Capitolo 23

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Boggs mi accompagna in una stanza piena di armi e divise. Mi porge una divisa nera, con la cinta, un casco e un'arma.
-indossa questi- mi dice indicandomi una piccola stanza usata come camerino. La divisa è nera come quella degli altri soldati.
Mi considerano un loro soldato?
Raggiungiamo l'hovercraft e Boggs mi ordina di salire. Ci sono già altri dieci uomini all'interno, e altri tre hovercraft pronti a partire.
Ci alziamo in volo e ci dirigiamo verso il 12.
Dall'alto si vedono ancora le macerie del 13. Sembra un posto desolato, senza vita ma adesso so che non lo è più.
È incredibile come siano riusciti a creare tutto questo.
Mi tornano alla mente le immagini di quella guerra, i cosiddetti giorni bui e le scaccio via immediatamente.
Arriviamo al 12 dopo circa mezz'ora. Gli hovercraft si posizionano nel prato che c'è nella foresta. Scendono circa un centinaio di uomini armati, e si posizionano in quattro file.
-adesso siete sotto il comando del soldato Hawthorne. Lui vi indicherà dove andare, vi mostrerà la strada e voi porterete le persone in salvo sugli hovercraft. Avete capito?- ordina Boggs.
-si signore!-
Adesso ho io il comando della situazione.
Devo riuscire a salvare più persone possibili.
Ordino al primo gruppo di soldati di andare al mercato, mostro loro la strada da percorrere.
Il secondo gruppo è diretto verso la miniera.
Il terzo verso la piazza.
L'ultimo gruppo segue me. Andiamo verso il villaggio dei vincitori e porto in salvo Prim e sua madre. Ho sempre promesso a Katniss, durante i giochi, che le avrei protette.
In casa Melkark non c'è nessuno, non so dove possa essere la sua famiglia, così ordino a una decina di soldati di andare verso la panetteria.
Poi vado a casa mia ed infine vado nella piccola scuola che c'è al 12.
In sottofondo sento gli hovercraft di Capitol City arrivare.
È troppo presto.
Ci sono ancora troppe persone da salvare, serve più tempo.
Porto il mio gruppo nella foresta e raggiungiamo il prato. Sono già arrivati anche gli altri. Nella folla vedo Sae la zozza, bambini in braccio alle proprie madri, minatori con la tuta sporca. Ma non vedo la famiglia di Peeta.
Mi giro per tornare nella foresta ma qualcuno mi prende per un braccio e mi strattona
-dove pensi di andare soldato?- mi urla Boggs.
-ci sono altre perone da salvare! Mi serve più tempo!- mi dimeno per fargli lasciare la presa
-non c'è tempo Hawthorne! Lo senti questo rumore? È il rumore della morte. se rimaniamo qui moriremo noi e tutte queste persone che possono essere salvate!-
Boggs lascia la presa. Ha ragione. Guardo verso la foresta, per un ultima volta perché so che dopo questa spedizione, non rimarrà più nulla del 12.
Le persone sono già salite a bordo, gli hovercraft sono pronti per decollare.
Boggs mi porge una mano e mi aiuta a salire.
-mi dispiace ragazzo.- mi poggia una mano sulla spalla.
Se avessi avuto più tempo li avrei salvati tutti, ne sono certo.
Decolliamo e sento un rumore assordante. Copro le orecchie con entrambe le mani.
Hanno sganciato la prima bomba.

"Gli Hunger Games di Gale" (in revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora