Capitolo 8

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[Pov's Tania.]

Provate a immaginare come si sia attizzata la rabbia dentro di me al scoprire che colui che aveva la santa decenza di disturbarmi alla mezzanotte passata sia un fesso bamboccio che si prendeva la briga di farmi avere una sincope e capirete perché gli abbia gridato, non curandomi minimamente del fatto che avrei svegliato tutti in casa. <<Chi sei brutto idiota?!>>
Credo che il tipo ci abbia ripensato, aveva paura della sua incolumità, in rari casi utilizzavo le arti marziali, e questo sarebbe stato uno di questi se non ci fosse stata la distanza della linea a separarci.
Oh no è risuscitato.
Infatti la sua voce mi rimbombò gutturale nelle orecchie, con uno strano accento americano.
Dice di chiamarsi Josh, lo stupido.
Di conoscere molto bene Sofia e di volermi fare una proposta.

Troglodita che ha ucciso il mio santissimo sonnellino. Ma non è corretto, in fondo il mio era stato un banale tentativo di abbandonarmi nelle braccia di Morfeo, oltretutto palesemente fallito. Lo stupido poi pareva essere deciso a continuare a parlarmi nonostante io fossi apparsa una pazza attentatrice di idioti che chiamano nel bel mezzo dalla notte.
So che da lui è mattina, ma cavolo, un po' di cervello dopotutto le cose qui non sono come in Minnesota. Mi sdraiai recuperando il mio senno e mi misi ad ascoltarlo tacendo, con la schiena addossata allo schienale e il telefonino premuto vicino all'orecchio sinistro.

<<Quindi ti chiami Josh, se ho ben capito.>> gli chiesi.
Lui annuì.
<<Perché ti metti a disturbare le persone a quest'ora?>>
Lui tacque. La sua voce calda e gutturale fece spazio a un ronzio fastidioso, poi rispose di non essere a conoscenza del fuso orario.
<<Be qui c'è carino.>>
Carino, ma dove mi è uscito?
Lui sghignazzò.
Penso sia stupido e che il tasso della sua stupidità raggiunga una percentuale abbastanza alta da permettergli il ricovero.
<<Senti, sputa il rospo sono stanca, fai pace col cervello ti prego. Perché hai rubato il telefono di Sofia?>>
Lui rise.
Non può essere serio? Non ho mica detto una barzelletta. A quanto pare mia sorella ha ragione: i maschi sono più frequenti nelle visite psicologiche, perché sono incredibilmente sotto la norma. Lui evidentemente aveva superato il limite.
Si affrettò, con cadenza veloce, cercando di farmi capire, anche se la mia testa ha già chiuso i battenti, come una lepre che nei mesi invernali va il letargo.
Alla fine concluse con un ghigno di soddisfazione.
Credo di non aver capito bene cosa mi abbia chiesto, ma penso sia la cosa più assurda del mondo.
<<Sei pazzo, idiota notturno?>>

[Pov's Josh.]

No, non ero pazzo, avevo una buona dose di senso logico anche per la mia incolumità, sopratutto quando Sofia mi includeva volutamente nei suoi rischiosi - fuori di testa - e bellissimi piani.
In realtà tutto ciò era per la mia migliore amica, ma me ne ero pentito sopratutto quando la voce da pitbull che tra parentesi avrebbe dovuto essere smielata come una signorina per bene e non un commerciante che dichiarava a squarciagola la qualità delle merci, mi minacciava di denunciarmi.
Graziosa, altrochè, ma per niente disposta a ricevere telefonate nel cuore della notte; lo ricorderò la prossima volta, se ve ne sarà occasione. Appena la petulante pitbull si affievolì e mi lasciò parlare, sempre trattandomi con una dose non indifferente di insulti, le parlai del mio piano che non le piacque.

<<Ehi, tesoro calmati.>> le dissi gentilmente e la mia voce divenne improvvisamente seducente.
Lei grugnì infastidita.
<<Hai detto che sei amica di Sofia.>> ribattei.
Per gli amici si solcano oceani in tempesta e si deruba per un momento il telefonino per chiamate abusive.
La sua risposta fu un 'sì' incerto.
<<Lo so che non vi parlate da un po' e sarebbe l'occasione più giusta per cominciare.>>
Prima mi disse che ero uscito di testa, che ero da ricoverare in manicomio, che era una pazzia grande quanto quel continente, ma poi si zittì e riuscii a percepire solo un confuso mormorio dei suoi pensieri detti ad alta voce.
<<Dai che ti costa.>> La pregai.
Ma che cosa ti succede Josh?
Ti metti a pregare le donne, quando invece dovrebbero essere loro a cadere ai tuoi piedi?
Mi portai un dito puntandomelo alla tempia, per colpa del suo urlo mi era iniziato un leggero mal di testa. Tutto questo era per una buona causa, pensai, era per Sofia che aveva bisogno di quella sorpresa per rilassarsi. Non di certo mi era messo a frugare nei mobili della mia coinquilina per rubare, no non era proprio quello che facevo nella vita.
Potevo anche fumare erba, farmi cinque ragazze tutto d'un colpo, ma non ero un ladro e non era una professione che mi piaceva.
Tania l'interlocutrice rispose.
<<Davvero lo farai?>>
'Ho qualche altra scelta?' Fece lei.
Eppure mi sentivo in colpa, l'avevo svegliata mentre stava dormendo.
<<Bene, servirà solo un permesso dei tuoi e che qualcuno ci aiuti.
La cosa è fattibile.>>
Lei annuì. La sua voce assunse un timbro più pacato e meno protratto alla rissa, più emozionato e sereno.
<<Vedo che anche tu concordi con me che non è una brutta idea, baby.>> marcai profondamente la parola, come facevo quando parlavo alle mie ammiratrici, sapevo che Tania non era una di loro.
<<Ok, scherzavo!>> esclamai.
Prima che passasse un'altra ora decisi di lasciarla tornare a dormire e le promisi che ci saremmo poi messaggiati per gli ultimi dettagli in merito, poi agganciai e eliminai l'elenco delle chiamate effettuate per non lasciare tracce come uno scassinatore professionista.

Copiai il numero su una carta stropicciata e me la infilai nella tasca dei pantaloni. Rimisi il telefono nuovamente al suo posto, chiudendo accuratamente il cassetto in modo che la diretta interessata non sospettasse nulla.
Poi tornai impegnato nella ricerca dello xilofono nella camera.
Feci finta di mostrarmi indaffarato a guardare fra la lunga pila di panni del maschile e femminile, nei cassetti del comodino affianco a letto dove lo trovai dimenticato e nascosto nel terzo cassetto assieme a un paio di boxer a tinta nera, di una canottiera a giro e a mezza manica bianche e le mie adorate cuffie per l'mp4, poi uscii da lì con un sorriso che mi riempiva il volto verso l'aula quarantatrè.

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AngoloAutrice •°°•

Bene, ora sappiamo che Josh ha chiamato Tania per dirle una cosa importante, e ci tocca scoprire cosa. Ancora suspance!
Accadrà una cosa importante nei prossimi capitoli quindi seguitemi attentamente, non perdete i prossimi aggiornamenti e mi raccomando fatemi sapere se vi piace con stellina o il vostro commentino sotto.
Mi farebbe piacere ♡
Jo_14
Presto il prossimo aggiornamento.

Sei la mia chiave di violino (Vol.1) [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora