Sono stanco di questa vita

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MIKA
"Ancora uno scatto soltanto Mr. Penniman"
Mi metto in posa e il flash della macchina fotografica abbaglia il mio corpo che tutti considerano perfetto.
Devo posare per l'ennesima copertina. Il settimanale FASHION che viene venduto con picchi di milioni di copie in tutto il Paese, riserva uno spazio per me in ogni numero della rivista.
Interviste, servizi fotografici, nuove mode da lanciare...la mia faccia era onnipresente.
Per il numero di questa settimana stavo posando a petto nudo, mettendo così in risalto i miei addominali ben scolpiti. Indossavo un paio di jeans skinny bianchi tenuti ben saldi da una cintura di cuoio intarsiata da dei decori floreali. Ai piedi delle Louboutin nere lucide impreziosite sulla suola esterna da delle pietre che emanavano una luce molto vivace ad ogni flash.
Oggi niente interviste. Le odio. Mi facevano sempre le stesse domande, seppure poste con parole diverse.
La più frequente era molto delicata, coglieva nel profondo ciò che ero veramente, ma che nessuno doveva sapere. "Mr. Penniman, molte persone si chiedono: lei è.... Omosess..."
"No!" mi affrettavo sempre a rispondere. In realtà si lo ero. Ma se si fosse saputo avrei sicuramente perso la mia fama, e la mia famiglia ne sarebbe stata molto delusa. Da generazioni la mia famiglia posa per questa rivista, e vorrebbe che io, le mie tre sorelle e mio fratello, in futuro, continuassimo questa tradizione di famiglia...
Sono fidanzato con una modella. Una ragazza di 180cm, molto magra e con un viso che se non fosse così triste a causa del poco peso, sarebbe anche bello. Lunghi capelli castani e occhi scuri e molto profondi.
Non giravo per le strade molto spesso con lei. Quel poco che avevamo posato insieme era solamente per lavoro. Io non la amavo, ma lei amava me.
Le nostre famiglie sono entrambe molto ricche e con la nostra unione tutti vedono un futuro d'oro per entrambi.
Sono stanco di questa vita. Voglio vivere una vita un po' selvaggia. Ho sempre amato la vita in mezzo alla natura, immerso in novità tutti i giorni. Libero di fare tutto ciò che vuoi, di pensare con la tua testa, e di amare ciò che ti piace.
Sono stanco di essere ciò che la gente vorrebbe che fossi.
Fatemi evadere, per favore.
"Michael, tesoro...andiamo a casa, subito! Quell'incapace della domestica ha combinato guai un'altra volta. Questa volta è troppo!"
"Mamma, calmati"
"Ah no! L'ho cacciata di già!"
"Cosa?" sgranai gli occhi. Si era la domestica, ma era anche la mia migliore amica. Con lei potevo sfogarmi. Era l'unica a sapere della mia omosessualità. Solo lei sapeva ciò che avevo in testa. Con lei mi sentivo al sicuro. Il mondo che frequento è malato, devi essere continuamente una maschera...e io le odio. Era la mia unica amica, e ora ho perso anche lei.
"Ma...mamma..."
"Ah tranquillo caro. La nostra casa splenderà. Una mia dipendente ha un figlio che ha bisogno di soldi per pagarsi l'Università. I ragazzini cono il massimo in questi casi"
Odio questo suo atteggiamento. Così superiore rispetto agli altri, così strafottente...
"Come vuoi..." dissi ormai rassegnato.

Ci incammiammo verso la limousine nera che ci avrebbe riportato alla villa.
"Buongiorno Miss e Mr Penniman"
"Ciao Paul"
Paul era il nostro autista da prima che io nascessi. Odio il fatto che non possa viaggiare dove voglio. Per una strada, per i sentieri isolati dei borghi cittadini. No, devo sempre avere la palla al piede...
Paul ci accompagnò a casa. Il grande cancello con l'iniziale della mia famiglia si aprì davanti a noi. Il vialetto di ghiaia che separava i sue giardini ben curati dai nostri giardinieri scorreva sotto le ruote del grande veicolo...in faccia, la nostra grande villa, bianca e molto moderna, con vetrate antiproiettile.
Scesi dalla vettura e mi fiondai in camera mia. Eccomi. Qui sì che potevo essere me stesso al 100%.
Mi gettai sul letto e mi lasciai cullare dal tocco delle coperte leggere. Fissavo il soffitto "quanto vorrei trovare l'amore della mia vita..." pensavo tra me e me, cercando di immaginarmi la sua fisionomia.
Sento squillare il telefono, è Sarah, la mia ragazza. Non rispondo, non ho voglia.
Cerco di chiudere gli occhi, tutti quei flash mi hanno dato alla testa oggi più che mai. Ero sopra pensiero, e tutti quegli scatti mi sorprendevano, non ero mai pronto.
Sento suonare il campanello non appena stavo riuscendo a cadere in un sonno rilassante.
"Ma chi può essere a quest'ora?!"
Mi alzo e mi dirigo verso il portone. Non appena lo apro davanti a me compare un figura celestiale.
"Salve" dice lui.
"Ciao" lo guardai. Era poco più basso di me, con una carnagione molto chiara, capelli biondo-rosso e occhi chiari, un verde azzurro che mi riportavano davanti ad un mare immenso nel quale potevo perdermi.
Indossava un paio di jeans larghi e una felpa nera molto leggera. Ai piedi scarpe da ginnastica...
Secondo le abitudini della mia famiglia avrei dovuto considerarlo come un barbone, visto com'era conciato...ma aveva un qualcosa che mi attraeva.
"Prego, entra" esortai "tu devi essere..."
"Andreas" disse lui a testa bassa.
Doveva essere un ragazzo molto timido, e mi piaceva.
"Molto piacere, Michael" tesi la mano e lui mi guardò incredulo. Ricambiò la stretta.
"Da dove comincio?" chiese lui.
"Ah no no. Per ora ho bisogno di conoscerti bene...sai...per poter fidarmi di te...non offenderti è per..."
"Mi va bene. Non ho nulla da nascondere. Ho solo un gran bisogno di soldi per l'Università."
Lo portai nello studio di mio padre. Molto antico, tramandato da generazioni. Sui muri erano presenti quadri di tutti i miei avi, incuteva timore anche a me.
In realtà non erano necessarie formalità, ma volevo conoscerlo. Infondo se avesse combinato guai sarebbero stati cavoli suoi..."oddio no Michael...non ragionare come i tuoi!" pensai tra me e me.
"Prego accomodati" indicai la sedia e io mi sedetti di fronte a lui. Si sentiva spaesato, ed intimorito.
"Parlami di te" chiesi freddamente ma anche con un pizzico di curiosità negli occhi.
Iniziò a raccontarmi la sua storia e dopo solo alcune parole sentivo i brividi sulla pelle e un senso incredibile di pena verso questo ragazzo. Era così dolce...trattenevo le lacrime per pura formalità, ma avrei voluto tanto poterlo stringere forte a me.

Ciao:) nuova ff Mikandy.
Mi raccomando seguitela numerosi, mettete tante stelline e commentate.
Seguite anche l'altra mia ff.
Spero vi possa interessare anche questa. Ciao
MIKANDYLOVER

"From a Toy Boy to a Good Guy"   ♡MIKANDY♡Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora