Danimarca Night

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Sono triste e con l'umore sotto le scarpe ma pronta per uscire, con il pantalone di pelle nero che oltre ad essere bello è anche molto caldo e ideale per queste temperature invernali ed una canotta e maglia di lana color corallo che mi terranno al caldo per tutta la sera. Prendo un paio di tacchi neri, li indosso e dopo essermi truccata nella migliore delle maniere possibili l'unica cosa da fare è prendere la borsa e uscire di casa. Scendo le scale ascoltando il ticchettio dei miei stessi tacchi rimbombare per la casa vuota, Andrew è uscito molto presto e Caterina lo ha seguito poco dopo, per quanto riguarda Edmund invece non so se sia ancora in casa o meno.
Arrivo alla porta e lo vedo in sala seduto a leggere vicino al tavolo su cui di solito mangiamo.
«Sto uscendo, lei resterà in casa! »
Gli chiedo volendo capire come ha preso lui la situazione tra noi ragazzi in casa, mi sembra così solo a volte e mi fa una grande malinconia, è un uomo severo ma non cattivo e mi dispiace vederlo sempre da solo ed a volte mi chiedo cosa sia successo alla moglie e madre di Andrew ma mi sembra poco carino chiederlo all'uno nonché all'altro.
« No, io resterò in casa. Tu vai, divertiti e se puoi perdona mio figlio»
Rimango di sasso, una gentilezza ed un sorriso che non mi aveva mai riservato prima, non riesco a comprendere il perché vuole che io predoni Andrew visto che sembrava così tanto felice per le nozze. Lerch che è qui di fianco alla porta me la apre e mi fa un piccolo occhiolino.
Non so se riuscirò a perdonare e dimenticare tutte le cose che sono successe, ora voglio solo prendermi questa serata libera dai miei pensieri e godermela come se nulla fosse e se mi capiterà di vedere Caterina farò finta di nulla perché mi merito di godermi al meglio questa serata.
Sono fuori e fa davvero freddo, devo arrivare a piedi fino al luogo dove si sta svolgendo la festa, quindi riscendere tutta la collina e forse capisco il perché gli altri siano andati prima visto che ora, alle otto di sera, è già buio e non si vede un gran ché. Piano piano stando attenta a dove metto i piedi, inizio a vedere delle persone e capisco di essere quasi arrivata, da qui non mi sembra molto diversa dalla feste che ci sono in Italia e mi avvicino sentendo sempre più i rumori, la lingua e l'odore di questi luoghi.
Passo tra le mille luci, il cibo e le persone, sono tutti così felici o almeno lo sembrano tanto, mentre sorridono per ogni minima cosa perché questa non è una serata come le altre. Mi faccio spazio guardandomi tutt’attorno ed arrivo finalmente all'enorme falò, qui c'è profumo di pino e le fiamme alte che sembrano toccare il cielo sono belle quanto pericolose, vorrei che tutte le persone che conosco fossero qui perché sarà impossibile descrivere la bellezza di questa serata.
«Sei qui!»
Una voce che purtroppo mi piace troppo mi arriva alle spalle, è Andrew, speravo tanto di riuscire ad evitarlo per lo meno questa sera ma a quanto pare sarà difficile.
«Non mi sarei mai persa questa serata» rispondo riuscendo a stento a guardarlo negli occhi.
«Io ho da fare con il fuoco, ma se per caso volessi la mia compagnia mi troverai qui»
Rispondo con un mezzo sorriso ed un piccolo cenno senza dire una parola dopodiché lui va via poiché avrà le sue cose da fare. Fa parte del comitato che gestisce questa serata e hanno bisogno che lui sia vigile e attento, anche io però stranamente sento il bisogno di averlo accanto, devo resistere, fino a che non avrò le idee più chiare e deciderò cosa fare di questa situazione, spero di riuscirci prima della mia partenza ormai prossima. Ora sono di nuovo a pensare che dovrò andare lontano di qui e mi si gela il sangue perché vedo impossibili le mie giornate senza il ragazzo che mi sta facendo soffrire così tanto.
Sono sola tra tutte queste persone che non conosco, uscendo speravo per lo meno di trovare Kirsten e Oliver ma pensandoci bene saranno con la stessa compagnia di persone con la quale è Caterina, mi guardo in torno e mi accorgo che in realtà non mi dispiace stare sola, ho talmente tante cose da vedere che credo di riuscire ad impegnare il mio tempo per tutta la sera.
Sono tra la folla a guardami intorno per scrutare ogni singola sfaccettatura di questa terra e mi accorgo che è arrivato in fretta anche il tempo in cui bisogna chiedere al cielo ed alla terra che estate e che inverno ci attendono nel prossimo futuro. Mi avviò come tutte le persone quindi al falò e la maggior parte di questi sono con il proprio partner, che siano bambini, giovani o anziani, ognuno è con le persone che gli sono più care e anche Caterina è con i suoi amici mente io mi ritrovo da sola.
«Sono arrivato giusto in tempo!»
Una voce familiare che non è quella di Andrew, si avvicina a me e mi abbraccia avvolgendo le sue braccia intorno al mio corpo assistendo insieme ai rituali di questa terra.

Amare un vampiroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora