19.[sex?love.]

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«Eva,Eva ci sei?»
Lo schioccare di due dita davanti ai miei occhi mi ripescò dal mare dei miei pensieri per farmi ritornare a quella che era la realtà, scossi leggermente la testa e seguii le dita che si erano appoggiate sulla mia mano fino al volto di Owen a cui concessi un dolce bacio sulle labbra.

Lui avvicinò la bocca al mio orecchio a cui regalò delle dolci parole emesse dalla sua splendida voce profonda.
«Eva, puoi venire un attimo?»

Il suo respiro caldo sul collo mi fece venire la pelle d'oca e la schiena fu percossa da brividi, che furono fermati dalla mano calda di Owen che si appoggio su di essa per poi accarezzarmi lentamente e quasi impercettibilmente con i polpastrelli la spina dorsale.

Ci alzammo, uscendo da casa mia e mi lasciai guidare dal biondo che abilmente sviava verso molti vicoli che io non avevo ancora imparato a riconoscere fino ad arrivare in un parco ormai abbandonato, in un posto dove venivano a fargli visita solo gli spiriti,dove due altalene dondolavano lentamente spinte dal vento e una panchina si ergeva al centro di esso.

Mi lasciai trasportare fino alla panchina dove ci sedemmo per poi aspirare avidamente l'odore di corteccia e erba bagnata che ci circondava, che mi fece calmare i nervi ormai a fior di pelle.
«Eva...»

Prese a parlare Owen dopo alcuni attimi di silenzio, concedendogli tutta la mia attenzione.
«...posso chiederti,del anello?»

Abbassai lo sguardo cercando di bloccare i ricordi.
Automaticamente lo sfilai e rilessi come avevo già fatto altre mille volte le due iniziali.

Faceva ancora male, come una ferita mai guarita dove continuavi a soffiarci sopra,ma per quanto tu possa curarla lei continuerà a riaprirsi ad ogni piccolo sussulto.
E faceva male.
Bruciava.
Le parole non mi uscivano e l'unica cosa che riuscii a bisbigliare con la voce mozzata fu:
«...Brian...»

Sentii una scia calda, umida e salata rigarmi le goti, subito la raccolsi tra le dita per poi farla scomparire tra la mia pelle.

Presi un bel respiro e continuai il discorso che inevitabilmente sarebbe saltato fuori prima o poi.
«Brian era il mio ragazzo quando ero a Venezia, non era un bravo ragazzo.
Non era un principe.
Non era un ragazzo dolce.
Era solo il mio ragazzo.
Finché lui stesso non decise di troncare con me per il semplice fatto che io per lui ero troppo "brava ragazza", diceva di amarmi.
E io gli credevo, e gli credo tuttora.
Lui mi ha amata.
Lui si è preso la mia innocenza,in maniera rude,quasi possessiva nei miei confronti,come se fossi un oggetto.
Ma lui mi ha amata.
Ne sono certa...»

Le parole uscivano a fiumi e io stessa facevo fatica a controllare la piena facendo diventare il discorso senza un apparente filo logico.

Ormai le lacrime scorrevano insieme alle parole e non riuscii a trattenerle nonostante facessi di tutto per evitare l'amara pioggia di cui ormai si stava bagnando il mio viso latteo.

Owen mi alzò la testa ormai china sulle mie scarpe e mi fece incontrare i suoi occhi rassicuranti che subito calmarono il mio pianto.
«Bhe, forse c'è bisogno di un altro ricordo legato ad un anello...»

Disse lui, ingioiellato dal suo stupendo sorriso sbilenco ed estraendo dalla sua tasca una piccola custodia in velluto rosso.
La mia mente si fermò.
I ricordi non affluivano.
Le parole non uscivano.

Lui mi prese delicatamente la mano e prese dalla scatolina una piccola fede in oro, che mi infilò al dito nella profonda incavatura che già esisteva e che aveva formato il doloroso ricordo di Brian.

Mi misi a contemplare il gioiello, che esattamente come aveva fatto Owen, riuscì a cancellare il brutto ricordo di un amore passato rimpiazzandolo con l'amore di un ragazzo dolce e gentile.
"O" e "E".

Guardai Owen negli occhi e lo baciai, fino ai brividi.
Fino ai lividi.
Ormai il mio viso era bagnato da lacrime dolci e acqua piovana che aveva cominciato a scendere abbondantemente dal cielo.
Ma a noi non importava.
Eravamo insieme, le nostre lingue, ormai grandi amiche, stavano giocando in un ruolo di complicità che solo lui mi faceva provare.

Lentamente lui fece scendere la sua mano fino al bordo della maglietta che, esitando in un primo momento, tolse lasciando il mio petto, dove il mio cuore stava esplodendo, nudo.

Arrossii a quel gesto mentre la pioggia bagnava il reggiseno bianco lasciando poco all'immaginazione; lui portò le sue mani sui miei fianchi e mi fece stendere sulla panchina, che in quel momento trovai particolarmente comoda e confortevole.

Si sfilò anche lui la maglietta lasciando che il suo fisico scolpito si sposti sopra al mio.
I nostri respiri sembravano alternarsi.
Erano sincronizzati.

La pioggia intorno a noi debolmente diminuì di intensità lasciando che solo alcune goccioline di acqua fine cadevano sopra i nostri corpi.
Owen si avvicinò al mio orecchio e mi sussurrò
«Ti serve un nuovo ricordo per la tua prima volta»

A quelle parole cominciò a lasciarmi una lunga scia di baci umidi e saliva, che si univa alla pioggia formando un misto di amore perfetto.
Scese fino al mio ventre, dove abbassò la cerniera dei jeans e li sfilò con facilità pur essendo bagnati dalla pioggia.

Io appoggiai una mano sul suo ventre e lui si distese su di me facendomi sentire la sua evidente eccitazione, mi sollevò leggermente la schiena dalla panchina e mi slacciò il gancetto che teneva su il reggiseno, facendomelo scivolare lentamente lungo il mio corpo.

Dopodiché si sfilò anche lui i pantaloni lasciando che la pioggia bagnasse i suoi boxer bianchi.

Portò una mano sopra al mio seno che cominciò a massaggiare, per poi giocare con il mio capezzolo ormai turgido.
Ansimai leggermente per la pressione esercitata sul suo oggetto di divertimento.
La sua mano scese.
I brividi ormai aveva preso il posto dei battiti.
Arrivò alle mutande che senza esitazione sfilò, con un movimento dolce e delicato, facendo la stessa cosa sul suo corpo.

Quel giorno ci amammo.
Non era un rapporto solo di piacere fisico.
Era amore.
Avevamo fatto l'amore.

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Eccovi la tanto attesa spiegazione di sto cavolo di anello hahahah😂
Spero che il capitolo vi sia piaciuto
~Lolly

Bad Boy ||Lorenzo OstuniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora