Le labbra di Matt sono morbide, quasi vellutate. Guardarlo, mentre il suo viso viene illuminato dalla luce della luna, è una meraviglia. I suoi occhi grigi, sembrano avere una sfumatura quasi argento. I suoi capelli ramati, luccicano sotto il chiaro di luna. Davanti ai miei occhi, un Dio greco. Ed io, non riesco a lasciarmi andare. Penso alle parole di Alex. Un brivido mi attraversa la pelle. Matt mi abbraccia. Un abbraccio protettivo. Mi appoggio al suo petto. Ha un buon profumo, dolce. Più cerco di accoccolarmi, più Matt stringe la presa tra le sue braccia. In questo momento mi sento al sicuro.
Saliamo in auto. Entrambi siamo taciturni. Arrivati sotto il mio appartenento, Matt scende dall'auto. Mi apre la portiera e mi fa scendere. Un uomo di altri tempi. Galante. <<ti chiederei di entrare,ma.. domani si lavora>> dico con naturalezza. <<ci vediamo domani mattina a lavoro, piccola>> dice Matt posando un casto bacio alle mie labbra. È veramente dolce.
Entro in casa. Sembra deserta. Guardo bene. Niente. I ragazzi saranno in giro. Entro in camera mia. Caos pazzesco. I miei vestiti sparsi ovunque. Sul letto, sul pavimento.. I cassetti buttati a terra. Le ante del mio armadio spaccate a metà, il cassetto dei gioielli svuotato. Prendo il mio cellulare e chiamo Matt. <<ehi piccola>> risponde subito <<Matt vieni da me.. mi hanno svaligiato casa..>> dico <<corri.. credo che siano ancora qui>> continuo con la voce tremante. Ho paura. <<arrivo subito>> dice Matt prima di riattaccare. Digito il numero di Jess.. il telefono squilla. Ci riprovo. Niente. Suona ma non risponde. Provo a chiamare Luca. Nulla. Nemmeno lui risponde. Ho paura. Cerco di non fare rumore. Luca in camera sua deve avere una mazza da baseball. Ma come faccio ad uscire da qui? Mi faccio coraggio e piano piano senza fare alcun rumore, mi dirigo verso la camera di Jess. Sento qualcuno dietro di me. Due mani fredde. Una mi tappa la bocca e l'altra mi blocca nell'addome. Provo a liberarmi. La stretta è troppo forte. Mi trascina verso il muro vicino la camera di Jess. C'è uno stanzino. Ma non c'è mai stato uno stanzino qui. Non c'è nemmeno la porta. Il muro si sposta. Ma che diamine. È un uomo. Io conosco questo profumo. Mi è familiare. Jack! Il profumo di Jack! Ho voglia di urlare. Voglio chiedere aiuto. Ma non posso mi sta bloccando verso il muro. Mi trovo in piedi in un angolo. Con una mano di Jack che mi tappa la bocca e lui dietro di me che con la mano libera cerca di palpare il mio corpo. Sono bloccata, non riesco a muovermi. Jack cerca di alzare il mio tubino e per un po ci riesce. Ho il vestito tutto raccolto in vita. Cerca di togliermi l'intimo. Mi dimeno. Non riesce con una mano sola. Voglio gridare a squarciagola. Non posso, mi tiene stretta.. molto stretta. Cerco di escogitare un piano. Potrei fargli capire che sto al suo gioco. Mi dimeno ancora le anche, andando incontro alla sua eccitazione. Lui contraccambia il colpetto. Continuo. Ancora. E ancora. Jack ci casca come un cretino. Mi toglie la mano dalla bocca e mi fa voltare per guardarlo in viso. Mi libera le mani e con entrambi le sue, continua a palpare più intensamente il mio corpo. Ne approfitto di questi istanti per cercare qualche idea. Qualcosa per colpirlo. Niente. Questa stanza è vuota. Ci sono solo alcune birre che avrà bevuto lui, mentre aspettava il mio arrivo. Le birre, già. Devo avvicinarmi di più. Metto le mani sulle sue spalle e comincio ad accarezzarlo. Lo Spingo piano piano fino a farlo indietreggiare. Comincio a baciargli il collo. Piccoli e lenti baci. Mi avvicino sempre di più. Faccio scivolare le mie mani sulla cintura dei suoi pantaloni e accarezzo la sua eccitazione. Slaccio i primi bottoni. Mi abbasso lentamente, lasciando intendere a Jack di voler soddisfare i suoi desideri. Jack mi osserva. I suoi occhi ardono. Mi abbasso di più avvicinando il mio viso vicino al suo sesso. Jack chiude gli occhi per godersi il momento. Io ne approfitto, allungo la mano.. Prendo la bottiglia di birra e gliela scaravento in testa. Jack perde i sensi. Cade a terra. Corro via. Esco dallo stanzino, la casa è ancora deserta. Il mio cellulare squilla. Matt. Corro giù per le scale e poi via. Nella strada. <<dove cazzo sei?>> rispondo agitata << dove sei tu.. >> chiede << io sono nella strada adesso..>> ho il cuore a mille <<non muoverti.. arrivo>> chiudo la chiamata e mi appoggio al muro. Vedo arrivare Matt seguito da Jess e Luca. <<amore mio.. scusami ero al cinema>> si giustifica Jess. Non mi importa di nulla adesso. Voglio solo abbracciare la mia migliore amica. Scoppio a piangere tra le braccia di Jess << voleva violentarmi.. il bastardo.. voleva..>> dico singhiozzando <<Cosa?>> dice Matt <<hai visto chi era?>> chiede Luca. Annuisco. Le lacrime scendono dal viso ininterrottamente. <<Jack>> sussurro. <<chi?>> chiede Jess <<il bastardo.. è Jack!>> dico alzando la voce. <<Cosa? E dov'è adesso?>> chiede Jess <<è scappato?>> seguita da Luca. Matt non parla. Ha gli occhi lucidi. Mi dispiace che si trovi in questa situazione. <<no.. è ancora su! L'ho colpito alla testa.>> Matt mi abbraccia <<brava piccola>> mi bacia tra i capelli e corre su per le scale insieme a Luca fino al nostro appartamento. Cercano dappertutto. Non lo trovano. Saliamo per raggiungerli. Riesco ad indicare questo stanzino segreto. Luca e Jess si guardano perplessi. Nemmeno loro ne erano a conoscenza di questo stanzino. Spostano il finto muro. E all'interno non c'è nessuno. Solo i pezzi di vetro della bottiglia, ridotta in frantumi dal colpo che gli ho dato in testa. Ma di lui nulla. Nessuna traccia. Lo stanzino era vuoto. Deserto. È scappato. Ma da dove? Ho paura. Potrebbe ritornare. Comincio a tremare. Jess mi abbraccia. <<dormiremo tutti insieme questa notte.. stai tranquilla. Non ritornerà piu>>mi sussurra Jess <<come posso stare tranquilla.. sapendo che lui può entrare ed uscire come e quando vuole?>> dico alzando la voce. <<Deve esserci un altro muro finto come il precedente>> dico e vado in direzione del muro di fronte. Niente. Guardo tutti i lati. Niente. <<è impossibile.. dannazione>> scoppio in un pianto isterico. <<andiamo via da questa stanza. Ho chiamato la polizia, stanno arrivando>> dice Luca. Matt mi abbraccia e mi trascina fuori da quella stanza,mentre io continuo a singhiozzare.
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Colpa del destino
Roman d'amourLei è Carlotta, una ragazza siciliana. Semplice , la tipica ragazza acqua e sapone con il fascino mediterraneo. Ha lasciato la sua terra per studiare letteratura a Milano, insieme alla sua migliore amica Jessica. Ma quando tutto sembra aver trovato...