capitolo 29

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Il tempo sembra non passare mai. Sembra come se la mia vita non avesse più un senso da quando Alex non ne fa più parte. Mi manca. Mi manca da morire. L'ultimo suo messaggio risale a più di un mese fa. Quel messaggio inviato dopo la nostra ultima discussione. Da quel momento non ci siamo più parlati. Mi manca. Mi manca il suo viso. Mi manca il suo profumo. Mi manca la sua mania di scherzare. Mi mancano le sue battute idiote. Mi mancano i suoi abbracci. Mi mancano i suoi baci. Mi mancano le sue coccole. Mi manca il suo modo di guardarmi, quello sguardo che mi fa sentire viva. Mi manca lui. Sono stanca di andare a dormire da sola e sentire quanto le coperte siano fredde senza di lui, sentire il letto vuoto, perché lui non c'è. Sono stanca di girarmi e non trovarlo. Ma più di tutto mi sfinisce il fatto di allungare la mano e non trovarlo, non poterlo sfiorare, perché semplicemente, dorme in un altro letto, che non è il mio. Non è il nostro. Avere qualcuno a cui poter dire "a domani" tutte le notti non è una cosa da poco. È mettersi a letto e sapere che anche se ci si sente soli, non si è soli. E questo mi manca da morire. Vederlo nelle ore di lavoro, nel momento di pausa, tra il cambio dell'ora, in qualsiasi momento, fa male. Fa male vedere che non perde occasione per stringersi tra le braccia di un'altra donna e non puoi più fare niente, ti senti male, ti viene da urlare perché non puoi, non puoi non fare niente, non puoi staccarlo da lei, non puoi più stringerti tra le sue braccia, non puoi più non sentire la sua voce, non puoi più trovare una scusa per baciarlo, parlargli.. non puoi più fare niente. E ti arrabbi. E soffri. Sono stata delusa da chi volevo bene, sono stata messa da parte da chi io avrei messo al primo posto, anche prima di me stessa, sono stata derisa da chi si riteneva migliore di me, sono stata abbandonata da chi mi ha detto che non l'avrebbe mai fatto, sono stata vittima di parole affilate come lame, sono stata vittima di uragani interni e di pensieri tanto grandi da spaventare chiunque, devo convivere con le paure, le insicurezze, le paranoie, i difetti e con me.. ogni giorno. Eppure nonostante tutto, stringo i denti e vado avanti. Ma non è facile. È inutile continuare a ridere che ci si salva da soli. Non è vero. Non dobbiamo crederci, è la solita balla che ci dicono per farci sembrare più forti. Non ci si salva da soli. Non si dorme da soli. Non ci si abbraccia da soli. C'è bisogno di qualcuno che ci salvi, che ci scaldi tra le lenzuola, che ci abbracci. Sempre. Ho bisogno di credere che ci sia un modo. Dev'esserci un modo per fermare tutto questo. Per ricominciare da capo. Per avere un nuovo inizio. Dev'esserci un modo per dire addio ai fantasmi del passato. È una scelta. È una scelta che voglio fare. Scelgo di andare avanti. Di lasciarmi il passato alle spalle. Posso farlo. Posso farlo. Non devo fare altro che iniziare. Lui l'ha fatto, è andato avanti. Devo farlo anch'io. Però tutto ciò che mi porta ad odiarlo mi spinge ad amarlo. Forse è così.. non importa quanto una cosa ci faccia male, certe volte, rinunciare a quella cosa, fa ancora più male. E rimaniamo aggrappati a dei ricordi. Quei ricordi dove bastava solo guardarci per capire che c'era qualcosa che ci legava fortemente. Eravamo attratti l'uno dall'altra. Sembravamo due bambini che giocavano a rincorrersi e desiderarsi ogni istante. Eravamo abbracci, carezze, parole di conforto, suggerimenti, qualche pizzico di gelosia non manifestato. Eravamo tante cose, solo che.. credo che avevamo paura di dircelo. E adesso.. è capitato che ci siamo persi. Mi manca. Mi ha fatto del male. Adesso tra di noi regna l'orgoglio, i rimorsi, i ripensamenti. In fondo però, c'era qualcosa che ci avrebbe legati per sempre.. e lo so. Un giorno ci ritroveremo per cercare quello che in passato non eravamo stati abbastanza coraggiosi da costruire. Io non perderò mai la speranza. Sarà così. Anche se, in questo momento, vederli abbracciati seduti al bar della scuola, che condividono la pausa, mi fa male.. so di certo che questo periodo passerà e al più presto lui tornerà da me. << posso sedermi?>> Matt mi chiede << si certo Matt>> sposto le mie cose per fare spazio e consentire a Matt di sedersi vicino a me. << hai già preso il caffè?>> chiede Matt << oh.. si si già fatto grazie>> dico << bene, questo è il terzo che ordino questa mattina.. ieri ho fatto tardi e.. sai.. le donne!>> Matt mi fa l'occhiolino << e.. adesso non riesco a rimanere sveglio>> continua Matt. << bene.. sai come si dice? La sera leoni e la mattina...>> lascio la frase a metà indicando Matt con il dito. Ci guardiamo e scopriamo a ridere di gusto. Ridiamo così forte che tutta la gente del bar si volta per guardare verso la nostra direzione. Anche Alex ci ha visti. La sua espressione sembra cambiata dopo avermi vista ridere insieme a Matt. Da sorridente è passato ad un espressione cupa. Divento seria e sorseggio il mio caffè, anche Matt sembra imbarazzato. Molte persone continuano a fissarmi. I miei occhi rimangono incollati su Alex << la tua bocca sorride, ma i tuoi occhi sono tristi.. perché? >> chiede Matt. Prendo la tazza del caffè e fissandola inizio a farla girare sul tavolino del bar. Non rispondo. << perchè non ne parli con qualcuno?>> continuo a girare la tazza << perchè a nessuno interessa realmente>> rispondo << a me interessa. Ho notato come dentro stai morendo di dolore. Che davanti alle persone ti comporti come se non succede nulla, come se tutto va bene>> alzo lo sguardo dalla tazza a Matt. Incontro i suoi occhi, lucidi. <<voglio tenere questo dolore per me>> dico e riporto i miei occhi sulla tazza. <<non puoi continuare a comportarti così. Non è colpa tua. Non puoi prenderti le colpe di tutto.>> Matt mi prende per una mano e la stringe forte. <<scendere dal letto tutte le mattine per venire a scuola, sapendo di trovare lui qui che si abbraccia e si bacia con un'altra donna, una donna che non sono io, e sorridere. Mantenere un sorriso falso sul mio volto. Fingere che vada tutto bene ti sembra facile? Fingere fino a quando torno a casa, per poi chiudermi in camera mia e piangermi addosso. Eh? Non è facile.>> continuo a tenere lo sguardo fisso sulla tazza del caffè mentre le lacrime cominciano a scendere sul mio viso. <<Togliti quella maschera che indossi. Inizia a vivere con coraggio. Sorridi perché ne hai voglia, senza fingere. Non rimanere attaccata a lui. Abbandona il passato. Adesso ci sono io vicino a te. È giunta l'ora di ricominciare. Non vedi quanta bellezza c'è in te?>> Matt mi mette due dita sotto al mento per alzarmi il viso. I miei occhi incontrano i suoi. Le mie labbra incontrano le sue. Ci uniamo in un lungo casto bacio. <<questa sera ti porto a cena fuori.. non rimarrai mai più chiusa nella tua stanza a piangerti addosso.>> Matt mi asciuga le lacrime e mi abbraccia. << grazie per tutto quello che fai per me Matt>> sussurro tra le sue braccia. <<lo sai che per te ci sarò sempre>> Matt mi bacia tra i capelli <<lo so piccola, lo so>>. Una delle migliori sensazioni al mondo è quando abbracci qualcuno e lui ricambia stringendoti più forte. Avevo bisogno di un abbraccio. Un abbraccio sincero. Scoppio in un pianto liberatorio. La vita è fatta di treni. Treni che si fermano accanto a noi ma non sappiamo se salire o meno, treni che sfrecciano veloci ma non abbiamo il coraggio di fermare. Treni che ci chiudono le porte in faccia e se ne vanno senza di noi lasciandoci dentro il sapore amaro di come sarebbe stato salirci. E treni sui quali Saliamo, nostro malgrado, per paura che la vita ci lasci a piedi. Adesso desidero salire su questo treno, per capire se la gente non ha davvero tempo o non lo trova per te. Se è davvero piena di pensieri o se tu non rientri fra quelli. Se Matt può essere tutto ciò di cui ho bisogno o semplicemente rimane un amico.

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