Capitolo 24-"Siediti."

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Finalmente oggi mi rilasciano da questo porto orrendo. Ho sempre odiato questi dannati ospedali. Camminare tra queste mura così brutte e con questo odore così asfissiante. Oppure quando quella luce inzia a spegnersi e accendersi,come in uno dei miei incubi. Gli ospedali mi mettono ansia,mi tolgono il fiato. Non voglio passare neanche un minuto in più qua dentro. Mi vado a preparare in quegli orrendi bagni,se così si possono chiamare. Metto degli skinny strappati sulle ginocchia e un maglioncino blu,ai piedi un paio di timberland bianche come lo zainetto in pelle che ho. Mi trucco giusto per non sembrare uno zombie.
Esco e trovo Valerio, Chiara e Luca ad aspettarmi. Valerio si avvicina a me e mi avvicina poggiando le sue mani sui miei fianchi. Mi bacia, mi sono mancate le sue calde labbra. Sorrido e usciamo da quel luogo orrendo. Mi hanno già comunicato che torneremo a casa e sono più che contenta. Mi stanno così antipatici quei tre.
Prendiamo le macchine e andiamo al aeroporto. Le valigie sono già nel portabagagli della macchina di Valerio. Durante il viaggio parliamo del più e del meno, mi piace parlare con lui non mi annoia. Ogni tanto sento qualche battutina pervertita da parte sua e gli do dei colpetti sul braccio. Arivammo in aereoporto e dopo che abbiamo svolto tutti passaggi ci imbarchiamo. Per quasi tutto il viaggio dormo sulla spalla di Valerio.

Arriviamo a Roma, la città in cui sono nata e cresciuta, che ho amato e odiato così tanto. Camminare per le strade del centro quando non sono affollate è una cosa preziosa, di valore, è una sensazione magica. È un posto che ti mette così tanta pace. Puoi camminare tra l'arte.
Valerio mi porta, dopo una discussione, a casa mia. Mi butto subito sotto la doccia e poi nel mio letto. Fisso il soffitto, a vuoto, finché non squilla il mio telefono. Un numero non salvato.

-"Pronto." Rispondo io.

"Eleonora, sono tua sorella, come stai?" Dice..lei.

-"Bbb..bene." Ho la voce tremante,cazzo.

"Volevo farti gli auguri per le feste." Mi confessa con la voce così tanto sicura.

-"Altrettanto." Torno in me.

"Bene, ora devo andare. Ricordati che comunque vadano le cose io ti voglio un bene immenso Eleonora, capito? Prenditi cura di te. Ci sentiamo."
Per fortuna riattacca così non devo rispondere.

Una chiamata da Elisabetta è così strana a parer mio. Decido di non pensarci troppo, voglio riposare. Nella mia mente passano subito le immagini di me e Valerio. Sono circa 3 mesi o più che ci conosciamo, mi ricordo ogni particolare. Il fatto che all'inizio ci siamo scannati e adesso..stiamo insieme. È così complicato per me tutto questo. So di aver fatto la scelta giusta a fidarmi di Valerio,lo so. Scendo a mangiarmi un mandarino perché mi è improvvisamente venuta voglia. Chiara mi ha detto che c'è una festa a cui dobbiamo andare tutti e 4 stasera. Essendo le 8 devo inziare a prepararmi. Devo anche sbrigarmi perché alle 9.40 devo avviarmi. Tiro fuori un abito blu notte stretto e con una parte di tessuto trasparente che copre la parte dietro dalla fine della schiena fino a terra. Ai piedi ho messo dei tacchi non troppo alti neri come la borsetta che ho. Metto tutto il necessario nella borsa ed esco. Entro nella mia auto,mi è mancata a dire il vero. Non la guido da tantissimo tempo, due o tre settimane. Metto in moto e inserisco un cd, voglio ascoltare un po' della mia musica. Dopo una ventina di minuti arrivo e parcheggio. Noto varie macchine quindi dentro è pieno. Mentre cammino per andare dentro vedo già fuori gente fatta o ubriaca per terra e sono solo le 10. Appena entrata l'alcool invade le mie narici, come sono invasa di sguardi da ragazzi ubriachi. Spero nessuno si avvicini a me o Valerio perderà il controllo, ne sono certa. Visto che non vedo nessun volto di mia conoscenza vado a prendermi un bicchiere di vodka. Arrivo e c'è un ragazzo che me ne offere uno, che gesto gentile da parte sua. Sto per berlo ma qualcuno, o meglio dire Valerio, me lo scaraventa a terra. Non faccio in tempo a dire qualcosa che Valerio si butta sul ragazzo che riceve pugni a raffica.

"Insegnami." Mi farò del male pur di far del bene a teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora