Capitolo XLII

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Il resto della settimana scorre liscio.

Papà ha iniziato a socializzare con Kyo.

Il mio ragazzo si è messo a parlare con lui di piante medicamentose stupendomi molto.

Non pensavo fosse un tale esperto.

Quando poi gli ho chiesto di più è arrossito di botto spiegandomi che si le basi già le sapeva perché un primo soccorso nel suo lavoro è essenziale, ma tutto il resto se l'era studiato nelle settimane prima di tornare qui a Tsubaki.

Confusa gli avevo chiesto il motivo capendolo subito dopo da sola.

Ha voluto avere qualcosa per avvicinarsi a mio padre.

Il padre della sua ragazza.

Che potrei desiderare di meglio?!

Per quanto riguarda invece il resto della famiglia ho raccontato ad Hiro del nostro incontro con Momo.

Quando gli abbiamo confidato quanto aveva fatto colpo è avvampato di botto sorprendendomi.

Non l'avevo mai visto così in imbarazzo.

Tornato poi in se ha ragionato che è estremamente piccola per lui e che non ha la più pallida idea se più avanti riuscirebbe a vederla come una donna.

Però ha anche promesso che non l'avrebbe ferita per quanto possibile.

Siamo dunque giunti a sabato.

Considerando quanto sia mattiniera la mia amica sarà qui per le sedici come minimo.

L'importante è che arrivi in tempo per il mio compleanno.

Mi stupisce arrivando ben un'ora prima.

Alle quindici infatti suona il campanello di casa e corro come un razzo verso l'entrata.

Passo davanti ad Eriko che stava per andare lei ad aprire.

- Vado io! - le urlo già in fondo al corridoio.

Schizzo anche di fronte a Kyo ed Hiro che stanno chiacchierando all'ingresso.

- Che fai Nat? - mi urla.

- Il campanello! Deve essere Ru! - sorrido.

Appena apro il cancello mi trovo però di fronte ad un signore.

Il mio sorriso si smorza e mi ricompongo.

L'uomo di fronte a me non è giovane, penso però sia oltre la mezza età, anche se non riuscirei ad indovinarne l'età.

Neppure avendo capelli e l'accenno di barba grigi e bianchi.

Ma più che gli anni a colpirmi è il suo sguardo severo.

Faccio istintivamente un passo indietro, ma vado a sbattere contro qualcosa.

Voltandomi appena vedo Kyo che fissa sconcertato l'uomo.

Istintivamente mi prende per le spalle e rimane fermo a guardare il tizio.

- Buongiorno signor Murakami! - lo saluta Hiroto.

Era accanto al mio ragazzo, ma non l'avevo notato.

Le parole di Hiro mi risuonano in testa.

Signor.. Murakami???

Guardo l'uomo di fronte a noi che fa un cenno del capo al mio fratellone.

Considerando che certamente non è il padre, questo deve essere il nonno del mio ragazzo.

Negai No Raiburari - La Libreria Dei DesideriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora