capitolo 11

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Oggi é sabato. Finalmente il week-end tanto aspettato è arrivato. Io e Jess abbiamo deciso di passare un po di tempo da sole in un centro benessere. Vogliamo coccolarci un po. Per distrarci dalla "routine" come dice lei. Io dico invece che necessitiamo veramente di stare da sole senza che nessuno rompa i coglioni. Luca in questo periodo è stato molto agitato, non capisco il perché. E Alex non ha voluto dirmi niente. Diceva che non ne sapeva nulla. Io non ci credo, tutti e due sono pappa e ciccia, impossibile che lui non sappia niente. Poi Alex, non parliamo di lui. Mi tormenta per il mio lavoro. Vuole che faccia domanda per una cattedra della scuola dove lavora lui. Dato che lui è il docente di educazione fisica magari con la sua buona parola e il mio curriculum con una media altissima, possa riuscire ad entrare nel corpo docenti insieme a lui. Io non voglio lasciare il mio lavoro attuale, mi piace troppo. <<a cosa pensi?>> chiede Jess. <<al mio lavoro>> dico sincera <<penso che Alex abbia ragione. Dovresti presentare domanda in quella scuola. Hai studiato per questo no?>> dice prendendomi le mani <<ma si. Si, certo. Era il mio sogno da ragazzina. Ricordi?>> dico con le lacrime agli occhi pensando a quei momenti felici dove io e Jess giocavamo alle maestre insieme a mia madre. Jess aveva le idee chiarissime su quello che avrebbe voluto fare da grande. Era una chiacchierona. Inondava di domande mia madre sul suo mestiere e io prendevo nota. <<Sognavo di diventare una maestra brava almeno tanto quanto lei. Sognavo di renderli orgogliosi di me. Ma dopo la laurea e la loro morte, il mio sogno è andato via con loro insieme al mio cuore>> abbasso lo sguardo e una lacrima mi riga il viso <<ehi, loro sono orgogliosi di te. Hanno visto il punteggio con cui ti sei laureata. E la lode? Non è da tutti riuscire a prendere la lode. Sei stata e lo sei ancora tutt'oggi, l'orgoglio dei tuoi genitori e il mio. Sei fantastica. Sei mia. E ti adoro. Non piangere, fidati di me. Presenta quella domanda. Realizza il tuo sogno. Diventa una maestra tanto brava quando lo era tua madre. E pensa a goderti questo fine settimana insieme a me >> mi asciuga le lacrime con li dorso della sua mano e mi fa l'occhiolino. <<Ti voglio bene, scema>> dico sorridendo <<ti voglio bene anch'io>> dice abbracciandomi forte.

Questo fine settimana da sole ci voleva proprio. Niente cellulare, niente uomini, niente lavoro. Solo relax. Massaggi, bagni con olii profumati, doccie emozionali, saune e chi più ne ha più ne metta. Mi sono rilassata dalla punta dell'alluce del piede sino al quoto capelluto. Adesso il rientro a casa sarà veramente stressante. Volevo rimanere ancora un'altra vita qua. Oh mio dio. <<Questi due giorni valgono veramente tutti i soldi spesi>> dice Jess con un tono abbastanza rilassato e malinconico. Sicuramente anche lei vuole rimanere qui. <<stavo pensando la stessa cosa>> dico << dobbiamo venire di nuovo, al più presto>> continuo.<< concordo. I ragazzi ci aspettano di sopra>> arriviamo sotto il nostro appartamento e guardo Jess mentre parcheggia l'auto << riportami indietro, voglio ritornare la>> dico con un tono troppo malinconico. Jess sorride, ha capito il perché <<nemmeno io sono pronta a rientrare nella vita reale. Ma dobbiamo>> dice << dobbiamo per forza?>> dico imbronciata. Ci guardiamo e scoppiamo in una grassa risata. Apriamo la porta del nostro appartamento e Luca corre ad abbracciare la sua dolce Jess <<mi sei mancata micia>> dice Luca a Jess << anche tu amore>> risponde lei mentre si baciano appassionatamente davanti alla porta d'ingresso impedendomi di entrare. << ehi, micio micio bau bau. Dovrei entrare,forse>> dico io agitando le braccia davanti a loro. Mi guardano e ridono. Sono diventata divertente adesso. Si spostano lasciandomi entrare in casa <<ciao, Charlie. Com'è andata? Divertita?.>> chiede Alex vedendomi entrare <<rilassata, mi sono rilassata Wonka. E ciao anche a te>> dico mentre lui si avvicina per darmi un bacio. A volte è così dolce che potrebbe venirmi il diabete solo a stargli vicino. <<ho voglia di andare a dormire>> dico spostandomi da lui <<posso rimanere a dormire con te?>> chiede seguendomi nella mia camera. <<se proprio vuoi..>> rispondo. Appena mi distendo nel letto lui in fretta si sfila i vestiti rimanendo in boxer. Che spettacolo ragazzi. Un Dio. Sembra un Dio greco. Quei muscoli e poi quei boxer che gli cadono sui fianchi così perfettamente. Una meraviglia. Lo ammiro mentre raggiunge il mio letto. Si infila sotto le coperte e mi cinge la vita con le sue braccia. Si accoccola molto vicino a me, appoggiando la sua testa tra la mia spalla e il collo. Comincia a lasciare una scia di baci lungo il collo e poi scendendo giù per lo sterno fino ad arrivare al mio seno. Sento la sua eccitazione poggiare su di me, con una mano disegna piccoli cerchi sul mio ventre e io comincio a sentirmi persa a quel tocco.

La radio sveglia suona. Sono le 08:00. Caspita, ogni volta che la serata finisce con del sano sesso insieme ad Alex, non riesco mai a sentire la sveglia al mattino seguente. Devo alzarmi e fare una doccia. Devo essere al lavoro alle 09:00 non credo di avere tempo per fare colazione. Alex si è già svegliato e forse è andato via. Nel letto non c'è e nemmeno in bagno. Faccio una doccia veloce, esco dalla mia camera pronta per andare di corsa al lavoro. Prendo il mio i-pod, inserisco le mie cuffiette e dalla cucina sento gridare il mio nome <<Charlie>> oh santo cielo << Alex mi hai spaventata a morte. Credevo che fossi già andato via>> dico gridando dalla paura << scusami tesoro, non volevo spaventarti. Ti avevo preparato la colazione>> dice indicandola <<scusami sono in ritardo, devo scappare.>> e poi come mi ha chiamata? tesoro? <<almeno bevi solo la spremuta>> ok, ho tempo per una spremuta. Mi avvicino e mentre prendo il bicchiere gli sorrido per ringraziarlo. Bevo la spremuta tutta d'un fiato e vado via.
Perché mi ha chiamata tesoro? Cosa vuol dire? Vuole di più? Speriamo di no. Non lo sopporterei. Jack mi sta guardando da sta mattina sembra come se mi volesse dire qualcosa. Mi avvicino a lui << c'è qualcosa che non va Jack?>> chiedo curiosa << non so, magari potresti dirmelo tu Carlotta!>> dice alzano il libro, quel libro. <<non so a cosa ti riferisci>> faccio la finta tonda. <<lo sai benissimo. Mi hai fatto credere che non conoscessi il tipo di questo libro. Questo cantante rapper. Ma nel libro, nella sua biografia c'è un capitolo che parla di te. Che ti descrive nei minimi particolari. Dice cose molto intime di te. Ti cita con nome e cognome e dice che i vostri cuori si appartengono.>> addirittura un intero capitolo. E io che pensavo che nemmeno mi citasse nel libro. << fammi vedere cosa dice>> mi avvicino per prendere il libro dalle sue mani ma lui lo ritrae impedendomi di afferrarlo. <<mi dispiace, non sei stata sincera con me. Mi hai illuso. Credevo che prima o poi tu saresti stata mia ma mi sbagliavo. Scusami ma ti devo licenziare. Sono troppo ferito per vederti qui dopo tutto questo>> licenziare? Dopo tutto questo? Ma cosa dice? Fabio riesce sempre a rovinare tutto. Perché diavolo ha parlato di me nel libro? E poi cosa ha detto? Mannaggia a me che non ho letto quel libro. L'ho iniziato per poi lasciarlo sulla mia scrivania. Devo sapere cosa ha scritto. <<tra me e te, Jack non c'è mai stato nulla. Io non ti ho illuso assolutamente. Ti sei fatto un film mentale da solo. Ok, vuoi licenziarmi. Prego fai pure. Ma nelle dimissioni metti un motivo decente di quello che mi hai appena dato ok? Addio Jack>> prendo le mie cose e vado via dalla libreria. Sono arrabbiata e avida di sapere cosa c'è scritto su di me nel libro. Devo sapere. Solo solo le 16:10 della sera e io sono stata costretta a lasciare prima il lavoro. Ho più tempo per stare da sola a leggere quel maledetto libro. Mi distendo nel letto e comincio a leggere. Guardo l'ora, sono le 19:15. È a 3 ore che leggo questo libro. Ho divorato 20 capito e di quel capitolo dove parla di me non c'è ne nessuna traccia. Stanno per arrivare i ragazzi non possono trovarmi a leggere questo libro, si scatena il terzo grado di Luca in meno di un secondo se mi becca così! Magari ho il tempo per un ultimo capitolo. Alzo un sopracciglio. Eccolo, trovato. Capitolo 22. Vediamo cosa dice.

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