Capitolo XVIII

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Passarono alcune giornate, più o meno noiose, la mattina trascorse sempre in classe mentre il pomeriggio con Amber.
Mi ostinavo a non rivolgere più la parola a Victor Wood, non volevo dargliela vinta e non avevo alcuna intenzione di collaborare.
Collaborare per cosa? Per fargli ottenere una cattedra in questo insulso college? Probabilmente mi avrebbe ringraziato in futuro.
Non riuscivo minimanete a capire cosa ci si trovassero di bello nei libri, cosa spingeva le persone a rinchiudersi all'interno di quattro mura tutti i giorni, solo per ottenere un voto.
Uno stupido numero o una stupida lettera che non incide minimanete sulla persona stessa, essere giudicata sulla base di risultati scolastici la trovo una cosa estremamente stupida.
"Amber cosa ti spinge a studiare?" domandai alla mia amica, durante uno dei tanti pomeriggi trascorsi in camera sua.
"I miei genitori credo, in particolare se si tratta di materie come economia. Ripeto che se avessi avuto
la possibilità di scegliere avrei fatto altro, mi sarei appassionata a fotografia e studiare non mi risulterebbe così noioso.  Ho sempre avuto ottimi risultati in tutto il mio percorso scolastico, l'ho sempre percepito come un forte dovere. Un tempo alcune materie mi piacevano, alle superiori ad esempio amavo l'arte ma adesso é un po' diverso. Adesso la mia mente vede esclusivamente solo numeri e calcoli, non è poi così bello"
Il suo viso divenne più cupo.
" Perché non ti distacchi dai tuoi Amber? Perché non inizi a fare ciò che ami indipendentemente da loro? " provai a domandare nuovamente, sapevo che c'era qualcosa che Amber mi nascondeva, ogni volta che parlavo dei suoi si irrigidiva sempre ma tenevo davvero a lei e non potevo stare zitta.
Non mi rispose come al solito.
"Per qualsiasi cosa puoi contare su di me Amber" le dissi.
"Va tutto bene, tranquilla Soph" commentó, accenando un falso sorriso.

"Il tema scelto per la vostra ricerca é Romeo e Giulietta di William Shakespear, mi perdonerete se sto facendo dei voli pindarci da un programma all'altro, ma non mi piace seguire un particolare schema.
Un po' di teatro non vi farà di certo male e per  arrivare al romanticismo inglese mi sembra quasi d'obbligo il vecchio Will. Non mi sembra un argomento particolarmente complesso da trattare, per questo mi aspetto il meglio. Ovvimante durante queste mattinate proseguiremo il programma di filosofia, letteratura sarà più argomento di ricerca.
Da oggi avete due settimane di tempo per presentarmi il dramma più romantico di tutti i tempi"
Romeo e Giulietta? Lo conosco, è quella terribile storia in cui lei si uccide per amore di lui, non esiste personaggio più stupido.
Victor Wood, dall'altra parte della stanza mi squadrò, lanciandomi occhiate di sfida, sapevo che a fine lezione mi avrebbe nuovamente parlato, sapevo che avrebbe escogitato qualcosa e che non mi avrebbe lasciato rovinargli il futuro.
Risposi a quello sguardo, non volevo per nulla al modo abbassare la guardia.
Il professor Wood cominciò la sua lezione ma non ascoltai una singola parola, la mia attenzione rimase per tutta l' ora su Victor.
Era giunto il mometo di combattere ed io ero pronta.

All'uscita contrariamente ai miei piani, Victor non mi disse nulla, non si fermó minimante a parlare, anzi prosrguì tranquillamente verso il proprio dormitorio.
Che sia solo una tecnica per di distrarmi? Un qualche piano malefico?
Cercai di seguirlo, volevo capire come avrebbe agito, volveo spiarlo per preceredere le sue mosse colpendolo nel suo punto più debole.
Percorse una stradina laterale, forse una scorciatoia ma lo persi di vista, nel momento in cui Mark e Kevin si piazzarono davanti a me.
"Soph, cosa ci fai qua? " esclamarono ad alta voca quasi in coro.
Victor si voltó appena accendando un breve sorriso, aveva capito la mia tattica di guerra, potevo solo ritirarmi.
"un giretto" esclamai balbettando.
" Un giretto nei dormitori maschili?" chiese Mark.
Al suono di quelle parole Victor Wood si giró di nuovo e ridacchió, rimasi quasi senza parole.
" Mi sono persa, cercavo la segreteria" Replicai ma quando cercai gli occhi di Victor per rispondere alla risatina precedente mi accorsi che era sparito, inghiottito da una massa di ragazzi probabilmente tutti diretti nelle loro stanze.
" Ti ci accompagnamo noi"disse Kevin.
"No fa lo stesso non é importante, andró da Amber" cercai una scusante.
" Una di queste sere però ci rivediamo, una bella festa in qualche confraternita, magari possiamo imbucarci" commentó Kevin.
"Certo, per le feste ci sono sempre!" replicai spostanto di tanto in tanto lo sguardo per vedere se per caso ci fosse ancora traccia di Victor.
"Ci si vede Soph"
" Ciao ragazzi" replicai.
Mi rimproverai per aver perso di vista Victor, mi sentii per un attimo sconfitta ma sapevo che il vero e proprio scontro non era ancora iniziato, sarebbe venuto anche il tempo per affrontarci faccia a faccia.


SOPHIE  [ #Wattys2016 ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora