Capitolo 3-"Così stronzo."

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Siamo entrati nella sua camera e mi ha chiesto se volessi fare una doccia.
Annuì. "Tieni una mia maglietta,ti starà il triplo ma sempre meglio del vestito attillato no?" Disse ridendo e porgendomi la maglietta. "Grazie." Rispondo io fredda. Vado in bagno mi chiudo e inzio a lavarmi. Una volta finito mi infilai la sua maglietta,cazzo è vero mi sta il triplo. Mi strucco ed esco. "Ti sta bene." Sì rivolse Davide a me mentre mi guardava dalla testa ai piedi. Io risi,per finta. "Ei tutto bene?" Aveva capito che avevo qualcosa che non andava. "Il fatto è che.." Mi fermai. Presi fiato."Non mi avevano mai dato tante attenzioni e.." Mi fermò abbracciandomi. "Io non ti faccio nulla. Nulla piccola. Capito? Sei simpatica e volevo solamente avere un bel ricordo di roma. Dove abiti ti riporto a casa dai." Lo strinsi forte a me. "Ma.." Mi fermò dinnuovo dicendomi "Domani alle 10 ti passo a prendere per fare colazione insieme."
Annuì. Mi accompagno a casa. Stavo per entrare ma sentì un clacson e mi girai a vedere se era Davide. "Stai bene coi vestiti di un altro puttanella." Mi urlò sercho. "E tu staresti proprio senza le palle e il cazzo. Vieni qui che ti spezzo le gambe stronzo." Urlai incazzatissima. "Dai bambina,non piangere!" Mi disse ridendo. "Con tre calci nella palle vediamo chi piange." Ribattei. "Buonanotte bambina!"
Urlò prima di ripartire. Lo odiavo. Lo odiavo con tutta me stessa. Era un pezzo di merda. Basta. Non gli devo più parlare. Non lo devo più vedere. Con me ha chiuso. Una volta entrata in casa mi buttai sul letto e mi addormentai subito.
Uno squillo. Due. Tre. Dieci. Venti.
"Porcoddio chi è?!" Urlai rispondendo al telefono. "Oh scusa,non volevo svegliarti..sono Davide."
Oh cazzo che figura di merda.
"Oddio scusami. Di mattina sono un po così." Mi gustificai. "Volevo chiederti se ti andrebbe di cenare con me..?" Mi disse con un filo di voce deluso. "Ma non dovevamo fare colazione insieme oggi?!" Chiesi confusa. "Beh..sono le 5 del pomeriggio." Mi dice Davide.
Oh. Dio e ora? Che gli dico?
"Ti spiego tutto stasera a cena." Dissi tutto d'un fiato. Dopo un po mi arrivò la risposta. "Alle 7.30 sto sotto casa tua. A dopo." E riattaccò.
Avevo due ore per,forse,l'ultimo incontro con Davide. Dopo una doccia presi un vestito bordó e dei tacchi neri. Il trucco era semplice e i capelli lisci. Bussarono alla porta e per aprire per poco non sono caduta. "Dove vai?" Mi chiede...VALERIO!? CHE CAZZO CI FACEVA LUI QUI? "Cosa ci fai tu qui piuttosto?" Urlo. "Beh volevo portarti a fare un giro." Dice accendendo una sigaretta. Camel. "Beh,vedi di andartene da qualche tua puttana e sbrigati pure." Dico prendendogli la sigaretta che aveva in bocca e me la porto alla mia. A quel gesto lui fece un sorrisetto perverso. "Chi aspetti?" Dice tornando freddo. Nei suoi occhi c'era il nulla. Nulla davvero. Era vuoto. "Un ragaz.." Non mi lascia finire e mi chiede "Come si chiama?" Nei suoi occhi adesso leggevo qualcosa di più profondo del nulla. "Davide." Rispondo dopo un po,stavo pensando alle cose che mi trasmette lui con i suoi occhi. Mentre dicevo quel nome,lui era strano,diverso,quasi...preoccupato(?)
"Tu non ci esci è chiaro!?" Mi dice strattonandomi un braccio. "Lasciami mi fai male. E io esco con chi voglio." Dico immersa nel dolore della sua presa forte. Mi guardò furioso. Avevo paura,lo ammetto. Mi lascio la mano e con il suo corpo mi accompagnò bruscamente verso il muro. Aveva uno sguardo di fuoco. Stava bollendo dalla rabbia quando fece uscire dalla sua bocca solo due parole per poi andarsene via.."Hai ragione."
Ma che gli era preso? Oddio. Non riesco a capirlo. O forse si. Era geloso..ma che dico. Geloso di cosa? Non eravamo nemmeno amici. E poi l'amore non esiste. Davide arrivò. Era davvero carino. Siamo andati in un ristorante bellissimo e poi mi aveva portata al pontile. "Posso darti un primo e ultimo bacio sotto al faro?" A quelle parole rimasi scioccata. Ma acconsentì. Mi prese dolcemente per i fianchi e si avvicinò alle mie labbra. Eravamo a poca distanza quando lui appoggio le sue labbra sulle mie. Poco dopo anche le nostre lingue si unirono. Era un bel bacio,ma zero emozioni per me. Una volta staccati notai Valerio che sicuramente ci aveva visto. Bestemmiava come un matto entrando in macchina. Avevo paura che facesse delle cazzate così ho chiesto a Davide di accompagnarmi a casa di Valerio,dicendogli però che era casa di una mia amica. Lo salutai con un fortissimo abbraccio. "Buonanotte bella,ci rivedremo te lo prometto." Le parole di davide seguite da un mio "Buonanotte a presto."
Ero in ansia mi trovavo davanti casa di Valerio quando decisi di bussare. Mi aprì lui con addosso solo il pantalone della tuta. Aveva gli occhi rossi e sentivo un misto tra profumo,alcol,menta e erba. Devo ammettere che mi piaceva parecchio in quel momento. Lo osservai tanto fino a quando le sue parole non mi fecero tornare alla realtà. "Cosa ci fai qui?" In quel momento sentivo di aver sbagliato. Non so perché. Non ne ho idea. "Senti,non è come pensi..io.." cercai di parlarle ma le parole non mi uscirono. "Io non penso nulla. Perché sei venuta qua?" Chiede. "Volevo chiederti perché al porto stavi bestemmiando come un matto." Dico.
"Beh,avevo appena finito i preservativi piccola." Dice lui con un sorrisetto pervertito. "Ma ora li ho comprati,se vuoi entrare." Dice avicinandosi a me. Io mi allontano dicendo un grande "Vaffanculo.". Ma perché è così? Così stronzo.
Stavo camminando per tornare a casa quando qualcosa mi fece fermare di scatto.

"Insegnami." Mi farò del male pur di far del bene a teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora