2.[Owen]

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Avevo la testa corvina appoggiata alla parete della palestra, mentre la professoressa noiosamente spiegava l'esercizio da svolgere alle parallele.

Ero immersa nei miei pensieri quando sentii qualcuno avvicinarsi a me e alzai lo sguardo.

I miei occhi incontrarono quelli verdi di un ragazzo molto alto e dai capelli color dorato, con un sorriso ampissimo.

«Ehi...»
Mi disse con una voce calda e profonda.

«...Ehi» risposi io assentemente mentre il biondo si appoggiava con la schiena al muro per essermi affianco.

«So a cosa stai pensando: "ma in che classe sono capitata?"» mi disse ridacchiando.

Lo guardai con aria interrogativa, un po' stranita.
«Chi sei?»
«Oh scusami,non mi sono presentato.
Sono Owen!» mi disse il biondo tendendomi la mano che io afferrai decisa per poi stringerla.

«Piacere!» dissi sfoggiando il mio miglior sorriso che, in confronto al suo,era un po' falso.

«Allora,per quale motivo una come te è venuta in una scuola del genere?» mi chiese Owen sedendosi per terra vicino alla mia sedia.
«Frequentavo la scuola di elettronica anche a Venezia,non volevo buttare via due anni di studio per poi cambiare indirizzo»
Spiegai cercando di non parlare troppo velocemente,un mio vizio ricorrente.
Lui mi ascoltò con pazienza e tenne incastonati i suoi smeraldi nelle mie perle nere.

«OSTUNI! La smetta!»

Le nostre chiacchiere furono interrotte dagli strilli della professoressa contro un ragazzo che aveva preso per il collo della maglietta un suo compagno di classe e che lo minacciava di botte.
«Chi è quello?»
Chiesi a Owen indicando l'alto moro che veniva sgridato dalla professoressa.

Owen lo guardò con aria quasi schifata e mi rispose:«Quello? È Ostuni,Lorenzo Ostuni,un ragazzo di vent'anni che per ovvi motivi è ancora in terza superiore.
È meglio tenersi alla larga da lui e il suo gruppetto di cagnolini sbavanti.
È solo un bullo.»
Tolsi lo sguardo dal viso statuario di Owen e misi i miei occhi nella figura del moro davanti a me.

Era molto alto, più di Owen, aveva dei capelli ricci e gli occhi scuri, anche se a distanza non riuscivo a distinguere bene il colore, aveva un corpo molto slanciato e un tatuaggio sul braccio.

«Stai lontana da lui, ti prego, per il tuo bene stacci lontana».
Mi disse Owen riattirando l'attenzione su di lui.

Sorrisi al biondo che subito dopo venne chiamato per fare l'esercizio alle parallele; fece alzare il suo corpo scultorio sul attrezzo e cominciò l'esercizio,il suo corpo possente danzava sulle parallele e quando scese, tra le urla generali, la professoressa si complimentò con lui.

Si asciugò la fronte e si riavvicinò a me.
«Sei bravo» dissi notando che il suo sorriso era leggermente sbilenco.
«Faccio ginnastica artistica, sei libera di ridere» mi disse lui leggermente imbarazzato, io distolsi lo sguardo per non renderlo ancora più a disagio
«Perché dovrei? è una bella cosa...»
Dissi io cominciando a torturarmi le mani e a sfilarmi e riinfilarmi il mio anello.
Owen notò il mio movimento e mi disse
«Che bel anello...»
Io guardai la leggera fede che avevo al dito con incise le iniziali "E" e "B".

Cercai di frenare i ricordi per non far uscire le lacrime e risposi semplicemente
«Grazie».

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Eccovi io secondo capitolo.
Se la storia ci piace consigliatela ai vostri amici per farmi un po' di pubblicità.
Grazie a tutti❤️
P.s. Metterò delle foto dei personaggi un po' per farvi capire come li avevo immaginati.

Corretta:23/01/2016

Bad Boy ||Lorenzo OstuniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora