Vivi la tua vita al meglio

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MIKA
Un rumore.
Un urlo.
Uno sparo.
Fu così che i miei occhi si aprirono nel bel mezzo della notte.
Scattai in piedi seguito dal mio compagno, che mi guardò terrorizzato.

"Andy...non ho sentito male allora...non era un sogno"   dissi in preda al panico.

Andy si limitò a scuotere la testa e feci uno scatto per prendere i primi vestiti che mi capitarono per le mani.
Andy copiò le mie mosse ed in pochi secondi eravamo nuovamente vestiti.
Aprii la porta della dependance e corsi verso casa.
Guardai l'orizzonte, il sole stava cominciando ad uscire, dettando la nascita di una nuova giornata.
Non sapevo ancora cosa fosse successo, ma la mezza idea che mi invadeva la testa mi stava facendo impazzire, tanto che le lacrime scendevano da sole dai miei occhi.
Andy era rimasto indietro mentre le mie gambe spingevano per forza d'inerzia.
Appena arrivai davanti alla porta principale rimasi di stucco.
Deglutii e nel frattempo Andy raggiunse la mia figura ferma, pietrificata davanti a quella vista.

"Mika...sono....sono entrati?"

Non risposi. Iniziai a camminare lentamente verso il portone bianco lucido completamente aperto restando con la bocca spalancata.
Avevo paura. Tanta paura.

"Torna indietro"    sussurrò forte Andy alle mie spalle.   "Potrebbero farti del male".

Non sentivo rumori, voleva dire che erano già usciti. Il problema era mia madre: non sentivo neppure lei.

Già una volta erano entrati in casa, mentre eravamo in viaggio.
Appena tornati dalla bella vacanza ai Caraibi trovammo la casa completamente sottosopra.
Mamma aveva iniziato ad urlare dalla rabbia.
Mobili ereditati da generazioni andati distrutti, gioielli e argenteria portati via, per non parlare dei danni esterni alla casa.
Fortunatamente non erano riusciti a toccare la cassaforte, altrimenti potevo temere un infarto di mia madre.

Sta di fatto che adesso è diverso. Le sue urla stridule non si stanno diffondendo per tutta l'abitazione. Le sue imprecazioni non accolgono la mia entrata in casa.
Tutto quello che riesco a vedere è la solita casa ordinata...ma di mia madre non c'è traccia.

"Mamma? MAMMA? MAMMAAAA?"

Inizio ad urlare entrando in ogni singola stanza, cercando di guardare ovunque nel caso fosse svenuta a causa di uno spavento.
Entrai nel panico.
Perché? Perché anche questa adesso?
Lo fanno apposta? Non appena riesci a sfiorare la felicità con la punta del dito arriva qualcuno a distruggerti, a farti soffrire.

"Michael! Dove sei?"

Sento la voce di Andy in lontananza ma non me ne curo, devo cercare mia madre. Ma dove?
Qualcuno l'ha rapita, questo è certo...ma chi?
Dove posso cercarla? Da chi devo andare per avere mia madre indietro?
Che riscatto dovrò pagare?
Mi sento avvolgere in un caldo abbraccio mentre le mie gambe stanno cedendo.
Cado a terra sempre tra le braccia di Andy, che cerca invano di rassicurarmi, e inizio a piangere a dirotto.
Lo so, ho sofferto molto a causa di mia madre....ma comunque è la donna che mi ha dato alla luce! Per quanto possa detestare ciò che mi ha fatto non potrò mai detestare lei.

"Andy aiutami ti prego" riesco a sussurrare tra i singhiozzi
"Non temere. Sono qui. Ma..."

Mi girai e vidi il suo volto abbattuto, cupo.
Guardò in basso per evitare il mio sguardo ma lo risollevai da sotto il mento con due dita.

"MA?" urlai.

Alzò il braccio tutto tremante, teneva un foglietto.
Glielo strappai di mano.
Appena iniziai a leggere tutta la mia vita fu rovinata.
Iniziai a sentirmi tremare dentro, non riuscivo a controllare il mio corpo.

"Michael,
Non sono stata sincera con te, e tantomeno una buona madre.
Stanotte stavo venendo a controllarti e ho sentito ciò che tu e Andreas stavate facendo.
Mi sono sentita un'ingrata, perché mentre quel ragazzo ama veramente il tuo corpo, molta gente in passato ne ha abusato.
So che pensi sia stata colpa mia, non mi crederai mai ma te lo dico sinceramente perché ti amo come un figlio.
Non sai la tua vera storia. Adesso voglio raccontartela.
I tuoi veri genitori sono morti in un incidente stradale, molti anni fa.
Tuo padre ha avuto un malore alla guida e la macchina è piombata dentro un fosso, facendoli morire sul colpo.
Nei sedili posteriori c'eri tu, assieme al tuo fratellino, Fortuné.
Quello che non sai è che quel fosso era proprio quello a lato della nostra casa.
Io stavo cenando assieme a Michael, Yasmine, Paloma e Zuleika quando sentimmo un grande boato.
Appena uscii fuori trovai la terribile scena davanti a me.
Chiamai l'ambulanza ma per i tuoi genitori non c'era più niente da fare.
Ma un miracolo ha voluto che il seggiolino tuo e di tuo fratello vi salvasse la vita.
Avevate 7 mesi, eravate troppo piccoli per lasciare questo mondo.
Vi portarono in ospedale e, appena fatti degli accertamenti al commisariato, risultò che la tua famiglia era originaria dell'Est, del Libano. Affidarvi ai parenti laggiù mi sembrava un trauma, perciò mi offrii io per l'adozione.
Ecco perché sei con me.
Tutti vi accogliemmo in famiglia...tutti tranne il tuo nuovo padre, che non voleva di certo spendere soldi per altre due creature.
Perciò aprii l'azienda e iniziai a guadagnare bene.
So che pensi l'abbia aperta molto dopo, in realtà avevo solo avuto la fiducia di uno sponsor molto importante per lanciarmi nella notorietà mondiale.
Tutte le sofferenze che hai passato nella tua vita sono state dettate da Michael, che delegava me a parlarti perché diceva "tu sei più persuasiva con quei due marmocchi".
Hai sofferto di più perché sei diverso, speciale.
Mentre gli altri hanno preso da tuo padre, anche Fortuné, tu diventasti un tenero ragazzo come me.
Ho mentito a tutti per tutto questo tempo.
Io ero una semplice ragazzina derisa da tutti perché diversa dalla massa.
Amavo un ragazzo bello, non ricco, gentile.
Era bello dentro e fuori, ma nemmeno lui andava bene.
I miei genitori si erano fatti influenzare dalla mente dei genitori di Michael, e perciò mi costrinsero a sposarlo.
Ed ecco da cosa cominciò tutto.
Comunque mi si è stretto il cuore non appena ho sentito che eri a letto con Andreas, perché mi sono resa conto di chi ti ama veramente e chi no.
Addio Michael.
Vivi la tua vita al meglio

Mamma"

Iniziai ad urlare e piangere mentre Andy mi stringeva.
Era morta?
Si era uccisa?
Cos'era successo?

Notai che dietro il foglio vi era la foto dell'altalena dove mi divertivo da piccolo...era un indizio?



Colpo di scena in famiglia!
Cosa avrà combinato Joannie?
Stellinate e commentate se lo volete sapere.
E fatemi sapere se il capitolo vi è piaciuto.
Alla prossima.
MIKANDYLOVER

"From a Toy Boy to a Good Guy"   ♡MIKANDY♡Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora