Capitolo 43

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Raggiungo Katniss nella sua camera d'ospedale.
In questo periodo faccio solo questo in continuazione, ogni volta si mette nei guai ed io non riesco a fare nulla per impedirglielo.
Quando varco la soglia vedo Johanna insieme a Katniss, è appena mi vede si dilegua. non so di cosa stessero parlando, ma quando Johanna esce mi dà un colpetto sulla gamba dicendo -non è vero, bellissimo?-
Mi avvicino al letto e quando sono abbastanza vicino sussurrò a Katniss -sono terrorizzato.-
Johanna è una ragazza speciale. Non ha mai raccontato a nessuno la sua storia, ma si direbbe che non ha più nessuno accanto a lei, Capitol City le ha portato via tutto. L'ho osservata durante i giochi ed era una ragazza così forte che sembrava potesse combattere Snow da sola, ma quando l'ho trovate nelle prigioni della residenza, era così fragile che ho sentito il bisogno di aiutarla.
Katniss si mette a ridere ma il dolore al petto glielo impedisce.
-piano- sussurro. -devi smetterla di cacciarti sempre nei guai.-
-lo so. Ma qualcuno aveva fatto esplodere una montagna- risponde lei.
È stato il mio piano a ridurla cosi? È in questo modo che la pensa? Per un attimo vedo nel suo sguardo questi pensieri...ma poi torna a sorridere e capisco che sta scherzando. Dopo l'attacco abbiamo fatto prigionieri molti soldati che si trovavano all'interno dell'Osso, i feriti sono stati trasportati in ospedale.
-tu mi credi senza cuore.- mi avvicino di più a lei.
-so che non è così. Ma non ti dirò che mi sta bene.-
-Katniss, quale è la differenza tra schiacciare i nemici in una miniera e abbatterli con una freccia di Betee? Il risultato è lo stesso.- mi allontano dal letto impaziente di una risposta. Credevo che in un modo o nell'altro avrebbe capito il senso del mio piano.
-non lo so. Un motivo è che nell'8 eravamo sotto attacco.-
-si, e quegli aerei venivano dal distretto 2. Perciò, eliminando loro, abbiamo evitato ulteriori attacchi.- cerco di farla ragionare, ma sembra impossibile. Quando si mette in testa una cosa, nessuna può farle cambiare idea.
-questo modo di pensare potrebbe diventare una buona ragione per uccidere chiunque in qualsiasi momento.- replica lei.
-non sono convinto-
-io si. Devono essere stati i viaggetti per l'arena che ho fatto.-
-benissimo. Tu ed io sappiamo come essere in disaccordo. È sempre stato così. Magari è un bene.- mi dirigo verso la porta -detto tra noi, il distretto 2 è nostro.-
-davvero?- il suo volto cambia espressione alle mie parole. -ci sono stati combattimenti dopo che mi hanno sparato?-
-pochi. Quelli che venivano dall'Osso se la sono presa con i soldati di Capitol City. I ribelli sono rimasti a guardare e basta. Tutto il paese è rimasto a guardare.- le telecamere hanno continuato a filmare  mentre Katniss veniva portata via, Cressida continuava a dirigere i camera-men.
-be', è quello che sa fare meglio.- mi risponde.

"Gli Hunger Games di Gale" (in revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora