Amore e fuga (Parte 2/5)

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Anche a distanza di giorni Harry cercò di trovare una causa a quell'attacco avuto in biblioteca di cui nessuno, eccetto Draco, sapeva, ma con un sospiro ci rinunciò drasticamente preferendo dedicarsi alle squisite pietanze apparse sulla tavola della loro casa e che decretavano l'inizio della cena. Il cielo incantata era uno strano insieme, le nuvole scure e minacciose di pioggia si susseguivano a sprazzi di sereno in cui baluginavano splendenti stelle dorate. C'era un che di pacifico a cenare sotto una volta di stelle e nuvole di pioggia ma senza correre il rischio di bagnarsi o peggio, semplicemente stare lì a godersi il pasto in compagnia di amici e conoscenti, di amanti e ricordi.....ad Harry piaceva molto quell'atmosfera allegra e gioviale, quel senso di pace e calore che si avvertiva nell'aria come una carezza......lo faceva sentire bene e soprattutto, lo faceva sentire a casa. Ma le belle cose non durano mai troppo, così a spezzare quell'attimo di tranquillità ci pensò un gufo che planò con precisione nella stanza spargendo in ogni angolo il suo richiamo e compiendo grandi cerchi in aria in cerca del destinatario del messaggio. Draco Malfoy sbarrò gli occhi quando riconobbe nel pennuto un 'postino' della sua casa, uno di quelli a cui suo padre affidava le lettere importanti, e Draco non ebbe nessun dubbio su che genere di lettera portasse, e ancor meno dubbi su quale sarebbe stata la sua punizione se non avesse eseguito. L'uccello lo riconobbe in mezzo a quella marea di gente e con un elegante movimento si posizionò davanti a lui porgendogli la zampa a cui era legata la missiva: una pergamena accuratamente ripiegata su cui spiccava la firma rosso sangue svolazzante di Lucius Malfoy.

Il ragazzo con una rigida postura delle spalle, prese la lettera e mandò via il pennuto che offeso dal trattamento cercò di beccargli una mano. Il giovane Malfoy rigirò tra le mani la busta sigissalata dal marchio della sua casata, indeciso se aprirla lì o aspettare, indeciso se aprirla proprio. Non voleva riaffrontare l'argomento con Harry e di sicuro non voleva farlo davanti a tutta la scuola all'ora di cena. Di mangiare non se ne parlava oramai, l'appetito era completamente scomparso, sostituito da un fastidioso contrarsi dello stomaco, un dolore sordo che lo portò a stringere i denti stizzito. Alla sua sinistra poteva sentire il rassicurante calore che la persona di Harry emanava, una sorta di calda coperta appoggiata appena sulle sue spalle per proteggerlo contro il freddo vento invernale. Ma come detto prima non se la sentiva di sconvolgere ulteriormente la vita di quel giovane sedicenne e senz'altro non aveva nessuna voglia di rimetterci sia lui che sua madre. In definitiva forse l'unica soluzione era appoggiare al folle idea di Harry di far scappare la madre da quell'inferno........

Stizzito si alzò dal tavolo e scambiò una veloce occhiata con il ragazzo dai disordinati capelli neri che lo guardava da quando quel gufo maledetto era entrato. Ad Harry quel muto scambio di parole sembrò bastare e Draco uscì in uno svolazzò di mantello nero dirigendosi alla sua stanza mentre due impenetrabile occhi verdi ne seguivano la fuga.

"Ok Harry che sta succedendo?" chiese Blaise seduto di fronte al moretto non per niente felice che quei due gli nascondessero qualcosa

"Cosa vuoi dire?" ribatté il giovane con sguardo sicuro e invalicabile, una muraglia verde che non lasciava trasparire nulla

"Harry cosa succede a Draco?"chiese Ginny seduto accanto al suo ragazzo

"E che lettera ha ricevuto?" rincarò la dose Hermione con occhi preoccupati

"Sentite, io non posso dirvi nulla, non ancora almeno"

"Come non puoi? Harry siamo suoi amici!" disse sull'arrabbiato andante Pansy

"Lo so lo so....non lo metto indubbio, ma ......" era incerto ora

"Riguarda suo padre vero?" chiese semplice e diretta Juliè guardandolo negl'occhi, al che il giovane non poté negare ed accennò un sì con la testa

Harry Potter e il mistero di Godric-Drarry <3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora