"Ehy, mi senti?" Il primo messaggio di quella domenica mattina era proprio questo, dopo un vocale di 5 minuti.
Era quello di Jessica. La prima volta che lo visualizzai non ci avevo fatto caso, per questo bloccai il cellulare e mi andai a vestire. Peró dopo un pò, replicò un altro messaggio suo dove diceva che aveva bisogno di me. Mi stavo giá stufando che lei ogni volta che gli servivo dovevo andare fino a casa sua, per quante difficoltá abbia avuto lei non mi aveva mai aiutato. Non aveva neanche mai visto casa mia neanche dall'esterno. Ma non feci altro che accettare la sua richiesta, sapevo che questa era stata una scelta davvero pessima ma volevo ascoltarla ancora per un pò finche non si sarebbe trovato un altra persona ad aiutarla in quell'intento. Presi le chiavi e partì per casa sua.
Verso il lungo andare della sua via incrociai diverse sue amiche che mi salutarono in modo molto educato, sembrava davvero strano e credo che il fatto che aveva bisogno di me era anche per qualcosa che centrassero anche le sue amiche. Suonai ed usci a salutarmi e siamo andati verso il parco. Da lì ci eravamo seduti e mi spiegò la sua situazione. Mi guardò e si rimproverò da sola di aver ascoltato un altro ragazzo per la sua stupidaggine ad averlo ascoltato. Rise per un minuto, poi cambiò faccia in un istante sapendo che io ero lì con lei iniziò a parlare di emozioni che stava perdendo. Mi rivelò che aveva iniziato da poco a fumare sigarette di nascosto, non mi colpì molto la sua notizia visto che ormai non mi sorprende più una persona che inizia a fumare. Lei però ci aprii una storia enorme sul perchè iniziò a fumare, era una storia stupida ma poi iniziai a capire che tutto quello che diceva non aveva un senso di logica nel dover fumare. Quindi la fermai, gli chiesi di dirmi la veritá. Mi disse che voleva scappare. Andarsene via da tutti almeno per un pò di tempo. I suoi genitori andavano a fare sempre i loro comodi diceva lei. Per come erano le cose, lei sarebbe anche scappata senza preavviso. Non aveva una meta specifica ma aveva bisogno di viaggiare. Replicai di non fare la fine di Paul, lei disse che però aveva solo una piccola paura nel scappare. Non voleva stare sola. Voleva viaggiare con qualcuno per lei molto importante e mi indicò. Pregavo nei miei pensieri che non volevo essere io. Allora iniziai con calma a dire che non volevo scappare con lei, abbassò lo sguardo e iniziò a dire che non la avevo aiutato abbastanza. In quel momento avevo un terribile bisogno di negare quello che disse, perchè non era affatto vero quello che aveva detto. Le strinsi il polso e lo specificai a voce alta. Lei replicò che voleva stare sempre con me, mi alzai e lasciai il suo polso gelido. Lei si alzò iniziò ad avere gli occhi lucidi, indietreggiai. Mi guardò piangendo e urlò che ero tutto quello che lei aveva di speciale e che mi voleva tenere per sempre. Io la guardai, iniziai a vedere solo lei con gli occhi mezzi appannati dal mezzo pianto che stavo per far scendere le urlai di andarsene.
Lei urlò: "Ho bisogno di te".
Io le urlai: "Vattene dalla mia vita".
Indietreggiai per poi scappare.
Tutto quello che avevo di lei si cancellò istantaneamente dai miei pensieri. Non vedevo quasi più niente per via delle lacrime che stavo per far scendere, corsi velocemente per casa mia. Non volevo farmi vedere da nessuno, neanche da Anna che odiava che io ero triste, figuriamoci se piangevo. Arrivato alla porta di casa mia trovai una lettera di Anna, non riuscivo più a trattenermi la aprii subito dove lei mi aveva notato insieme a Jessica questa mattina. Mi girai, ero totalmente andato di testa per via di Jessica.
"Sto soffrendo lo vedi? Ma come mai nessuno mi aiuta eh? Tutti che vogliono una mano sempre in qualcosa mai ricambiato stronzi".
Chiusi la porta.
Aprii la bottiglia di Vodka. Ed entrai in un altro mondo. Almeno per adesso.
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MySelf Destruction
Подростковая литератураRick è un ragazzo di 16 anni che vive in un costante stato di solitudine dovuto per la sua vita tumultuosa con i problemi a scuola e il divorzio dei suoi genitori. Mentre pensava che la sua vita sarebbe destinata ad essere solo a se stessi incontrer...