Capitolo XVI

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"Di cosa stavi confabulando con Rose?" mi domandò Meredith entrando nella stanza.
"Nulla" risposi abbassando lo sguardo.
"Stavamo parlando dei bellissimi ragazzi che incontrerà al college" concluse la sarta.
"Certo il college sarà pieno di bei ragazzi e sono sicura che farai una strage cara Soph" continuó Meredith.
"Contateci" risposi alzando le spalle.
Il pomeriggio passò abbastanza velocemente, tra le prove per la divisa e i continui dolcetti caldi che sfornava Rose.
Circa verso le sette squillò il telefono di Meredith.
"Pronto" disse con aria perplessa.
Non feci in tempo a voltarmi che Meredith era già bella che sparita nella sala vicino.
Mi alzai dalla sedia fingendo di dover andare in bagno.
"Mi stai dicendo che non puoi venire? Ma che razza di padre sei? Soph è qua con me! Me l'hai voluta affidare e adesso mi stai dicendo che non hai nemmeno le palle di venire a firmare delle carte per il tuo stupido collage?" esclama a gran voce Meredith.
Probabilmente sta parlando con quel figlio di puttana di mio padre.. Oh Meredith io te l'avevo detto che a giocare con il fuoco prima o poi ci si brucia. L'amore che rischio stupido, che astrattismo insensato! Le persone dovrebbero amare di meno e pensare maggiormente a loro stesse.
"Hai un mucchio di lavoro da fare? Poverino, mi dispiace! Ma quando imparerai a prenderti le tue responsabilità come padre? Quando imparerai che al mondo non esistete solo tu ed il tuo stupido orgoglio? "
Sentii un sussulto dentro, in quel momento ero vicina a Meredith, capivo quello che stava provando.
Mi dispiaceva del fatto che mio padre non venisse a firmare le carte per il college? No, ovviamente me lo aspettavo ma ero stranamente dispiaciuta per Meredith perché per la prima volta si trovava faccia a faccia con la delusione.
Principi azzurri su cavalli bianchi? Cavalieri con forti ideali pronti a dare tutto per salvare la propria dama dalle grinfie del terribile drago? Sono tutte bugie, menzogne su menzogne di cui gli esseri umani si nutrono per cercare di dare un senso alla loro esistenza.
Benvenuta Meredith nel mondo in cui non c'è spazio per le principesse alla ricerca dell'amore perfetto, non c'è spazio per le scarpette di cristallo ed il bacio del vero amore, benvenuta in quel mondo in cui se non metti un' armatura muori, benevenuta in quel mondo in cui devi alzare le difese e combattere senza mostrarti mai sconfitta.
"Smettila amore? Smettila amore cosa? Smettila tu di essere così, smettila tu di non avere coraggio e di coricare tutte le tue colpe su altri. Ti senti in colpa, non è così? E scaricare il tuo problema su di me ti mette la coscienza apposto.. Ma sai cosa ti dico? Che non funziona così, che ci sono delle responsabilità nella vita e queste responsabilità in un modo o nell'altro vanno assunte, non si può sempre pensare che gli altri risolvino tutto! Sei un padre, un padre maturo che ha lasciato una famiglia per me e del tuo amore sono grata, sono grata del fatto che hai scelto me perché ti amo, ma non puoi permettere di abbandonare così la tua vecchia famiglia. Sophie ha tanto bisogno di te e come lei tutti i tuoi figli, non sono oggetti loro sai? Le persone non sono oggetti e non lo sono nemmeno io"
Ho davvero bisogno di mio padre?
No che non ne ho ma le parole di Meredith mi entrano dentro la testa e rimbombano da una parte all'altra.
Non é la regina del botulino, non é la barbie tutta culo e plastica, lei è umana e adesso sta piangendo proprio come fanno gli esseri umani con un cuore e dei sentimenti.
Cercai di non farmi vedere e di fare finta di non aver sentito nulla della sua conversazione con mio padre.
Appena uscite dalla casetta della sarta torniamo in albergo per trascorrere la mia ultima serata prima del collage.
Meredith cercó di non mostrarmi le lacrime ed io continuai a fingere.
Mentire è così semplice.
"Rose è stata davvero una brava persona" dissi con un tono abbastanza disinvolto.
"Già" concluse Maredith.
"Domani a che ora mi devo alzare?"
"Fatti trovare pronta per le nove"
"Nessun problema"
"Soph domani devo firmare delle carte per il college, tuo padre mi aveva affidato l'incarico tempo fa, ha molto da fare in questo periodo.." affermò.
"Quel figlio di puttana ha sempre da fare" conclusi pensandoci un attimo prima di aprire bocca.
Ci furono alcuni minuti di silenzio.
"Soph vado a dormire! Domani alle nove, non scappare" mi disse Meredith, alzandosi con molta disinvoltura dal divanetto.
"Non scappo" risposi.

Non scappo? L'idea di scappare era nei miei piani prima di partire ma decisi di non farlo. Non volevo dare un'altra delusione a Meredith, lei che nasconde un animo così fragile dietro ad un aspetto talmente sexy, una persona così vera dietro a strati di trucco falso.
"Mai giudicare un libro dalla copertina" mi diceva sempre la maestra delle elementari, adesso ho capito cosa significa.
Come è stata la mia notte prima del college? Turbata.
Mandai un messaggio a Pat
-Mi farò rispettare là in mezzo, te lo prometto -
- Ne sono sempre stato sicuro, buonanotte sorellina-
Non fu una buona notte ma riuscii a dormire quel poco da recuperare un po' di forze per la mattina.

Angolo autrice

Chi non muore si rivede!
Mi dispiace tanto di aver potuto aggiornare solo ora ma sono stata molto impegnata sia con la scuola sia per un concorso.
Spero di non aver deluso le vostre aspettative! Fatemi sapere cosa ne pensate al più presto!
Baci
Eirenes

SOPHIE  [ #Wattys2016 ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora