Le gocce d'acqua scivolavano tra i miei capelli neri fino alle punte,dove si lanciavano in caduta libera verso il pavimento,che al suo contatto si bloccavano e formavano piccole chiazze bagnate.
I miei occhi fissavano il loro riflesso allo specchio,cercando una spiegazione dentro essi.
Perché Ostuni si era comportato così?
Lo specchio raffigurava una ragazza deperita,le occhiaie sotto gli occhi erano ormai violacee e il fisico slanciato di lei era diventato fin troppo filiforme.
Non aveva la forza di pensare ad altro che a Owen.
Le ferite si rimarginano,le cicatrici restano.
E basta la vista di quest'ultime per riportare alla mente ricordi dolorosi che per mesi la mia testa cercava di archiviare.
Di mala voglia mi raccolsi i capelli bagnati in una coda alta,facendo scivolare le ultime gocce incastrate tra essi sul pavimento e tra le mie dita.
Mi misi una maglietta a maniche corte e un paio di pantaloncini in tessuto,dato che il caldo dell'estate cominciava a farsi sentire e mi avviai verso la porta che conteneva tra quelle quattro pareti un piccolo mondo fatto di ricordi e amarezza;ci stavo stranamente bene,quella potevo chiamarla "casa".
Un ondata di odore di chiuso mi pervase e mi avvolse;da quanto non aprivo le finestre per far entrare un po' d'aria?
Spalancai le finestre,oscurate dalle tapparelle costantemente tirate da giorni,e feci entrare la calda brezza di sera che portó una boccata di aria fresca in quel luogo di solitudine.
Mi affacciai alla finestra,appoggiando entrambi i gomiti al balcone e fissando il sole delle sette che lentamente stava tramontando dietro l'orizzonte,segno che mia madre sarebbe arrivata di lì a poco.
Infatti udii un rumore metallico provenire dall'entrata e subito dopo il fastidioso rumore dei tacchi di mia madre che si dirigevano in cucina per preparare una cena frettolosa per entrambe.
Alzai gli occhi al cielo pensando al fatto che,inevitabilmente,avrei dovuto parlare con lei;ma cosa aveva fatto di preciso per meritare il mio disprezzo?
Non trovai nemmeno io una risposta plausibile,effettivamente perché non mi aveva fatto nulla che mi spingesse ad odiarla...mi sentivo come se la mia anima fosse andata via,accompagnata a braccetto con quella di Owen, in un posto migliore di questo,dove finalmente avrebbe potuto essere felice,lasciando alla vita terrena la mia parte fisica e apatica.
La mia parte peggiore.
Il mio demone.
Richiusi la finestra dopo aver dato un ultimo sguardo al cielo che ormai si era colorato di rosa e dopo aver preso un ultimo ispiro profondo prima di tornare al odore di chiuso della mia stanza.
Mi buttai di peso sul letto e per distrarmi presi tra le mani il telefono,che fino ad allora era rimasto in silenzioso.
A volte sbloccavo ancora il telefono sperando in un messaggio di Owen,anche solo un "ciao",un segno,qualcosa;la mia mente non riusciva ancora ad accettare la sua morte.
Così feci anche quella volta,e sbloccai il telefono speranzosa nel trovarvici un messaggio dal biondo.Un messaggio c'era,ma non da lui.
Delusa scorsi il messaggio per visualizzarlo,accorgendomi che era da parte di un numero sconosciuto.
Come ero solita fare salvai il numero con
"?" Per poi aprire finalmente il piccolo testo scritto e visualizzarlo.Da ?
Non illuderti.
18.37----------------------------------------
Eccomi ragazze belle,non aggiorno da un po',sorratemi.
Dunque...non fate per scontato che io messaggio sia da Ostuni,perché in fatto NON È DA LUI
Rido.
Anyway,vedrete...mi dispiace che abbia solo 35 capitoli...ne mancano pochissimiiiii.
Piango.
Nel frattempo siamo arrivati a 7k visuali.
Io vi amo.~gigliotigrato🐯 (sì,ho cambiato firma LOL)
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Bad Boy ||Lorenzo Ostuni
Fiksi Remaja"Non volevo avere niente a che fare con gli occhi di quel demone che mi stregavano come un mago" Contenuto violento e/o sessuale