La fine della Guerra

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Domenic si trovava davvero nei guai. Letteralmente. Circondato da due Mangiamorte super incazzati che cercavano di fargli la festa. Ok che sapeva duellare egregiamente e la sua magia non aveva nulla da invidiare a Silente o amici, ma cazzo!, due Mangiamorte alla volta erano un po' difficili, considerando poi il fatto che l'avevano ferito al fianco sinistro, il quadro era completo! Aubry non gli aveva comunicato più nulla da quando lo aveva visto sparire con Harry diretto verso il luogo d'incontro con Draco, non aveva idea di come stessero andando le cose, ma sperava facessero in fretta. L'esercito che erano riusciti a mettere insieme era stato formidabile, i dissennatori erano stati messi fuori gioco per prima cosa, un gruppo di retroguardia aveva lanciato i Patronus non appena aveva visto le loro lunge e nere tuniche muoversi nel vento. Gli animali argentati facevano tutto il giro del campo tenendo lontane quelle creature mentre gli altri tenevano a bada Mangiamorte e Mannari. Non sembrava ma erano tutti ben addestrati e agguerriti quindi le cose si erano complicate un po', ma fin qui tutto bene fino a che non era entrato in campo Voldemort in persona con l'inseparabile Lucius a dispensare morte come caramelle. Era riuscito a sistemare giusto un Mannaro che aveva sentito l'urlo di avvertimento di uno dei suoi amici e riuscito a scansarsi abbastanza in fretta da un raggio argenteo che l'avevo colpito al fianco procurandogli un taglio profondo. Le infermiere sul campo erano accorse subito ma avevano potuto solo fermare l'emorragia e disinfettare il taglio prima che altri due avversari si facessero avanti. E quindi ora aveva due fastidiose piattole da eliminare cercando di perdere meno sangue possibile, benché le crocerossine avessero fatto tutto il realizzabile non erano riuscite a chiudere il taglio. Dannazione ne aveva le scatole piene ed ancora non aveva notizie di Harry o Aubry! Cominciava a stufarsi davvero. Respinse una maledizione e riuscì a schiantare uno dei due maghi incappucciati mandandolo lungo disteso a sbattere contro una roccia. L'altro si dimostrò ancora più tenace ma fu spedito a fare compagnia al compare senza tante cerimonie. Finito lì si portò una mano sul fianco ferito recitando una formula che il marito gli aveva insegnato un po' di tempo fa e aiutava la ferita a chiudersi più velocemente. Non era un gran che ma per il momento doveva accontentarsi. Quando anche il dolore scemò lentamente si girò sul posto per vedere chi aveva bisogno di aiuto ma rimase congelato da due freddi occhi azzurri che lo oltrepassarono da parte a parte. Aubry gli aveva ridato ogni memoria di quella notte, ogni pezzetto, perciò non si sorprese dell'altera calma e freddezza di Lucius Malfoy che impugnava con scioltezza la bacchetta rigirandosela tra le dita a gran beffa del suo avversario. Domenic contrasse la mandibola stringendo tra le dita fredde l'impugnatura della sua bacchetta, non cercando in alcun modo di sottrarsi a quell'incontro. Comprendeva che Lucius fosse fresco come una rosa e non avesse dovuto sostenere nessun incontro magico mentre lui era affaticato dagli scontri e dalla perdita di sangue, ma era pur sempre un demone, marito di uno degli Eredi. Non si sarebbe lasciato battere, non avrebbe mostrato pietà o suppliche, quello era uno scontro solo tra loro due, tra due modi differenti di essere Compagni d'Anima. Nessuno doveva intromettersi.

"Vedo che non hai ancora imparato a comportarti in maniera adeguata" gli disse la voce fredda del Mangiamorte guardandolo con sufficienza dall'alto della sua potenza compatendolo ed ottenendo in cambio uno sguardo feroce di sfida "Non hai ancora imparato contro chi metterti? Non si sfida uno che ti è superiore" gli consigliò con divertimento

"Non vedo nessuno del genere qui, di certo non ti riferisci a te stesso, vero?" lo derise un po' "Tu non sei superiore a nessuno, tanto meno a me" gli rispose indurendo lo sguardo e mettendosi in posizione per il duello

"Vedo che dovrò insegnarti io l'educazione traditore del tuo sangue" ottenne come rispose mentre anche l'altro assumeva la posizione.

I due cominciarono a studiare l'avversario con circospezione, guardandosi come due tigri chiuse nello stesso recinto e che si odiavano a morte. Continuavano a girare in tondo sul terreno buio non perdendo per un attimo il contatto visivo, la bacchetta stretta forte nella mano e la mente che passava in rassegna veloce l'elenco degl'incantesimi di una vita cercando di decidere con quale iniziare. Lucius sapeva che anche se il demone era ferito al fianco e aveva dovuto sostenere diverso scontri, la sua forza non era messa in dubbio, la sua voglia di rivalsa, la sua ferocia erano tutte lì e le avrebbe usate e questo avrebbe reso più elettrizzante il combattimento. Da tanto non aveva un compagno di giochi efficiente e all'altezza, questo scontro si preannunciava divertente, inoltre non c'era neanche l'erede a proteggere il suo maritino, poteva fare quello che voleva. Perciò iniziò lui lanciando un primo blando incantesimo, uno Stupeficium che avrebbe dovuto saggiare il livello del demone il quale non alzò nemmeno la bacchetta per proteggesi, semplicemente si spostò dalla traiettoria del raggio rosso che andò a schiantarsi contro un albero. Senza il tempo di un respiro lanciò subito la controffensiva verso il Mangiamorte che creò un sottile scudo invisibile tra sé e il raggio, scattò di lato non appena la protezione ricevette il colpo e spedì un altro incantesimo contro il demone che parò creando una bolla di aria. Non si fermarono un attimo.

Harry Potter e il mistero di Godric-Drarry <3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora