Capitolo X

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Meredith mi svegliò di prima mattina entrando senza permesso nella mia stanza.
"Dormigliona" mi urlò vedendomi ancora addormentata.
"Vattene" risposi portandomi il cuscino sopra alla testa.
"Siamo giovani, siamo a londra e tu te ne stai qua a dormire? C'è un mondo là fuori che ti aspetta!"continuò guardandomi.
"Aspetterà ancora"
Si avvicinò togliendomi la coperta di dosso.
"Fammi dormire"
"Non pensarci minimamente!"
"Sono grande abbastanza, puoi dire a mio padre che la balia non mi serve!"
Improvvisamente mi squillò il telefono e così fui costretta ad alzarmi.

-divertiti, qui manchi! P-

Pat era diventato veramente così gentile in questo periodo, non capivo nemmeno il perché.
"Quello che ci vuole qua è un'ottima colazione alla londinese " esclamò Meredith lasciandomi un asciugamano per darmi una rinfrescatina.
Giuro che non avrei voluto per nulla al mondo accettare ma la fame si stava facendo sempre più insistente, dato che era da quasi un giorno che non toccavo cibo.
Mi portò in un piccolo bar del centro molto tipico della zona, lei ordinò pancetta ed uova strapazzate mentre io scelsi del caffè lungo ed un tramezzino.
"Oggi ti voglio portare a girare parte del centro città, sono sicura che ti piacerà Sophie!"
"Non voglio venire"
"Perché non vuoi ?"
"Perché questo comporterebbe uscire con te ed io non voglio. Non voglio recitare a fare le amichette in viaggio, noi non le siamo."
"No, è vero non le siamo ma adesso siamo qua e dobbiamo farlo " rispose guardandomi fissa negli occhi.
"Perché dovrei farlo? Perché altrimenti paparino ti abbassa lo stipendio?" le domandai prendendo il caffè e uscendo dalla stanza.
"Sophie" urlò Meredith ma era troppo tardi perché ero già sparita.
Mi sedetti in un angolino della strada accendendo velocemente una sigaretta, non volevo stare con lei perché soltanto il suo volto mi irritava portandomi alla mente un brutto perido della mia vita.
Mi squillò nuovamente il cellulare,questa volta era Lea.
Merda, adesso cosa le racconto!
"Sophie" disse con la sua solita voce di quando é agitata.
"Lea" risposi fingendo un tono allegro.
"Ti hanno portato via?"chiese.
"Portato via? Ma stai scherzando? Sono a Londra con un'amica!" speravo che la scusa reggesse.
"Davvero? E perché?"
Stava abboccando,ottimo!
"Perché? Ti sembro una che spiega il perché delle cose? Sono partita e basta, avevo voglia di cambiare aria e vedere qualche volto nuovo!"
"Ma il college non é a Londra? E tuo padre non vive lì?"
"Mio padre? quel rincoglionito? Non è qua, è fuori per lavoro. Si é già dimenticato tutto,qua sono in vacanza!"
"Perché non mi hai chiamato? Sarei venuta."
"Perché è stata una fuga improvvisa! Io e questa mia amica siamo partite di notte senza preavviso, avevamo voglia di Londra! Ascoltami bene Lea, Meg e tutti gli altri di famiglia non devono sapere nulla quindi non passare da loro" provai a spiegarle sperando che prendesse alla lettera le mie istruzioni.
"Va bene. Ma mi devi fare una promessa" mi chiese.
"Certo,quello che vuoi!" le dissi senza troppi problemi.
Cosa mai potrà volete Lea,una borsa nuova? Un capo firmato? Un paio di scarpe inglesi?
"Ogni giorno mi devi mandare una foto del posto che visiti con anche questa tua amica! Sai non ho mai visto Londra, sarebbe il massimo vederti là ed immaginare di potere essere con te"
Stai scherzando?
"Okay nessun problema Lea, ora devo andare".
"Ciao Soph, ricorda la promessa!"
"Come potrei mai dimenticarla, a presto Lea"
Io dovrei mandarle una foto di Meredith in compagnia di qualche bel posto londinese?
Sono nei casini!
Alla fine decisi di mettere su una bella recita per Lea, perché non volevo essere reputata una "perdente".
Fin da bambina vigeva sempre la stessa regola:"Sophie vince sempre".
È questo che decisi di fare, di giocare alla recita che tanto sarebbe piaciuto a Meredith, quella delle due amiche in viaggio a Londra e nel mentre avrei escogitato un piano per fuggire da questo college.

SOPHIE  [ #Wattys2016 ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora