Ritieniti libero

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MIKA
Il sole è ormai alto in cielo, apro gli occhi.
Ma dove sono? Mi alzo di scatto. "Ahi la testa!" ma...questa...questa è la dependance! Guardo il letto ma Andy non c'è.
Mi alzo con fatica, cosa mi succede?
Vado in bagno per lavarmi il viso e noto delle occhiaie mostruose. ORA RICORDO! Sarah, l'uscita, il litigio...ho bevuto troppo...ma perché sono qui? Che ho fatto? Dov'è Andy? Sta bene?
"Michael?"
Mi sento chiamare. È lui. Meno male!
Esco dal bagno e lo vedo con i pantaloni della tuta e una t-shirt bianca. I capelli tutti arruffati. Tiene in mano un vassoio con del cibo.
"Oh, Andy. Ciao" saluto io strizzando gli occhi dalla stanchezza e passandomi una mano sui capelli che dovevano essere presi proprio male.
"Ho portato qualcosa per farti mangiare."
"Oh, non dovevi"
"Come va?" disse lui appoggiando il vassoio sopra il comodino mentre mi avvicinavo a lui.
"Ho ricordi molto vaghi. Ma perché sono qua?"
"Sei venuto te. Mi sei quasi svenuto tra le braccia e hai iniziato a fare discorsi strani. Avevi una bottiglia di vodka in mano...te l'eri scolata tutta. Eri ubriaco fradicio! Quando ti ho fatto sedere a letto hai preso sonno quasi subito, allora ti ho rimboccato le coperte."
"E tu...noi...abbiamo..."
"Ho dormito fuori, all'aria aperta. Da piccolo lo facevo sempre. Non è stato affatto un problema"
"Ma no! Il letto è tuo e io.."
"Tranquillo"
"Ok, grazie...e scusa per l'immagine di me che ti si è presentata davanti...dio che vergogna"
"Perché ti fai tanti problemi?"
"Perché ho un certo rigore da rispettare e ieri sera ho infranto tutto...quando poi mamma scoprirà che ho lasciato Sarah...non voglio neanche pensarci"
"E a te piace questo rigore? Sinceramente ieri sera mi sei sembrato...ecco...normale...un ragazzo che infondo ha anche lui dei problemi da affrontare. Un ragazzo che non ha una vita perfetta come credevo"
"Andy, posso essere sincero con te? Posso confidarmi?"
"Nessuno l'ha mai fatto. Prova ma non so quanto potrò essere bravo"
"Devi solo ascoltare"
"Oh...ok"

In quel momento aprii finalmente i miei pensieri. Mi sentivo libero di poter parlare, di poter dire quello che penso veramente, di poter sbagliare, di poter essere me stesso.

"Andy...io DETESTO questa vita! Non puoi neanche immaginare quanto terribile sia.
Sono stanco. Capisci?
Devo essere sempre perfetto per i miei e per la stampa, devo vestire come dicono loro, parlare come dicono loro. Devo comportarmi come vogliono loro, vedere la gente che vogliono loro.
Mangiare  e bere quello che mi dicono loro...
Non sono libero di far niente.
Io...io voglio parlare secondo quello che il mio cuore mi dice, voglio pensare per conto mio, voglio vestire comodo come piace a me. Odio il grigio, io voglio essere colorato. Odio dover mettere sempre a posto i capelli, mettere fondotinta, stare in piedi impalato a manifestazioni che non mi interessano.
Voglio stare con la gente che piace a me. Uscire, ridere, scherzare. Voglio stare insieme alla persona giusta per me.
Tutta la gente attorno a me è finta. La detesto...loro non sono amici. Con loro non puoi confidarti, ridere, piangere, condividere pezzi di vita...
Andy...io voglio essere libero. La mia vita è tutta un casino.
Troppe notti mi sveglio facendo incubi e quando realizzo che riproducono la mia vita reale inizio a piangere. E cammino avanti e indietro per la stanza maledicendomi per essere nato in questa situazione, maledicendomi per non essere un tipo ribelle.
Io voglio vivere la mia vita...PERCHÉ È MIA! La voglio vivere come desidero io, gustando ogni singola conquista, ogni sconfitta, ogni gioia e ogni dolore o delusione.
C'è un'altra cosa che non voglio che i miei sappiano...ma è ciò che sono veramente, Andy.
A me non piaceva Sarah...a me non piace nessuna ragazza...
Andy io sono gay."

Mi guardava con un viso allibito. Solo ora mi rendo conto che non abbiamo toccato cibo. Siamo seduti sul letto, uno di fronte all'altro. Ci guardiamo dritti negli occhi. Ha due iridi spettacolari.
È un momento magico. Finalmente posso aprirmi con qualcuno che non sia il me stesso riflesso allo specchio solo perché ho paura di affrontare la gente.
Ma la magia ad un tratto finì. La porta della stanza si aprì...

"CHE COSA?!"
"MAMMA! Che ci fai qui?!" mi alzai di scatto. Merda questa non ci voleva.
"Che ci faccio? Scopro che ho un figlio che vorrei cacciare di casa all'istante. Ma per fortuna ci ha pensato qualcun altro."
"Cosa significa?"
"Significa che devi partire per Parigi. Oggi stesso. Per delle trasmissioni, delle interviste e dei servizi"
"Cosa? E per quanto?"
"Una settimana"

Uscì sbattendo la porta e senza lasciarmi rispondere. Guardai Andy. Non volevo lasciarlo. Mamma tornò indietro.
"E per quanto riguarda te" indicò Andy. "Ritieniti libero"
"No mamma! Lui non c'entra niente. È colpa mia se si è trattenuto. Lascialo stare. Ok parto, ma non fargli niente"
"Perché lo difendi cosi?"
"Gli ho parlato per vedere di conoscerlo un pochino prima di assumerlo definitivamente... Mi ha raccontato perché ha bisogno del lavoro...non toccarlo, ti prego! Ne ha veramente bisogno"
"Non hai mai parlato con nessuno per l'assunzione. Perché questo qua ha avuto questo privilegio?"

E qua cascava il palco...

Ciao.
Eccovi il nuovo capitolo.
Ieri X-Factor... E Andy nel frattempo che va al concerto al Forum...
Non sapete cosa pagherei per andare anche io all'Heaven tour!
Comunque parliamo della storia...vi sta interessando? Commentate!
E tante stelline.
Alla prossima.

MIKANDYLOVER

"From a Toy Boy to a Good Guy"   ♡MIKANDY♡Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora