Capitolo 33

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Mentre torniamo in città Katniss prende tutt'altra strada e si dirige verso il villaggio dei vincitori, si dirige verso casa sua.
-cerco una cosa per...mia madre.- annuncia.
Cressida mi scruta per capire le intenzioni di Katniss, ma io non ne sono a conoscenza e così la seguo lasciando il resto della troupe ancora nei boschi.
Il villaggio non è stato bombardato come il resto del distretto, Snow sapeva che non era rimasto più nessuno qui.
Supero il cancello e rivedo ancora le immagini di quella notte.
Cerco di scacciarle e mi concentro sugli edifici ancora intatti e sulla grande fontana posizionata al centro del viale.
La noncuranza di Haymitch ha reso la sua casa inospitale, sembra abbandonata da anni ma non lo è.
Dall'altro lato c'è quella di Peeta, ed infine quella di Katniss.
La porta è aperta ed entro senza farmi scrupoli.
Percorro il corridoio e mi dirigo in cucina, vedo Katniss che sta frugando in uno degli armadietti.
Mi avvicino al tavolo che sta al centro della stanza.
-ricordi?- chiedo. Lei si accorge della mia presenza e chiude lo sportello.
Sa perfettamente di cosa sto parlando.
-è qui che mi hai baciato.-
Faccio scorrere le dita sul bordo del tavolo e per un istante sento ancora i brividi della neve.
-non credevo che te lo ricordassi.- mi risponde abbassando lo sguardo.
-da morto, potrei dimenticare. E forse nemmeno allora.-
In effetti è così. Non potrei mai dimenticare le sue labbra sulle mie, mai.
Katniss appoggia una mano sulla mia spalla per poi avvicinarsi e baciarmi.
Un bacio di compassione immagino.
Mi scosto e le rivolgo un sorriso quasi amaro.
-sapevo che mi avresti baciato.- dichiaro.
-come?- lei sembra perplessa.
-perché soffro.- la guardo negli occhi per esprimermi in tutta sincerità -è l'unico modo per ottenere la tua attenzione.-
Mi avvicino alla porta.
-non preoccuparti Katniss. Passerà -
Mento.
Perché so perfettamente che non passerà mai.

"Gli Hunger Games di Gale" (in revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora