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Non appena entrai, gli occhi dei preseti si fissarono su di me.

Io mi feci rossa e, timidamente, mi avviai nel fondo della grande palestra, per cercare di nascondermi dagli sguardi indiscreti dei miei compagni di classe pervertiti.

Riuscii a mala pena a sentire la noiosa spiegazione della professoressa sul esercizio da fare, ma in fondo non mi importava più di tanto, d'altronde me la cavavo abbastanza bene ad educazione fisica.

Anche se fare un esercizio sotto gli occhi di questo ammasso di adolescenti che da me vogliono solo una cosa, quella cosa, non mi ispirava minimamente.

La professoressa,non avendo il biondo atleta da usare come esempio, cominciò subito a far fare l'esercizio a quelli che ad educazione fisica avevano almeno sette, poi vennero quelli dal sette in giù è infine quelli non classificati; ovvero Ostuni ed i suoi amichetti, che non avevano fatto nemmeno una lezione di ginnastica, ed io, dato che la prof era fornita solamente del mio sette in educazione fisica della scuola a Venezia.

«Alla grande Evangeline, dovrai fare l'esercizio davanti a Ostuni, di bene in meglio!»

Pensai alzando gli occhi al cielo.
«Ferri, venga lei!»
Mi chiamò la graziosa professoressa, incitandomi a svolgere il movimento che è la base del salto in alto.

Di mala voglia mi alzai dalla mia solita sedia in metallo, dove avevo appoggiato la mia flebile figura e mi incamminai a passi piccoli verso la professoressa, sperando così di far passare il tempo più velocemente.

Un cagnolino sbavante di Ostuni diede una spallata ad un suo compagno e indicò il mio fondoschiena fischiando, al quel rumore cambiai direzione dirigendomi verso il ragazzo; quando fui abbastanza vicina per parlargli faccia a faccia lo presi per il chiodo in pelle e gli dissi con uno sguardo deciso.

«prova a fare un'altra cosa simile e dovrai cambiare la desinenza del tuo nome con una "A"».

Lui fece il finto impaurito e si mise a ridere, stavo per fiondargli uno schiaffo in pieno muso quando una mano delicata afferrò il mio polso, mi voltai e vidi la professoressa che con uno sguardo severo fissava le mie perle nere.

«Mi scusi prof...» dissi io timida.

Non era da me comportarmi in quella maniera, cosa mi era preso?
Non riuscivo a controllarmi, sentivo un vuoto dentro al mio cuore, mancava qualcosa.

«Vada in spogliatoio Ferri!» mi obbligò la professoressa indicandomi con le dita affusolate l'entrata dello spogliatoio femminile, io obbedii a testa china per l'imbarazzo e non appena fui al interno della piccola stanza lasciai che la mia schiena incontrasse il freddo del muro e che scivolasse su di esso fino a raggiungere le mattonelle.

Nascosi la testa tra le mani massaggiando le tempie.
Mancava qualcosa.

Non riuscivo a controllarmi,non riuscivo a provare emozioni definite.
Era come se un forte tornado si fosse incastonato tra il miracolo dei miei nervi e dell'anima, creando un vortice che risucchiava qualunque cosa e che non risparmiava nessuno.

Era la prima volta che mi sentivo così da quando era a Torino, alzai il capo dalle mie ginocchia e fissai l'alta finestra da cui entravano alcuni leggeri raggi di sole che incontravano il muro formando un gioco di luci e ombre.

Non mancava qualcosa.
Mancava qualcuno.
Owen.

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Leggete è importante!
Dunque...volevo dirvi che io e altre belle personcine (che mi rompo a citare,vi amo) abbiamo creato un..."multi profilo"(?) in sette (non chiedetemi come facciamo a capirci,non lo so manco io)...e su questo profilo abbiamo fatto una "multi raccolta" di cose divertenti,degradanti,figure di merda e tanto altro ancora!
Il profilo è barbapapine_family
E la storia si chiama "noi barbapapà"
(Non chiedetemi il perché del nome...lunga storia)
ANYWAY
Troverete meglio tutte le spiegazioni nei primi capitoli pubblicati...ogni giorno della settimana sarà occupato da una rubrica personale gestita da una singola persona.
Insomma,fateci un salto❤️(nella pagina trovate anche i nomi delle altre componenti)
Un bacio e fateci sapere cosa ne pensate della nostra idea:)

Bad Boy ||Lorenzo OstuniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora