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Mi sveglio dopo essere crollata in un sonno profondo e rilassante, guardo l'orologio accorgendomi che sono solo le sei del mattino, è presto ma non mi va di restare a letto per cui senza neppure vestirmi restando quindi con questo orrendo pigiama indosso esco dalla mia stanza. Anche se in questo momento sono troppo rintronata per pensare a qualcosa sento ugualmente la mia testa pesante come se ci fossero milioni di pensieri dentro di esso che non riesco a mettere insieme e mi limito a camminare piano stando attenta a non inciampare, cosa che mi capita molto di frequente di mattina.
«Ma tu dormi mai?»
Chiedo a Lerch trovandolo già pronto accanto alla pronta come se non si muovesse mai di lì.
«Certo che dorme non è mica una statua»
Edmund ci raggiunge all’entrata, anche lui si è appena sveglio ed insieme entriamo in sala dove la biondina inizia a sistemare sulla tavola tutto ciò che serve per fare una buona colazione.
«Hai chiesto tu a Kevin di venire qui? »
«Non direttamente, gli ho raccontato tutto quello che è successo in questi giorni indubbiamente è qui per me»
«Mio figlio non è cattivo come pensi è Caterina che distrugge tutto e che non dovrebbe essere ancora qui »
«Non ho pensato neppure per un secondo che lo fosse»
Non credo sia cattivo ma sicuramente molto confuso, questo rapporto con me e con Caterina, troppe cose mischiate tutte nella sua mente e nel suo cuore che neanche lui secondo me capisce.
Anche Edmund è diverso con me adesso, non è freddo come lo è stato sempre e vorrei capire cosa è cambiato e perché ora non vuole più che Caterina sia qui.
Finito di fare colazione salgo in camera per prepararmi e trogliare questo orrendo pigiama, quando scendo nuovamente al piano di sotto intenzionata ad uscire di casa Lerch mi fa notare che in sala ci sono Kevin e Andrew da soli che mangiano in un rigoroso silenzio, entro anche io andando dritta ed impettita da loro perché se ci deve essere un confronto che ci sia ed io sono pronta e non vogliamo evitare una cosa che sembra inevitabile.
«Puoi partire con me se vuoi, tra due ore circa»
Immaginavo che sarebbe rimasto solo per la nottata e so bene che deve andare via ma io non voglio lasciare questa casa adesso, per me ormai è una questione di principio e devo restare qui per la durata di tutti i giorni che mi ero programmata, ho deciso di entrare un questa casa il giorno che sono arrivata qui ed ora non tornerò indietro pochi giorni prima.
«No! Perché devi partire così presto!»
Andrew si rivolge a me alzandosi di scatto facendo quasi cadere il piatto che ha davanti con della frutta ed una fetta biscottata all'interno, perché si scalda tanto? la differenza è solo di tre giorni nei quali non credo potrà cambiare molto la nostra situazione.
« Secondo me dovresti invece, qui c'è Caterina e un Andrew che non sa più prendersi cura di te» ribatte Kevin non meno arrabbiato.
«Io...» Cerca di continuare Andrew
Si siede, non sa che dire, vorrei dirgli che io non gli do tutta la colpa che Kevin gli sta addossando poiché se lui è innamorato di Caterina per me va bene ma lo vorrei solo sapere per capire come stanno le cose invece di andare avanti a giochetti, scuse e bugie.
« Tu l'hai fatta stare male e pretendi che lei resti qui a guardare te e Caterina giocare coi i sentimenti altrui»
Kevin continua con i suoi discorsi ma io sono stanca di sentirlo parlare e spero che andando via la smetta di trattare così un suo amico perché anche se ha sbagliato non merita tutto questo. Non voglio però dire nulla di quello che penso a loro anzi voglio andare via e come sono entrata, in silenzio senza dire neppure una parla così vado via da questa stanza.
«Forse non dovrebbe uscire è in arrivo la neve»
Lerch mi mette in guardia ma non mi interessa nulla il meteo, voglio solo uscire ed andare al lago, stare lì per un po’ e tornare qui con la mente più lucida e sgombra di adesso.

Amare un vampiroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora