36.[day after death] EXTRA

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Mi sentivo leggera.
Leggera e libera.
Libera e fottutamente viva;per quanto potesse essere viva una persona morta.
Il mio cuore non batteva,il sangue non scorreva,nemmeno un piccolo respiro usciva dalle mie labbra viola e livide;eppure lì,in quel momento,tra le sue braccia,io mi sentivo più viva che mai.
Riavevo il mio amore.
Le voci che avevano tormentato la mia testa per giorni,settimane,mesi,anni, erano sparite;sparite come sparisce la neve non appena spunta il sole,sparite come una brutta giornata in estate,sparite come le preoccupazioni dal mio cuore freddo e cupo,che solo lui riusciva a farmi sentire nuovamente caldo.
La ferita mortale che avevo sul ventre non lasciava che un ricordo della mia vita terrena,un ricordo doloroso e incancellabile,ma ormai lontano.
Lontano da me.
Lontano da noi.
Le sue dita correvano per la mia schiena,che finalmente dopo tempo immemore fu percorsa da brividi,brividi piacevoli,piccoli e piacevoli brividi.
La pelle,ormai opaca e biancastra,non percepiva alcuni stimolo dal mondo esterno,da quel mondo sovrannaturale,dal mio nuovo mondo.
Un mondo formato da anime dannate,un mondo formato da anime grate alla vita,un mondo in cui non esiste distinzione tra il bene ed il male.
Un posto diverso da quello che avevo immaginato,o che la mia fede mi aveva fatto immaginare.
La vita non è una fiaba,non termina con "e vissero tutti felici e contenti";termina con un infinità di vuoto.
Solo vuoto.
Vuoto che si può solo riempire.
Il mio vuoto è riempito da lui.
Non resistetti più e posai le mie labbra sulle sue,dio quanto mi erano mancate,sentire le sua bocca morbida viaggiare sul mio collo fino alle scapole,era una sensazione stupenda.
Mi fece sentire amata,mi fece sentire bene;come quando avevamo fatto l'amore;una sensazione intensa e profonda,passionale e amorevole,magica e realistica,astratta ma completamente concreta.
Una sensazione che solo lui era in grado di farmi provare.
Avevo finalmente abbandonato la mia vita,le mie delusioni,le mie paure,le mie incertezze,tutto.
Avevo abbandonato il mio corpo per concedermi all'anima.
Alla sua.
Lo guardai negli occhi che tanto amavo e poi intrecciai le mie dita nelle sue,creando un intreccio inseparabile.
Per la seconda volta la voglia di lui mi spinse a baciarlo,con più passione,infilando le dita tra i suoi capelli,mentre lui accarezzava i miei con le sue dita più bianche delle mie.
Mi staccai per perdermi nuovamente in quegli occhi che tanto amavo,pronunciando le mie prime parole da quando ero morta
«Non sai nemmeno quanto mi sei mancato...Owen

The true end.

Bad Boy ||Lorenzo OstuniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora