Capitolo VII

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Dopo aver vagato tutto il pomeriggio per le vie della città decisi che non avevo minimamente voglia di tornare a casa, così entrai in un fastfood comprando un hamburger e un bicchiere di cocacola.
Non sono mai stata amante di queste cose ma a mali estremi estremi rimedi.
Mi sedetti su una panchina in mezzo ad un parco ed incominciai a mangiare anche se non avevo una gran fame.
Una ragazza venne verso di me, era molto carina grazie al suo corpo minuto e ai suoi caldi occhi color nocciola.
Si avvicinò "Scusa ci puoi fare una foto?" mi domandò un po' imbarazzata.
"Si certo nessun problema" risposi.
Vicino a lei c'era un ragazzo molto alto e dalla carnagione olivastra che si mise in posa abbracciando la ragazza.
Scattai la foto e quando vidi i due baciarsi mi feci più fredda.
"Grazie mille" disse la ragazza sorridendo.
"Prego" le risposi un po' in imbarazzo.
Pensai subito di provare una gran pena per loro, avevano scelto di amare, avevano scelto la via più facile per farsi del male, erano stupidi o semplicemente innamorati.
Io cosa ne potevo sapere?
Percepivo l'amore come un qualcosa che lentamente lacerava, corrodeva fino quasi a mutare le persone.
Mia madre non era più la stessa di un tempo, il suo volto pur essendo ancora giovane era invecchiato e aveva perso tutta la sua bellezza.
Immaginavo la ragazza con la faccia piena di rughe, la vedevo vecchia, così invecchiata che a stento riusciva a muoversi.
Tutta colpa di quel dannatissimo amore!
Lentamente stava facendo buio ed io non avevo un posto in cui dormire così decisi di mandare un messaggio a Nick.

-Che stai facendo?-

Sentii vibrare il telefono dopo poco.

-cena sfigatella in solitudine- scrisse.

-il solito perdente, posso aggiungermi?-

- certo Sophie-

Presi un taxi con quei pochi soldi che avevo in tasca e mi feci portare davanti a casa di Nick, suonai il citofono e salii.
L'appartamento di Nick non era il massimo ma tenendo conto che lo manteneva con poco poteva considerarsi quasi una reggia.
Era seduto sul divano davanti alla tv con un grande barattolo di gelato.
"Se stai guardando un film romantico potrei darti della femminuccia" gli dissi.
"No, sto guardando del football americano" rispose.
"Meglio"
Mi ignorò per un bel po' di tempo continuando a guardare fisso nello schermo.
"Se continui così me ne vado! Hai una ragazza in casa e guardi la televisione?"
"Giusto" commentò.
"Vogliamo uscire?" Mi chiese.
"Dove vuoi andare?"
"Al vecchio faro? O in qualche altro locale?"
"Sì certo tanto per scoparti un po' Gwen" commentai in modo sarcastico.
"Gelosa?"
"Io? Scherzi? Ieri sera sono andata con un gran bel ragazzo"
"Davvero? allora perché non sei con lui ora a vedere la tv?"
"Me lo sto domandando anche io" dissi alzandomi dal divano.
Nick mi afferrò la mano.
"Mi obblighi a stare?"
"Si" disse spingendomi sul divano.
"Quella che detta le regole sono io" commentai mentre iniziava a baciarmi il collo.
"Seriamente Nick, smettila!"
"Perché dovrei?"
"Perché sono stanca"
"Cosa vuoi fare?"
"Niente mi vado a fare una doccia,posso vero?" chiesi.
"Va bene" rispose.
Appena entrata nel bagno mi tolsi i vestiti sudati di dosso e mi infilai dentro la doccia cercando di rilassarmi il più possibile.
L'acqua calda sulla mia pelle nuda mi provocava una sensazione di estremo piacere che però non durò poi così a lungo.
Mi infilai un accappatoi raggiungendo Nick in sala "ti dispiace se mi fermo a dormire da te questa sera?"domandai
"Senza problemi, tanto la camera degli ospiti è libera" commentò.
"Giusto, Buonanotte Nick" dissi.
"Buonanotte" rispose girandosi dalla mia parte.
I suoi occhi erano così neri in quel momento che andavano splendidamente d'accordo con la mia massa di capelli.
Mi sdraia sul lettino della camera degli ospiti, ero già stata lì altre volte e la conoscevo quasi alla perfezione.
Attaccati al muro c'erano alcuni manifesti dei locali più cool in cui era stato e sotto un piccolo armadio dove teneva le coperte.
Mi alzai per prenderne una e dopo poco mi addormentai.

Erano circa le tre del mattino quando sentii la mano di Nick sulla mia schiena.
"Cosa vuoi, cretino?" domandai.
"Voglio te" rispose.
"Vai da Gwen!"dissi girandomi dall'altra parte.
Anche quella notte non riuscii a non cedere alla tentazione e come una povera vittima mi feci spogliare sul piccolo letto in cui ero distesa.
Non mi baciò, ormai lo sapeva bene che non doveva farlo.
Mi abbandonai a lui senza avere controllo su me stessa,probabilmente perché a furia di cercare di avere tutto sotto controllo finivo per perdelo completamente.
"Soph" disse.
"Sì?"
"Noi ci amiamo o no?" chiese.
"Ne abbiamo già parlato" risposi.
"Cosa pensi del nostro rapporto?"
"Non penso Nick"
Ed infatti era vero non pensavo nulla del nostro rapporto.
Tutti hanno sempre parlato di farfalle nello stomaco, di mancanza di respiro e di altre mille stronzate che in tutta la mia vita non avevo mai provato né con lui né con nessun altro.
A differenza del ragazzo della sera precedente, di cui non conoscevo nemmeno il nome, Nick era qualcosa di più ma non sapevo ben definire cosa.
Troppi problemi! Mugugnai tra me e me, ecco cosa porta l'amore mille complicazioni e mille problemi.
"Io non amo per scelta" gli dissi prima di addormentarmi nuovamente.

Passai altri due o tre giorni in casa di Nick, lui se ne stava spesso sdraiato sul divano, mentre qualche volta uscivo di casa per comprare qualche tramezzino da mangiare.
Mandai un messaggio a Pat perché non mi andava che lui stesse in pensiero per me.
- sto bene,traquilli! S- scrissi facendo intendere che il messaggio fosse rivolto a tutti i membri della famiglia.
Di tanto in tanto mi sedevo sul piccolo terrazzino della cucina fumando un sigaretta e prendendo un po' d'aria fresca.
Una notte venne un forte temporale.
Io e Nick eravamo sdraiati sotto le coperte del divano aspettando che passasse.
Dalla finestra entravano e scomparivano lampi come dei flash di luce che volevano rompere il buio della stanza.
"Vuoi che chiudo la finestra,Soph?"
"No, mi piacciono i temporali Nick."
"Hai freddo?
"Un pochino"
"Ti vado a prendere una coperta più pesante?"
"No, mi piace il freddo"
"Davvero?"
"Sì"
"Bene, raccontami qualcosa Sophie... tanto qua non si dorme"
"Non sono brava con le parole e poi non saprei cosa dire" commentai girandomi bruscamente dalla parte opposta.
"Parlami di tua madre prima che accadesse quello che è accaduto" mi disse accarezzandomi una ciocca di capelli.
"Era una bella donna mia madre sai? Mi ricordo che portava i capelli neri proprio come i miei, ma legati in una coda perché sciolti le davano fastidio. Ora li ha biondo cotonato e li pettina di rado. Prima abitavamo tutti insieme e lei era solita svegliarci la mattina con adosso un delizioso profumo perché in cucina preparava sempre i pancakes con la marmellata. Ora mangia brioche confezionate con cappuccini freddi, non vive più con noi e ci viene a trovare molto di rado."
Mi vennero i brividi a pronunciare quelle parole e Nick se ne accorse.
"Basta così" mi disse avvicinandosi.
Perché avevo detto quelle cose proprio a lui? Forse mi aveva preso in un momento troppo vulnerabile,dovevo assolutamente rimediare.
"vuoi scoparmi?"gli domandai e lui annuì sbottondandonsi la camicia.
Era terribile tutto quel sesso fatto senza una ragione di fondo, senza un sentimento vero e proprio, eravamo due animali con istinto di sopravvivenza.




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