I mesi passarono. Lei diventava più bella. Sicuramente nessuno ci faceva caso ma io si, i suoi tagli diventavano sempre più invisibili e la sua pelle più luminosa. Il suo corpo non era quello di prima, diventava più se stessa ed era più fiduciosa in quello che faceva e quello che mi faceva impazzire di lei è che si fidava solo e sempre di me in qualsiasi istante. Quando aveva un bivio mi prendeva per mano e mi portava insieme a lei per avanzare in una nuova strada sempre più lunga.
La scuola stava per finire, e le classi iniziavano a tremare per l'atteso ultimo giorno di scuola. Io appena sapevo che suonava la campanella mi filavo dritto davanti alla sua scuola per prenderla e accompagnarla a casa.
La campanella suonò.
Miliardi di persone correre verso le porte come se non ci fosse un domani, cercavo di spingermi in fretta verso la porta di uscita dalla mia scuola.
Appena uscito, corsi subito verso la sua scuola per aspettarla uscire e non vedevo l'ora di abbracciarla e parlargli.
Suonò la sua campanella e uscirono anche li un sacco di persone tra mille suoni e passi. Cercai di alzare la mano affinchè lei poteva riconoscermi in mezzo alla gente che c'era sopra le scale della scuola.
Niente. Non la vedevo.
Iniziavo ad avere ansia nel caso sarebbe uscita prima oppure non stava bene, non sapevo nulla di cosa gli era successo.
Presi il cellulare, iniziai a chiamarla e dopo un minuto rispose, ripresi fiato e gli domandai dove era.
Si trovava alla stazione degli autobus ad aspettare la sua fermata, chiusi la chiamata e la raggiunsi. Ma sembrava strano che non mi avesse aspettato davanti alla sua scuola, perchè sapeva perfettamente che la venivo a prendere dopo scuola.
Appena la vidi iniziai a domandarle del perchè, lei non rispose e mi guardò con aria incazzata.
Lei dopo un pò mi prese per la giacca e mi portò in un centro commerciale.
Mi diede uno schiaffo appena entrati:
"Ma allora ci sei oggi? Io voglio una cosa da te. Rendimi felice e non incazzata, ti chiedo solamente questo".
La presi per mano e le dissi di andare a fare shopping, anche se avevo pochi soldi, passammo per il supermercato e mi fermai a vedere se potevo offrirgli un gelato ad Anna.
Appena presi il gelato, lei era di nuovo scomparsa per la seconda volta. Iniziai a correre per cercarla in tutto il supermercato, uscii fuori e la vedevo salire le scale del centro commerciale ridendo.
Iniziai a salire le scale ridendo anche io con il gelato in mano, un modo strano ma andava bene.
Appena arrivai sul tetto del centro commerciale vedevo lei immobile sul ciglio del tetto che si affacciava alla cittá. Camminai verso di lei in modo silenzioso, arrivai di fianco a lei e guardai insieme a lei il panorama della cittá. Un qualcosa di unico, insieme a lei invece era un qualcosa che la rendeva infinita.
Lei mi guardò e disse: "Eccoci qui, siamo arrivati al limite della nostra felicitá. Adesso ti chiedi cosa fare vero? Io lo so solo adesso come fare, prima quando arrivavo al limite non sapevo volare, appena mi buttavo al di fuori del limite finivo nel farmi male per davvero. Adesso ho te che se anche dovrei cadere, so che tu mi salverai e ti starò accanto per sempre, per davvero".
Mi prese le guancie e mi baciò, con i riflessi delle insegne che ci rendevano magici ma reali come non mai.Angolo dello scrittore:
Salve a tutti! Scusate se riuso questo mio piccolo spazio in questo capitolo ma volevo congratularmi con voi per aver raggiunto i mille voti nella mia storia, grazie a tutti voi di cuore. Siete la mia forza che continua a scrivere, grazie ancora in tutto ciò che fate ve ne sono grato.
Scusate se il capitolo è un pò corto ma per via degli impegni ho avuto poco tempo per scrivere.
Comunque vi ringrazio per aver speso tempo a leggere anche questo capitolo, e grazie di tutto ancora una volta, alla prossima.Andrewmsd.
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MySelf Destruction
Teen FictionRick è un ragazzo di 16 anni che vive in un costante stato di solitudine dovuto per la sua vita tumultuosa con i problemi a scuola e il divorzio dei suoi genitori. Mentre pensava che la sua vita sarebbe destinata ad essere solo a se stessi incontrer...