Capitolo XXII

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"Eccellente Victor!" esclamó l'uomo indicando il ragazzo.
" Grazie " commentó il giovane dirigendosi verso la libreria della stanza.
" Hai terminato quella ricerca?" brontoló il professore.
"Sì finita"
" Perfetto"
In quel momento mi sentii veramente a disagio, intromessa all' interno di un clima famigliare, esclusa.
" Mi aspetto una ricerca su Parmenide da lei signorina, ora però posso presentarle mio nipote Victor"
Il ragazzo si giró, il suo volto sembrava leggermente imbarazzato mentre i suoi occhi risplendevano di un intenso blu notte.
"Victor lei é la nipote di Primrose" continuò.
" Ciao" commentò garbatamente.
"Sono Sophie" risposi senza sapere in che direzione guardare.
"Victor vuole ottenere una cattedra in questo college, sta dando vari esami, saró insegnate di entrambi"
Victor si voltó dalla parte opposta, si percepiva imbarazzo in ogni parte della stanza.
"Non vi vergognerete mica a conoscervi, vero? Rimboccatevi le maniche perché sarà un anno piuttosto difficile"
Cercai di dimostrarmi disinvolta ma risultava piuttosto difficile.
Mi squilló il cellulare.
Nick probabilmente?
Rimasi immobile, mi ero completamente dimenticata di abbassare il volume della suoneria.
" É il modo questo? " gridó il professore appena sentì il suono.
"Mi scusi" commentai.
" Spegnilo immediatamente! Ed ora ascoltate entrambi, oggi non vi spiegheró nulla di particolare ma esigo le ricerche per domani, sono molto importanti perché da lì si comincerà il programma" commentó.
Entrambi facemmo un breve cenno affermativo con la testa.
" Allora a domani, vi lascio andare solo per oggi.."
Senza nemmeno accenare un sorriso me ne andai dalla stanza, prendendo alla lettera le parole del professore.
Corsi il più velocemente possibile tra i corridoi, volevo sparire, volevo tornarme a casa.
Non prestai attenzione a quello che mi circondava, rimasi sulle mie cercando disperatamente un posto dove poter star da sola.
Decisi di sedermi in un piccolo cortiletto nascosto dietro l'edificio, magari nessuno lì mi avrebbe trovata.
In quel momento desiderai ardentemente scomparire, essere inghiottita dal marasma e tornare alle mia libertà di un tempo.
Un pensiero mi attraveró la mente in quel momento..
Che fine aveva fatto Sophie?
Che fine aveva fatto il suo carattere ribelle? la voglia di trasgredire? La voglia di scappare? Il suo spirito libero? Il suo voler imporsi sulle altre persone? Il suo voler sempre vincere?
Sembrava che il college avesse inghiottito tutto questo, sembrava che la parte ribelle del carattere fosse stata soffocata.
Ero certa del fatto che sarei dovuta tornare come un tempo, abbandonando quell'aspetto più fragile che aveva assunto il mio carattere.
Il college non poteva di certo spaventarmi, un vecchio dal carattere acido non poteva certo farmi paura, ed un paio di occhi blu non avrebbero di certo potuto mettermi a disagio.
Se ci sarà da combattere combatteró, se ci sarà da resistere resisteró, vinceró e saró ancora più forte di prima, perché ho capito che le cicatrici servono.
Più cicatrici hai e più hai vissuto, perché soltanto chi non osa, chi non si spinge oltre i propri limiti rimane senza senza graffi.
Ho capito che il sangue ed il dolore sono necessari, più lividi hai sulla pelle e più riesci a sopravvivere.
Sono del parere che noi uomini non siamo altro che un branco di cani affamati, ci sbraniamo l'uno con l'altro e proviamo piacere nel vedere a terra quello di fronte a noi.
La legge della natura é terribilmente selettiva e crudele perché o si é forti o si viene distrutti, o si combatte o ci si lascia morire.
Ho deciso di andare avanti combattendo, ho deciso di non autodistruggermi con il sentimento.
I sentimenti lasciamoli ai pazzi.


Angolo autrice!
Un breve capitolo dato che in questi ultimi giorni di maggio sono sommersa da interrogazioni!
Fatemi sapere cosa ne pensate:)
Eirenes



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