può funzionare

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Capitolo 21

Passai tutta la giornata a studiare il libro nei minimi dettagli, c'era un modo per sconfiggere il nemico, ma avremmo dovuto stipulare un piano molto complesso, le mie visioni  sono di grande aiuto in questo momento, so già come andrà a finire la nostra sfida, anche se, a volte, è doloroso vedere cosa succederà, ma, dopo tutto, sono fiera di avere questo grande dono.

 Rimpicciolì il libro per poterlo mettere in valigia, salutai i miei genitori che pur non volendomi far andare via accettarono le mie decisioni, si fidano ciecamente di me, sanno che ho la forza di vincere, ma questa volta avrò bisogno dell'aiuto dei miei amici, tornammo nell'altro mondo e mandai un messaggio a Federico e Sofia che vennero dopo una decina di minuti, gli raccontai cosa avevo scoperto e cosa avrebbero dovuto fare loro.

 La mattina seguente andammo a scuola con la certezza di scoprire di più sul nostro nuovo compagno di classe, ci sedemmo tutti ai nostri banchi fissando la porta, ed eccolo li, il nostro nuovo 'amico' dai capelli biondi e il sorriso travolgente, come sempre portava gli occhiali da sole, non riuscimmo a vedere nemmeno se c ' aveva lanciato un occhiata, ma credo proprio di si, è qui per annientarci dopo tutto, l'insegnante entrò salutando gli alunni per poi sedersi e fare l'appello, prima che potesse iniziare la lezione alzai la mano per chiedere la parola, ma non mi vide quindi parlai senza il suo consenso 

"mi scusi, ma non è vietato portare gli occhiali da sole in classe? Non mi sembra giusto fare eccezioni solo perché è appena arrivato" l'insegnante guardò prima me e poi il nuovo alunno 

"la signorina Schyler ha ragione, tolga gli occhiali per cortesia" sbuffando fece come gli era stato ordinato, ma non mi rivolse nessuno sguardo 

-dannazione- pensai, dovevo trovare il modo di guardare i suoi occhi. L'ora passò e al cambio mi alzai per buttare una carta nel cestino che si trovava nelle vicinanze del nostro 'nemico', quando gli passai accanto vidi che aveva la testa china 

-uff, non è possibile- buttai la carta e lo sfiorai per sbaglio

 "oh..scusa" dissi, lui in risposta mi prese da un braccio sbattendomi al muro e guardandomi dritta negli occhi 

"chi ti credi di essere brutta mocciosa!" perfetto, vidi i suoi occhi e i miei sospetti erano veri, occhi profondi di un verde smeraldo, feci un sorrisetto per sfidarlo

 "cosa ti ridi?" cercai di trattenermi, non doveva scoprire che sapevo chi fosse 

"niente, scusa, non l'ho fatto apposta e per gli occhiali beh..le regole valgono per tutti e avendo mia zia come vicepreside, devo farle rispettare, ora lasciami" mi strattonai dalla sua salda presa e tornai al mio posto dove mi aspettò Max, senza che nessuno ci notasse battemmo i pugno 

"ben fatto amore" mi sussurrò all'orecchio, le ore passarono tranquillamente, ma non pensavo affatto a seguire le varie lezioni, dovevo modificare la nostra strategia, alla ricreazione si avvicinarono i miei amici 

"allora, è lui?" chiese Federico ansioso di sapere

 "si, come pensavo ha gli occhi come nel mio sogno e la voce corrisponde, quindi ora dobbiamo iniziare la nostra missione, Sofia, dovrai avvicinarti a lui il più possibile, devi fartelo amico e trascorrere un po di tempo con lui" Sofia mi guardò preoccupata

 "ma, io ho paura Schy, se è davvero lui, potrebbe farmi del male" aveva ragione, ma avevo pensato anche a questo, le porsi un oggetto e una collana 

"portali sempre con te, questo lo puoi usare per stordirlo, emette una luce abbagliante che lui non sopporta e la collana è uno scudo protettivo" infilò la collana e mise l'oggetto in tasca

 "ok, mi fido di te Schy, farò cosa mi hai chiesto" ci salutò per andare da Jack che probabilmente era andato a fumare

 "io che devo fare?" Federico era molto importante in questa missione, aveva il compito di convincere Icy ad aiutarci 

"tu avrai un ruolo molto importante, devi convincere Icy ad aiutarci, solo tu puoi farlo, a noi non darà ascolto" Federico ci pensò su 

"certo, credo di potercela fare" tornò al suo posto.

 Mi voltai verso Max che mi accolse nelle sue braccia

 "possiamo farcela piccola" la campanella di fine intervallo suonò e tutti si misero a sedere, per ultimi entrarono Sofia e Jack sorridenti, avevano preso un po di confidenza, prima di tornare al suo posto gli diede un bacio sulla guancia, sorpreso si portò una mano sul punto in cui le sue labbra si erano posate, Sofia si voltò per un secondo nella mia direzione per farmi l'occhiolino. 

Il piano avrebbe funzionato.



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