Amare un vampiro

Vampire's Home

Sono le 17:00 del pomeriggio ed io sono da qualche minuto a fissare il campanello della casa che seppur grande sembra quella delle streghe dei luna park, interamente fatta di mattoni grigi con finestre che sembrano non essere pulite da anni ed ovviamente piante rampicanti ad ogni angolo che arrivano fino al soffitto. Adesso sono molto spaventata e confusa e non so cosa fare poiché una parte di me vuole stare in Danimarca ad ogni costo, visitarla e magari capire se sono davvero vampiri e cosa altro si nasconde dietro i misteri di questa casa e l'altra parte in verità vorrebbe scappare ma se tornassi in Italia non saprei cosa dire a mia madre; mica posso arrivare e dirle "sai mamma ho visto che erano dei vampiri e sono tornata" le prenderebbe un infarto e poi troverebbe il modo per rinchiudermi in un manicomio anche se questi non esistono più.
Per quanto io sia più convinta a restare, la mia permanenza potrebbe verificarsi troppo pericolosa e non voglio di certo rischiare la vita per nulla. Dopo alcuni minuti di controversie mentali spinta da più motivazioni favorevoli nel restare decido di suonare il campanello e fare finta di non aver visto nulla, sperando che quell'essere non si sia accorto della mia presenza perché in quel caso sarei spacciata.

Ok! ho suonato, aspetto in agitazione e presto mi aprirà qualcuno che forse mi ucciderà o forse no! Devo essere positiva sorridere e stare tranquilla perché io non so nulla e visto nulla per cui tranquillità e normalità le due parole chiave per questo mese. Il mio cuore batte a mille, lo sento pompare tra la gabbia toracica e i polmoni e non riesco a pensare ad uno scenario positivo che possa calmarmi e far smettere questo cuore di andare così veloce. E se sono vampiri e riescono a sentire che sono agitata? No! Devo smetterla di pensare se tutto quello che la mia mente riesce a produrre è uno scenario di morte.

Mi apre presto un uomo, che non è il presunto vampiro che ho visto prima, ma sembra molto il cameriere della famiglia Adams e questo non può fare altro che spaventarmi di piú vista la somiglianza anche con Frankenstein. Non so il suo nome e non si è presentato quindi per me sarà "Lerch" nome che riporta alla famiglia Adams. Alto poco meno di due metri, pallido di un colore poco vivo e con un viso troppo rettangolare e degli occhi azzurri di forma troppo circolare per essere normali, le labbra invece sono l'unica parte colorata del suo corpo ma sono di un rosso vivo che stonano non poco con il resto del visto e questo fa si di rendere anche queste alquanto strane.

«Prego si accomodi» mi dice, voce alta ma rauca la sua, con un accenno di erre moscia che lo rende più simpatico, mi aspettavo però una voce più tenebrosa ed invece riguardo questo particolare mi ha delusa. Mentre continuo ad osservarlo e scrutare ogni suo particolare entro in casa facendo piccoli passi portando con me i due borsoni da viaggio e la mia borsa personale. Appena entrata mi sbuca davanti una ragazza che ovviamente non poteva essere normale, bionda con degli occhi grandi e neri che mettono un po’ di agitazione, magra all'inverosimile, che ti chiedi come faccia a reggersi in piedi questa unione di sole ossa dal colorito cadaverico che sembra non sorridere ed essere felice mai. Un cenno di "Lerch" ed uno conseguente di lei ne seguono senza dire a me neppure una parola, lei prende i miei due borsoni ed inizia a camminare salendo su per delle scale situate poco lontano difronte all'entrata ed io un pochino incerta sul da farsi la seguo lasciando qui "Lerch" che continua ad osservarmi con sguardo molto interrogativo.

«Si ricordi che la cena verrà servita alle sette e mezza nella sala» sola ed unica frase che ho sentito pronunciare da "Lerch" quando ormai sono lontana perché me lo sono lasciata alle spalle seguendo la ragazza, lei mi accompagna in camera e se ne va senza produrre alcuna parola ma solo guardandomi con uno sguardo alquanto assassino che mi mette i brividi. Sono tutti stani in questa casa e la mia paura aumenta gradualmente in proporzione all'adrenalina che ho di scoprire quale mistero si cela dentro queste mura.