Capitolo III

1.1K 75 9
                                    

Quel giorno decisi di vedermi con il mio ragazzo Nick, insomma l'individuo di sesso maschile con cui avevo un legame più duraturo.
Nick non aveva nulla di speciale, non poteva nemmeno definirsi bello ma possedeva una qualche caratteristica che mi affascinava.
Non faceva nulla dalla mattina alla sera,aveva abbandonato gli studi e viveva in un piccolo appartamento con il suo migliore amico. Come faceva a mantenere le spese della casa senza muovere un dito? Suo padre era un ricco imprenditore londinese e anche se aveva divorziato da parecchi anni dalla madre, letteralmente una spogliarellista, era costretto a contribuire economicamente alle spese del figlio. Nick era furbo, non faceva altro che scrivere lettere al padre su quanto fosse difficile pagarsi gli studi, fingendosi un bravo ragazzo, invece sputtanava i soldi in droga e alcool.
Sì,a quei tempi non frequentavo grandi compagnie ma ero felice di Nick.
Il nostro rapporto si componeva di una serie di alti e bassi, più bassi che alti.
Passavamo metà delle giornate a litigare e l'altra metà a fare sesso.
Parlo di sesso perché non si trattava propriamente di amore, era più un qualcosa di fisico che si basava sul banale piacere terreno.
Io soddisfavo lui e lui soddisfava me, esiste una cosa più animale e primitiva di questa? No, sfortunatamente riuscii a capirlo solo più avanti.
Quel giorno mi aspettò in un piccolo parco giochi vicino casa sua, era seduto su un'altalena cigolante e non faceva altro che dondolare.
Lo raggiunsi e senza parlare mi misi nell'altro seggiolino mantenendo lo sguardo basso.
"Problemi Soph?" mi chiese.
"No, un po' di tensioni famigliari a causa dell'incidente della scorsa notte."commentai iniziando a dondolarmi.
"Mi dispiace, Lea si è ripresa dallo spavento?"
"Sì sta bene, perché adesso ti importa di lei?"
"Sei gelosa?" domandò sorridendo.
"Non sono gelosa, voglio soltanto sapere a quale gioco stai giocando Nick? Ti fingi premuroso con me e la mia amica quando non ti è importato mai nulla dei miei problemi" commentai.
"Non sto giocando a nessun gioco,scusa se sto cercando di essere gentile nei tuoi confronti"
"Tu gentile?Che bella battuta" risi.
"Vuoi che continui a fare lo stronzo?"
"Tu non fai lo stronzo, lo sei"
"Molto fine" commentò
"Qui abbiamo invece la finezza in persona"
"Vorrei essere migliore di quello che sono Soph,so di farti arrabbiare spesso e so di non essere il ragazzo ideale"
"Perché oggi le persone non fanno altro che dirmi che non sono all'altezza del ruolo che ricoprono nella mia vita? Nick per quello che facciamo vai bene" gli risposi.
"E noi cosa facciamo,scusa?"
"Scopiamo e poi ci mettiamo le corna a vicenda Nick" gli risposi.
"Già meglio così, niente amore niente problemi, solo sesso "affermò.
"Mi fa schifo l'amore,perché due persone dovrebbero giurarsi fedeltà assoluta?"
"Perché sono persone patetiche"
"Vero,l'amore non esiste! Pensi che tua madre e tuo padre sarebbero divorziati se esistesse veramente questo amore? Pensi che mio padre avrebbe tradito mia madre se questo amore davvero esistesse? Caro amore con la A maiuscola se esisti fai unire nuovamente le nostre famiglie!"
"Soph mi piace questo discorso, caro amore vai al diavolo, sei solo buono a portare sofferenza" disse Nick.
"mentre tu fotti noi,noi fottiamo te!" Continuai.
In quel momento ero felice perché ero riuscita a lasciare alle spalle tutte le delusioni o meglio ero riuscita a riderci sopra ed era quello che contava.
Nick provò a baciarmi ma io velocemente mi scansai.
"Perché non mi vuoi baciare Soph?"
"Perché non voglio diventare serva dell'amore,voglio solo godermi la vita" risposi.
"È solo un bacio"
"Se ti bacio significa che ti amo ed io non lo so se ti amo."
Nick si distaccò freddo "Ancora questa storia del bacio Sophie? Pensavo che ti fosse passata"
Mi portai una mano alle labbra "non mi è passata" continuai.
"Baciare una persona è normale, non puoi arrivare a trent'anni non più vergine ma senza avere baciato qualcuno"
"Non ti deve importare di come voglio arrivare a trent'anni" gli risposi.
"Invece mi importa, abbiamo fatto le peggiori cose e non mi hai mai baciato come non hai mai baciato altri! Insomma la cattiva ragazza da una botta e via che però non bacia"
"Hai mai visto Pretty Woman?" Chiesi.
"Si" Rispose ridendo.
"Lei prima di Edward non ha mai baciato nessuno dei suoi clienti" commentai.
"Aspetti il principe azzurro che su un cavallo bianco ti porti all'altare cedendoti tutto il suo denaro?"
"No idiota,voglio semplicemente dire che baciare significa amare e io non amo per scelta" dissi.
Dicevo la verità, per molti anni ho avuto una strana fobia che ammisi di avere soltanto in seguito.
L'idea del bacio mi terrorizzava, mi sembrava una cosa troppo dolce,troppo romantica e troppo patetica. I deboli baciavano,quelli che si sottomettevano al potere dell'amore che invece di lottare si piegavano davanti alla sua freccia lasciandosi lentamente uccidere.
Io non volevo essere come loro, non volevo arrivare a quarant'anni sfinita come mia madre,io volevo vivere ogni istante della mia vita senza pensare al dolore e per questo stavo lontana dall'amore.
Non ho mai creduto alle favole perché le ho sempre reputate menzogne, scritte soltanto per dare un bricilo di speranza a chi l'ha persa oppure a chi proprio non ne ha mai avuta.
Cenerentola rimarrà per sempre una serva, Biancaneve non verrà salvata da un qualche principe azzurro e Alice non troverà mai questo paese delle meraviglie.

SOPHIE  [ #Wattys2016 ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora