Si alzò con la sensazione di aver trovato la soluzione ai suoi problemi, di avere ancora una possibilità per smettere di affondare e per andare avanti e sistemare i tasselli caduti. In fondo, doveva cavarsela da sola, non poteva fare affidamento sugli altri. Era arrivato il momento di cacciare gli artigli – per quanto le sue corte unghie lo permettessero, pensò scherzosamente – e lottare per ciò che voleva. Anche se sua madre non era d'accordo. Anche se il mondo non era d'accordo. Non poteva continuare a sentire dentro di sé il peso dell'insoddisfazione di sua madre nei suoi confronti, voleva raggiungere quella parvenza di felicità ambita dagli umani e non ce l'avrebbe mai fatta se continuava a sentirsi in colpa. Sì, doveva parlare con sua madre e chiarire ciò che avevano taciuto per tutto quel tempo.
Entrò in casa, togliendosi il piumino e lo gettò sul divano in salotto, dirigendosi poi verso la cucina, ma anziché trovarci sua madre, trovò suo padre. Si stava togliendo il cappello, mentre ancora stringeva in una mano la sciarpa che la nonna gli aveva cucito anni prima e dalla quale non si separava mai.
"Papà"- disse la ragazza, senza comprendere nemmeno lei il tono che aveva usato.
"Bonnie. Siediti, per favore" - disse asciutto il padre, indicando velocemente verso il tavolo.
La ragazza si sedette, chiedendosi cosa sua madre avesse detto a suo padre, con quanta rabbia e quanto disappunto avesse parlato, perché non era stata imparziale. Non sua madre.
"Come stai, tesoro?" - chiese Rick, sedendosi e poggiando il cappotto sulla sedia accanto. "La mamma mi ha detto che ti hanno sparato. Mi dispiace di non essere riuscito a tornare a casa prima".
Bonnie si toccò istintivamente la spalla ferita, più per proteggerla che per altro, come se anche il solo ricordo di quel giorno e di Jack potesse farle male.
"Sto bene, adesso" - si costrinse a dire. "La spalla mi fa male, ma mi stanno dando dei sedativi... Non preoccuparti, papà".
"Sono tuo padre, lascia che mi preoccupi, perché non è solo un mio dovere. Dimmi, quel ragazzo l'hanno preso?".
"Sì, così mi ha detto la polizia. Sono venuti in ospedale un paio di giorni dopo, mi hanno fatto delle... domande e mi hanno detto che avevano fermato Jack. Mi sono sentita sollevata".
Rick si sporse per accarezzare il braccio della figlia. Erano seduti l'uno accanto all'altra, se avesse voluto avrebbe potuto anche abbracciarla, ma sentiva che a sua figlia avrebbe dato fastidio.
Non l'abbracciava da così tanto tempo, si rese conto.
"Per quando è fissato il processo?" - chiese con tono rude, carezzando il braccio della figlia.
"Non lo so. Mamma ha voluto parlare da sola con i poliziotti. Mi ha tagliata fuori, anche se la cosa mi riguarda" - rispose B, guardando le venature del tavolo.
Suo padre sospirò pesantemente, sembrava indeciso se continuare o meno a fare domande su Jack e su quella delicata situazione. Alla fine, decise che avrebbero rimandato ad un altro momento, non voleva turbare ancor di più la sua bambina.
Fece per alzarsi, ma Bonnie gli strinse la mano posata sul suo braccio e lo guardò dritto negli occhi. "Papà, devo parlarti".
Rick si sedette lentamente, con la confusione dipinta in volto.
"Dimmi, tesoro".
Bonnie distolse un momento lo sguardo, per poi riportarlo in quello azzurro del padre. Sentiva di potercela fare, doveva.
"Papà. Non so come la prenderai... non so nemmeno che cosa succederà d'ora in poi, se è per questo... ma ecco... Papà, mi sono innamorata". Si bloccò.
Semplicemente continuare a parlare le risultava estremamente difficile. Spiegare a suo padre che si era innamorata di una ragazza, era diventato improvvisamente difficile e tutto il coraggio che aveva raccolto e sentito fino a pochi momenti prima, era come defluito dal suo corpo. Adesso si sentiva piccola e spaventata, come un pulcino che ha perso la mamma.
E in un certo senso, lei aveva perso sua madre.
Rick non parlò, seguitò a guardare sua figlia, cercando di darle tempo per raccogliere i propri pensieri. Una parte di sé, però, si chiedeva perché lei avesse ritenuto così importante dirgli che si era innamorata. Non voleva saperlo, per lui era ancora quella deliziosa bambina con i capelli che le si arricciavano attorno al viso, mentre con una risata argentina gli mostrava i candidi denti da latte. Era ancora così piccola...
"Va bene, va bene. Lo dirò tutto d'un fiato perciò ascoltami bene" - disse Bonnie nervosa. Una lacrima le stava stancamente solcando una guancia, quasi conoscesse quella routine e ne fosse annoiata. "Si chiama Ana e sono innamorata di lei".
L'aveva detto. L'aveva detto ad alta voce, ma non erano quelle le orecchie che avrebbe voluto ascoltassero quella frase. Per l'ennesima volta aveva pronunciato quelle magiche e significative parole davanti a qualcuno che avrebbe potuto felicitarsene o prenderla male. Se proprio devo dire di nuovo qualcosa del genere, limiterò il campo alla persona interessata, davvero.
"E cosa ti spaventa?" - chiese inaspettatamente Rick.
Bonnie portò di scatto uno sguardo sorpreso sul volto di suo padre. Aveva sentito bene? "Non-non sei arrabbiato?"
"Non condivido molto che tu ti sia... be', insomma questo, ma non posso arrabbiarmi con te per ciò che provi. Ti ho cresciuta anche io, cosa credi? So che sai cosa è meglio per te".
Non ha reagito come la mamma...
"Senti, Bonnie, va bene così. Se questa persona ti rende felice, a me va bene" - continuò Rick, notando che la figlia continuava a guardarlo senza proferire parola.
E senza preavviso, B gettò le braccia attorno al collo di suo padre e lo strinse forte, mentre singhiozzava come una bambina di quattro anni. Rick ricambiò stringendola a sé ancora di più, cercando di calmare il pianto di sua figlia, ma lei continuava a mormorare parole che lui non riusciva a capire.
Stettero così per un tempo lunghissimo, cullati dai loro sussurri, dal battito ritmico dei loro. Lei non aveva compreso lui e viceversa, ma erano arrivati a quel punto in cui non bisogna capirsi, bisogna amarsi.
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Se non mi tocchi tu, io non so toccare te [In Revisione]
General Fiction"Questa vita è una sequela di "vaffanculo" urlati ad una porta chiusa e l'unica cosa che ritorna è un'eco continua che manda a fanculo anche te." In fondo lo sapevano: le storie più rudi danno le emozioni più belle. #44 drama 16/05/2018 #9 strong 1...