Capitolo 41

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Dopo aver fatto visita al distretto 2 ci riuniamo tutti quanti per affrontare il problema dell'Osso, la grande montagna al centro del distretto che ospita le forze armate di Capitol City.
Una donna di mezza età, Lyme, ci mostra i numerosi tentativi falliti di conquistare l'Osso.
Noto che tutti più o meno ripetono la stessa azione, prendono l'ingresso e poi penetrano all'interno. Bisogna pensare a qualcos'altro. Cammino avanti e indietro per la stanza. Poi chiedo
-è necessario prendere l'Osso? O basterebbe metterlo fuori uso?- gli sguardi sono tutti rivolti su di me, ma solo Betee risponde.
-sarebbe un'idea...che cosa hai in mente?-
Mi avvicino alla finestra e guardò meglio la montagna. Betee mi si avvicina.
-le vedi? Scendono lungo le pareti della montagna.-
-una valanga...- dice Betee sottovoce. -dovremmo progettare una serie di esplosivi con molta cura perché, una volta in movimento non possiamo controllarla.-
-se rinunciamo all'idea di impossessarci dell'Osso, non abbiamo bisogno di controllarla. Dobbiamo solo chiuderlo.-
Qualcuno dietro di me sposta una pesante sedia, e poi Lyme prende parte al discorso.
-quindi proponi di provocare delle valanghe per bloccare gli ingressi?-
-esattamente- sorrido, il mio piano sembra funzionare. -intrappoliamo il nemico all'interno e lo isoliamo dai rifornimenti.-
Qualcosa però non convince Boggs, che sta dietro di me a sfogliare alcune cianografie.
-rischi di uccidere tutti quelli che sono dentro. Guarda il sistema di aerazione. Se blocchi i bocchettoni soffocherai chiunque si trovi all'interno.-
-potrebbero scappare dal tunnel ferroviario.- propone Betee.
-no, se lo facciamo saltare.- dico. La mia risposta provoca espressioni diverse sui volti dei presenti.
-quelli che lavorano lì sono quasi tutti cittadini del 2!-
-e allora?- chiedo. -Non potremmo più fidarci di loro.-
-dovrebbero almeno avere la possibilità di arrendersi- osserva Lyme.
Non so perché mi sto comportando in questo modo. In fondo loro sono persone come noi, ad eccezione che lavorano per Capitol. In pratica, lavorano per ucciderci.
-bé, questo è un lusso che non ci è stato concesso, quando hanno attaccato il 12 con le bombe incendiarie.- sbotto. -noi siamo stati a guardare bambini morire bruciati senza poter fare nulla!-
L'immagine mi ritorna alla mente, chiudo gli occhi per concentrarmi di nuovo sul discorso.
-Gale- la voce quasi roca di Katniss mi fa aprire gli occhi. -l'Osso è una vecchia miniera. Sarebbe come provocare un esplosione durante l'estrazione del carbone.-
-ma questo sistema non sarebbe rapido come quello che ha ucciso i nostri padri, giusto?-
Provo ad immedesimarmi in mio padre, quel giorno, sotto la miniera. Anche lui ha cercato in tutti i modi di uscire? Di salvarsi? Quale è stato il suo ultimo pensiero?
-tu non sai come quegli abitanti siano finiti nell'Osso. Potrebbero essere stati costretti, trattenuti contro la loro volontà. Tra loro ci sono anche i nostri informatori. Ucciderai anche loro?- le parole di Katniss mi fanno sempre ragionare, in qualsiasi situazione. Ma in questo caso non riescono ad affrontare la mia ira e voglia di vendetta.
-sacrificherei alcuni, per distruggere tutti gli altri. Se io fossi all'interno di quella montagna, sarei pronto ad essere sacrificato.-
E questo Katniss lo sa benissimo.
-hai detto che avevamo due scelte.- dice Boggs. -intrappolarli o stanarli. Io dico di provare a scatenare la valanga ma di non toccare il tunnel. Possono scappare, e noi saremo lì ad aspettarli.-
-armati fino hai denti, spero. Loro lo saranno di certo.-
-li prenderemo prigionieri.- mi rassicura Boggs.
È davvero questo che voglio?

"Gli Hunger Games di Gale" (in revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora