Capitolo 39

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L'hovercraft ci riporta al distretto 13.
Una squadra di infermieri ci porta direttamente all'ospedale per eventuali controlli. Due giovani ragazzi portano Peeta in una stanza chiusa, mentre noi altri veniamo sistemati dietro a delle sottilissime tende verdi.
Sollevo la maglia e mostro all'infermiera la ferita che ho sotto la scapola. Non ricordo come è successo, forse mentre il gas si disperdeva ho urtato qualcosa. Lei non mi chiede niente, prende una pinza e rimuove una scheggia di metallo.
-Finnick!- un grido di gioia, di amore e di speranza. Annie si alza dal lettino e raggiunge Finnick dall'altra parte della sala. Lui la abbraccia e la solleva appoggiandola al muro per baciarla meglio. Lei ha ancora addosso un camice bianco ed i capelli arruffati, mentre lui ha gli occhi pieni di lacrime.
Li ammiro, per il loro amore e per la loro fedeltà.
Mi chiedo se Katniss sia a conoscenza del nostro arrivo e del risultato della missione. Ora mi rendo conto che avrei potuto perderla per sempre stavolta. Ma non è così.
Quando entra dalla porta mi sorprendo del suo sguardo. I suoi occhi stanno cercando me, non lui. Quando mi vede mi corre incontro e mi abbraccia, non menziono il dolore della ferita e la stringo più forte. Poi però lei diminuisce la presa e capisco che adesso i suoi pensieri sono rivolti a qualcun altro.
Peeta.
-è in quella stanza.- dico.
Lei mi ringrazia e si dirige verso la porta della stanza insieme ad Haymitch.
Quando apre la porta scosto lo sguardo, e ritorno a guardare Finnick ed Annie, ancora abbracciati.
Indivisibili.

"Gli Hunger Games di Gale" (in revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora