dichiarazione

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*Luna è senza forze tra la neve e se Andrew non arriverà sarà troppo tardi per lei*

«Luna» inizio ad urlare, il suo nome rimbomba tra questi alberi ma non la vedo e non so nemmeno se sia qui per davvero, il mio istinto mi dice di cercarla proprio in questo posto, ora che la neve è già alta a terra ed ho seriamente paura per lei. Oltre gli alberi si intravede solo bianco ma quando oltre a quello sembra esserci qualche altra cosa per terra corro per vedere cosa sia e trovo proprio lei, la mia Luna, è troppo fredda e non apre gli occhi, deve essere svenuta perché sento il suo battito ma devo muovermi a portarla al caldo altrimenti potrebbe morire. Prendo in braccio il suo corpo che non si sta accorgendo di nulla e il più velocemente possibile cerco di arrivare a casa. La neve è troppo fresca per correre e mi blocca più volte dentro di essa rischiando di cadere, non ho freddo ed ho ancora tutte le mie energie ma so che devo sbrigarmi se voglio che anche lei stia bene e non devo rischiare di cadere o che un cumulo di neve dagli alberi cada sopra di noi. Controllo spesso il suo battito e sentirlo ancora pulsare mi da la forza di non stancarmi in mezzo a questo vento che si fa sempre più forte e che porta con se i fiocchi di neve, che ora camminando di rimpetto ad esso mi sbattono contro come pugnali taglienti, faccio come se non ci fossero e riparo nella maniera migliore possibile Luna per camminare e proteggere lei allo stesso tempo, proteggerla, era quello che avrei dovuto fare da subito e so che se avessi fatto che dovevo invece che farmi fregare da Caterina, ora lei non sarebbe stata in questa situazione per cui mi sento colpevole per tutto quello che non ho il potere di cambiare e perché non posso neppure tornare indietro per fare la cosa giusta dal principio.
Inizio a vedere la fine degli alberi, stiamo per uscire dal bosco ma casa è ancora lontana, io sto bene e posso andare avanti ma non so se lei resisterà, è già così fredda e la paura di perderla è tanta, il suo corpo è debole e lottare contro il freddo adesso è impossibile per lei, io sono uscito di fretta senza neppure mettere una giacca pesante indosso che avrebbe potuto riscaldare lei, potrei darle il mio maglione e rimanere senza, d'altronde meglio che abbia freddo io che muoia lei ma dovrei fermarmi ed appoggiarla a terra sulla neve, no! forse non è la soluzione migliore ed è meglio che vada avanti così.
È come se sentissi lei spegnersi piano ad ogni passo e folata di vento che ci viene incontro forte e fredda più che mai, ho fatto questa strada tante volte e mai mi è sembrata lunga come ora che ho in mano la sua vita ed un corpo incosciente. Ecco il cancello!
«Siamo arrivati» Le dico anche se non può sentirmi, il maggiordomo ci apre la porta ed entro con lei in braccio svenuta portandola vicino al camino al caldo per farla riprendere.
«Una coperta per terra»
La cameriera ci guarda attonita stando ferma immobile mentre il maggiordomo subito prendere una coperta e la stende per terra, poso il suo corpo su di esso, di fianco al camino e le tolgo la giacca bagnata che ha indosso, non posso vederla così e non so cosa fare di più, non posso di certo spogliarla anche se bisognerebbe toglierle i panni bagnati e non voglio neppure che stia qui.
«Prepara la stanza di sopra, quella vuota, accendi il camino e metti coperte cuscini tutto quello di cui può avere bisogno lei»
Dico al maggiordomo di preparare un'altra stanza dove lei può stare fin quando non starà bene.
«È tutto pronto può portarla di sopra»
Non so dove siano gli altri, questa casa non mi è mai sembrata vuota come in questo momento e di nuovo dopo un grosso respiro la prendo un braccio e la porto piano di sopra dove non sarà disturbata, non ha ancora ripreso conoscenza ma il cuore batte e finché avrò una piccola speranza mi prenderò cura di lei. Le coperte ed i cuscini sono per terra accanto al camino acceso ed ardente e di nuovo come avevo fatto in sala al piano di sotto la appoggio delicatamente per terra e la compro con una coperta calda. I suoi vestiti sono ancora umidi ed ho paura che questo potrebbe peggiorare la sua situazione già cagionevole di questo momento ma non posso di certo spogliarla e tutto ciò che potevo togliere l'ho tolto di già.

*Le ore passano e lei è ancora lì al caldo con il camino sempre ardente al suo fianco. Ma cosa penserà quando riprenderà conoscenza?*

Ero nel bosco, nevicava ed avevo tanto freddo, ora invece sento il mio corpo stare bene ma essere molto stanco, devo aprire gli occhi e capire dove mi trovo. Un camino accesso e delle coperte coprono il mio corpo, non sono da sola, c'è qualcuno al mio fianco che tiene il suo braccio attorno alla mia vita, mi giro e vedo Andrew. Mi avrà portato lui qui? Realizzo, sarei potuta morire tra quegli alberi, una lacrima scende piano contornando il mio viso, Sono viva! Provo al alzarmi piano ma le mie forze hanno lasciato il mio corpo, sento forte l'esigenza di alzarmi, è come se mi sentissi repressa tra il calore del camino ed Andrew. Mi arrendo dopo aver capito di non riuscire a muovermi neppure di un centimetro per adesso, da qui riesco ad osservare da una delle finestre della stanza che è notte, sarà meglio che mi addormenti di nuovo con lui sempre qui al mio fianco, mi alzerò domani quando avrò ripreso del tutto le forze.

Amare un vampiroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora