Katniss non è a conoscenza di questa missione, o almeno credo, altrimenti si sarebbe già fatta vedere.
Salgo sull'hovercraft e mi siedo su un seggiolino nero di pelle.
Siamo tutti giovani e tutti pronti a morire...per una buona causa penso.
ho già scambiato qualche parola con questi ragazzi, durante le ore di addestramento.
Ma adesso nessuno è in vena di parlare. Mi limito ad osservarli.
Io e Boggs siamo seduti l'uno accanto all'altro, ma i nostri sguardi non si incontrano.
Gli altri ragazzi provengono da distretti diversi. Due di loro sono originari del distretto 13, si conoscono molto bene, devono già avere affrontato questo tipo di guerra, durante i giorni bui. Hanno una corporatura robusta e allenata, gli occhi color nocciola e i capelli di un biondo cenere.
Gli altri ragazzi provengono dal distretto 2 e dal distretto 12, come me.
Non ricordo di avere mai parlato con loro al distretto, li ho visti qualche volta per le vie, ma credo che nemmeno loro si conoscevano, prima che le loro case venissero distrutte.
Il viaggio verso la residenza non è molto lungo, forse l'ansia mi sta divorando e non mi rendo conto dello scorrere del tempo.
Betee deve aver disattivato tutti i sistemi di sicurezza perché riusciamo a sorvolare tutta Capitol City. Non possiamo atterrare, quindi ci caliamo da una scala di corda e raggiungiamo i giardini della residenza di Snow.
Iniziamo.
Percorriamo tutto il retro dell'edificio fino ad arrivare ad una porta secondaria. Boggs tiene stretta una mappa. Betee ha disegnato ogni particolare della residenza, ogni porta, ogni finestra che possa esserci d'aiuto.
Siamo dentro.
seguiamo le indicazioni della mappa e raggiungiamo i sotterranei della villa. È qui che tengono i prigionieri. C'è un laboratorio chimico e infondo alla sala ci sono due imponenti porte di ferro, devono essere lì. Boggs ci fa segno di indossare le maschere antigas, ordina ad un ragazzo di aprire le porte al suo segnale. Nella mano destra stringe un piccolo contenitore ovale, invenzione di Betee immagino. Fa un cenno al ragazzo e lui spalanca le porte. Un allarme inizia a suonare e le luci rosse si riflettono sulla mia maschera. Boggs lancia il contenitore all'interno e quando tocca terra si sprigiona un fumo grigio che oscura la visuale.
È la fine, penso.
Snow verrà a cercarci e moriremo tutti.
L'allarme smette di suonare e il fumo si disperde nella stanza. Riesco ad orientarmi adesso e raggiungo gli altri. Ci sono centinaia di celle, tutte vuote tranne tre.
I vincitori degli Hunger Games sono rannicchiati contro il muro e si coprono il viso con le mani.
-Mason, Cresta, Mellark. Siamo venuti a liberarvi.- Boggs si avvicina e cerca di aprire le celle.
Infila nelle serrature un oggetto di metallo e lo fa girare su se stesso più volte fino a quando riesce ad aprirle. Non vado da Peeta, preferisco che sia qualcun altro ad occuparsi di lui. Apro la cella di Johanna e mi accovaccio accanto a lei.
Ha la testa rasata e riesco ad intravedere i grossi lividi sul suo collo, sulla mandibola e sotto gli occhi.
La aiuto ad alzarsi e la conduco fuori insieme agli altri.
Annie sta piangendo come una bambina, Peeta invece è immobilizzato dalla presa di Boggs.
Percorriamo lo stesso tragitto ed usciamo dalla residenza come se niente fosse, l'hovercraft ci aspetta.
Non c'è nessuno.
Mi guardo le spalle più volte.
È stato tutto troppo semplice.
Snow ci aspettava.
Ha lasciato liberi i prigionieri.
Ma adesso si sta preparando a qualcosa di grosso.
Tutto va secondo i suoi piani.
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"Gli Hunger Games di Gale" (in revisione)
Fanfictie~Katniss non mi amava, non lo aveva mai fatto. Potevo solo farmi da parte e guardare la sua felicità con Peeta. Oppure. Potevo essere felice anche io.~ Gli stessi Hunger Games di Suzanne Collins ma visti dalla parte del ragazzo fragile, quello r...