Capitolo 22

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"Pronto? Ci sei, Emma?" sento dire dalla madre del mio ragazzo, dall'altro capo del telefono. "Sì, scusami. Sono.. sono completamente incredula! Ma.. Ma raccontami tutti i dettagli, ti prego." la supplico. "Appena voi siete partiti c'è stato un incidente mortale sul lavoro qui a Noveran City. Un ragazzo di 27 anni è morto sul colpo, dopo essere scivolato da un palazzo a cui stava applicando delle inferriate su una finestra ed aver fatto una caduta molto brutta. Anche se erano ovviamente molto sconvolti, i genitori hanno deciso che gli organi del ragazzo che non si sono danneggiati possono essere utilizzati per i trapianti. Fortunatamente tra questi c'era il fegato." mi spiega. Mi dispiace molto per questo ragazzo e per la sua famiglia, sono bruttissime notizie, ma dall'altra parte sono felice che abbiano approvato la donazione: così facendo, salveranno la vita di una persona, in un certo senso.

"Ma il trapianto può davvero avvenire? Cioè, voglio dire, si verificano tutte le condizioni necessarie?" chiedo, ricordandomi che studiai qualcosa sui trapianti in biologia, quando frequentavo le superiori. "Per nostra fortuna il ragazzo aveva lo stesso gruppo sanguigno di mio figlio e si presenta pure un'assenza di anticorpi preformati. Anche gli antigeni sono abbastanza compatibili. Almeno così ci ha detto il dottor Fabiano. Io di queste cose ci capisco poco, ti riporto le sue parole." mi risponde. "Quando inizierà l'intervento?" chiedo. "Domani. Il dottore ha detto che dovranno farlo il prima possibile. Inizieranno alla mattina presto." Non potrò essere lì durante l'operazione quindi e la cosa mi dispiace davvero molto. 

"Tesoro, ti saluto. Ti telefono domani dopo l'intervento per farti sapere come è andato. Goditi tranquillamente questi ultimi giorni di vacanza che te lo meriti. Un bacione." mi dice. La saluto e chiudo la conversazione. Mi sento leggermente stordita, ma inconsciamente felice e speranzosa che Fede possa farcela. Ciò che dovrà passare durante l'intervento sarà davvero difficile, ma lui è forte e so che ce la può fare. 

La voce di Chiara mi distoglie dai miei pensieri. "Con chi eri al telefono?" mi chiede, avvolgendosi nel suo asciugamano con al centro un enorme sole. Le spiego tutto ciò che mi ha riferito Agnese. "Oddio, non ci credo!" commenta incredula, una volta terminato il resoconto. "Ora cerco su internet a che cosa andrà in contro Fede." dico, digitando su Google le parole "trapianto di fegato". Chiara si avvicina per leggere insieme a me. Scopro cose che prima non sapevo: le fasi dell'intervento sono tre, ognuna delle quali presenta rischi specifici e difficoltà; il sanguinamento rende spesso necessaria la trasfusione di litri di sangue e potrebbe pregiudicare la possibilità di effettuare completamente l'operazione; all'uscita dalla sala operatoria il paziente avrà un sondino necessario per drenare le secrezioni gastriche ed almeno due drenaggi in silicone che fuoriescono dall'addome per monitorare la situazione. Potrebbe anche esserci la possibilità che siano necessari due o più interventi per completare il trapianto, ma solo in alcuni casi. La cosa che più mi fa restare di sasso è che c'è anche la possibilità, seppur molto piccola, che il paziente muoia in sala operatoria. Sento un vuoto allo stomaco. Spero che non succeda a Fede. Il pensiero mi tormenta per tutto il resto della giornata. 

Dopo cena, io e mia sorella andiamo a fare una passeggiata sulla spiaggia. Arrivo al pontile, lo percorro fino a metà e poi mi siedo, portando le gambe al petto. Chiara si apposta vicino a me, le gambe incrociate ed i lunghi capelli che le si appiccicano sul viso per via dell'arietta leggera che soffia alla sera. "Pensi a Fede?" Domanda scontata. Annuisco. "Ho paura che qualcosa vada storto. Poi mi dispiace che non potrò essere là durante l'operazione. Non vedo l'ora di tornare a casa." commento, guardando la lunga distesa azzurra davanti a me. "Dai, domani è l'ultimo giorno." mi dice, avvicinandosi ed avvolgendomi le spalle con un braccio, facendo tintinnare i braccialetti che indossa al polso. Sorrido, sebbene la preoccupazione inizi a farsi strada tra la mia mente. "Ci siamo riposate ed abbiamo staccato da tutto e tutti. Abbiamo passato il Natale in una maniera totalmente diversa, in un posto un po' esotico e tranquillo. Tra due giorni, a quest'ora saremo già a casa da un po' e potrai andare subito da lui. Non ti preoccupare, dai. Godiamoci questi ultimi momenti lontane da Noveran City." prova a consolarmi. Ma, purtroppo, i miei pensieri volano sempre in direzione "Fede" e non riesco a fare a meno di tormentare il mio cervello. 

Never let me aloneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora