Capitolo 7-"La festa."

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È venerdì,Chiara deve venire da me e sta per arrivare. Ha detto che ci dobbiamo preparare per una festa,non mi ha detto ne dove ne a che ora,nulla. Anzi non mi ha nemmeno chiesto se volevo venire,praticamente sono obbligata. Scendo giù in salotto e accento la tv in attesa di Chiara. Prendo una sigaretta e me la porto tra le labbra. Il fumo per me è come un migliore amico,c'è sempre. Mi aiuta quando sto male,quando sono nervosa,e mi tiene compagnia anche quando sono felice. Quando sento quel sapore tra le labbra e dentro la bocca automaticamente mi rilasso. Odio però quando mia sorella,l'unica della famiglia a cui voglio bene veramente,fuma. Ha un problema ai polmoni e odio sapere che fuma. Se io fumo e mi faccio male meglio,ma non sopporto che le persone o meglio la persona a cui voglio bene stia male. Potrebbe presentarsi un cancro per lei. Per il resto può fumare e morire tutto il mondo non me ne frega nulla. Chiara mi risveglia dai miei pensieri suonando alla porta.
"Dai su che abbiamo solo 3 ore per prepararci!" Quasi urla sfoggiando un sorriso e correndo su per le scale fino in camera mia. Sempre la solita. Chiudo la porta e la raggiungo.
"Ti ho portato un vestito.." Dice.
Oh dio,sa che certi abiti non li porto.
Fa uscire un abito nero con la schiena scoperta,la scollatura esagerata,con dei dettagli in pizzo. Quel vestito mi arriverà a metà coscia. Il tessuto è morbido,e devo dire che con i ricami in pizzo tutto sommato mi piace. Quando li dico a Chiara lei salta per la gioia. Lei è sempre così allegra al contrario mio. È gentile,non usa spesso parole poco caste al contrario mio. Ma è,diciamo,la mia migliore amica. Penso. A lei dico un po di cose,non tutte,e spesso mi capisce e mi aiuta. Sac pure è come lei per me. Solo che lui è più duro,come me. Lascio stare questi pensieri e prendo delle calze nere in pizzo e dei tacchi dello stesso colore chiusi. Entro in bagno e inizio a farmi una bella doccia. L'acqua scorre sul mio corpo,calda e accogliente come sempre. Sento le gocce che cadono sul fondo. La tranquillità nel sentire solo il rumore dell'acqua. Prendo un bagnoschiuma alla vaniglia e inzio a passarlo su tutto il mio corpo. Mi sciacquo ed esco avvolgendomi nel morbido asciugamano. Mi inzio a lavare i denti e la faccia. Una volta finito inzio ad infilarmi l'intimo e le calze per poi passare al vestito e alle scarpe. Faccio entrare Chiara e inziamo a farci i capelli e il trucco. Metto la matita e il mascara e un rossetto bordó. I capelli li faccio lisci. Chiara ha indosso un vestito rosso fuoco e delle scarpe nere,i suoi capelli sono legati in una treccia e il trucco è più pensante del mio.
"Quindi,dov'è questa festa?" Chiedo.
"A casa di Valerio." Dice.
"Oh. A casa di..Valerio insomma." Balbetto.
"Sì,ti dà qualche problema?" Chiede gentilmente.
"N..no no." Balbetto ancora io.
"Bene allora andiamo!" Urla lei sfoggiando un sorriso. Scendiamo le scale e ci avviamo verso la mia macchina. Stiamo andando veramente a casa di Valerio. Quel ragazzo così misterioso che questa settimana me ne ha fatte passare di belle e di brutte. Mi ritornano i mente le sensazioni che mi ha fatto provare e voglio andare subito da lui. Poi penso a quanto è lunatico,alle parole di Sac,e voglio stare lontana da lui. Ah le parole di Sac! Stasera ho l'occasione di scoprire qualcosa,forse.
Camminiamo per raggiungere la porta di casa di Ser dati che siamo arrivate.
Entrata sento l'odore invadente di alcol,di menta mista all'erba. I gemiti di persone che stanno facendo cose poco caste,davanti a tutti. Sento risate,e musica. Mi avvio per prendere qualcosa da bere. Camminando mi ritrovo a dare gomitate alla maggior parte delle persone. Alcuni allungano la mano quando passo,altri seduti per terra guardano dal basso sotto il mio vestito. Si beccano i miei occhi infuocati addosso e smettono di guardarmi solo quando spostano il loro sguardo su qualcosa o qualcuno dietro di me. Mi giro e trovo Valerio.
"Piccola." Sento la sua voce seguita dalle sue mani che si posano sui miei fianchi stringendoli un po. Io divento rossa immediatamente.
"Ei Valerio." Sussurro. Lui si avvicina al mio collo e mi lascia in umido bacio che mi riempie di brividi,e sparisce nella folla. Io resto in mezzo alla stanza per vari secondi per realizzare ciò che è appena successo poi mi avvio dinnuovo verso il bancone.
"Vodka alla pesca grazie." Dico al ragazzo che serve i drink e me lo poggia accanto. Bevo tutto d'un sorso. Ne prendo diversi,due tre,forse cinque o sette. Esco dalla stanza e mi dirigo nel retro per fumarmi una canna. Non so ne sento il bisogno. Mi appoggio con schiena al muro per poi scivolare per terra. Inzio a rollare e me la porto alla bocca. L'accendo. Sento la calma percorrere il mio copro quando il fumo mi entra dentro. Dopo un po di tiri vedo avvicinarsi a me una figura già vista. Giulio,o come si fa chiamare lowlow.
"Non ti hanno mai detto che non devi fumare?" Dice ridendo sedendosi accanto a me e accendendosi una canna. Iniziamo a parlare e noto che è davvero simpatico. Ridiamo e fumiamo. Una volta finite si alza e mi porge la mano per alzarmi. Mi alzo e mi ritrovo a pochissima distanza dalle sue labbra. Lui mi fissa in cerca di approvazione. Io ero fatta e ubriaca quindi acconsento. Un bacio,non dolce,mi invade. Le sue mali stringono i miei fianchi e mi appoggia al muro. Metto le mie mani sopra la sua testa e inzio a strnegere leggermente i suoi capelli. Lui fa scivolare la sua meno sulla mia coscia stringendola. Capisco il suo pensiero e mi allontano da lui lasciandoli li. Non sembra incazzato anzi mi sorride.
"Ciao Giulio." Dico sorridendo.
"Ciao Eleonora." Mi saluta sorridendo a sua volta.
Mi dirigo istintivamente verso camera di Valerio. Suppongo sia camera sua. Salgo le scale. Poggio la mia mano sulla maniglia e la apro. Entro e per fortuna non c'è nessuno. Le pareti sono azzurro marino e il soffitto blu scuro. I mobili sono intonati alle pareti. L'armadio nero. Il letto blu scuro con delle coperte bordó e nere. Il comò azzurro. Per terra sono sparsi vestiti,e intimi non maschili. Immagino. Scarpe,e fogli circondano la stanza. Mi avvio per sbirciare cosa ci sia nei cassetti della scrivania e intravedo qualcosa quando sento la porta aprirsi e scatto sedendomi sul letto.
"Che ci fai qui?" Dice entrando Valerio,per fortuna solo.
"Ti stavo cercando." Mento.
Lui si avvicina a me e io quasi tremo alzandomi.
Ho intravisto una cosa spaventosa e spero vivamente che io mi sia sbagliata. Se non fosse così..beh..sarei nei guai. Penso alle parole di Sac nel mentre che Valerio mi si avvicina. La mia mente è confusa tra mille pensieri,la mia pancia e il mio petto sono invasi da mille emozioni diverse tra paura e rabbia a felicità e confusione. Voglia di Valerio. E voglia di scappare da lui. Le mie gambe tremano e la mia schiena e invasa da brividi.

"Insegnami." Mi farò del male pur di far del bene a teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora