Era mattina,per modo di dire. È quasi mezzogiorno. Vado in bagno a rinfrescarmi ed esco indossando dei pantaloncini in jeans e una cannotiera bianca che mi arriva al ombelico con sopra un maglioncino nero. Ai piedi metto le vans nere. Scendo e trovo Valerio intento a trovare qualcosa in frigo.
"Buongiorno!" Lo saluto.
Lui si avvicina a me sorridente. Mi prende i fianchi stringendoli un po e mi da un bacio all'angolo della bocca.
Ebbene si,anche questa volta ho avuto quelle sensazioni. Io..io..non capisco. È un ragazzo infondo. Cos'ha di tanto speciale.
"Se tipo ti porto a mangiare fuori?" Chiede imbrazzato sistemandosi i capelli.
"Va bene." Annuisco.
"Allora andiamo."Mi tira per un braccio.
"Ma mi devo vestire!" Mi lamento io.
"Va bene che mi piacerebbe vederti nuda,ma purtroppo non lo sei piccola." Mi stuzzica lui baciandomi il collo. Sono diventata bordó. Le guance mi vanno a fuoco.
"Ehm. Okay okay..andiamo."
Lui ride mentre mi accompagna in macchina.
Scendiamo in un locale,molto bello anche se abbiamo dovuti affrontare un ora di viaggio. È stato davvero carino con me. Apparte il fatto che abbiamo quasi litigato su chi doveva pagare,e ha vinto lui,è andato tutto bene.
Saliamo in macchina e lui mette in moto.
Stiamo li dentro da un po ma senza dire una parola. Voglio chiedergli una cosa..ma non so se..se si incazza?
Decido di stare zitta finché non arriviamo a casa. Lui si siede sul divano e io faccio lo stesso.
"Valerio,ehm,ecco ti posso fare una domanda?"Chiedo nervosamente.
"Sì. Se vuoi che scopiamo ti risparmio la fatica di chiedere,per me va bene." Dice lui ridendo. Ho paura che questa sua risata dopo la mia domanda svanisca.
"Beh..ecco..ieri. Mi spieghi? Di cosa parlavi al telefono?" Chiedo.
Ed ecco che torna il Valerio serio,anzi incazzato. Non dovevo.
"Nulla,piccola,dico davvero. Non ti preoccupare." Dice lui fingendo un sorriso. Si vede che è preoccupato.
Voglio abbracciarlo ma sono interrotta da quel suo telefono,dinnuovo. L'ultima volta non è andata bene. Lui si allontana e io cerco di ascoltare la chiamata.
"Di quanto si tratta? Oh. Okay mi sbrigo." Questo è tutto ciò che ho capito io.
Torna da me con un espressione preoccupata ed incazzata,anche un po delusa.
"C'è stato un imprevisto,devo andare bambina." Finge di essere tranquillo e mi abbraccia. Sta per uscire ma io lo tiro per un braccio e lui si gira.
"Cos'hai?" Chiedo fissando i suoi occhi. Non sta bene.
"Nulla,sto bene." Mente.
"I tuoi occhi non mi mentono mai." Affermo. Poi ci penso e l'imbarazzo si impadronisce di me. Lui sorride alle mie parole,poi torna serio.
"Nessuno mi ha mai capito,è normale che ti sbagli." Dice lui prima di andarsene e sbattere la porta dietro di lui.
Rimango scioccata. Ci rimango anche tanto male. Poi noto che ha dimenticato il suo telefono qui.
Non posso fare a meno di aprirlo,so che non è una cosa giusta ma..è un istinto. Leggo un messaggio.
"Via Alfredo 65." Visto che è stato inviato e letto poco fa,suppongo sia dove sta andando Valerio.
Non dovevo aprire il suo telefono.
Non dovevo leggere il messaggio.
Anzi non avrei nemmeno dovuto frequentare Valerio. O parlarci.
E per finire non avrei neanche dovuto seguirlo,come sto facendo. Ma è per dargli il telefono. Sisi. Per quello. Finirai nei guai Eleonora! Mi ricorda la vocetta. Beh si sa che sono fatta così. Sono sempre stata una ragazza che se vuole qualcosa la ottiene. Anche le risposte. Oddio,è la frase che mi ha detto Valerio il primo giorno che ci siamo visti. Solo ora mi rendo conto che,infondo,na molto infondo,siamo quasi simili. Raggiungo il posto. Giro un po per vedere dove stesse,ovviamente facendo cura a non farmi sgamare. È un posto parecchio brutto,ci sono case si ma ci sono anche molte vie vuote e buie senza uscita. L'aria è fredda,e c'è un aria di pioggia. Anche se amo quest'odore fa troppo freddo. Mi fermo quando sento delle persone parlare in uno dei vicoli.
"Ora tu stronzo la pagherai. Dove sono i tuoi amichetti eh? A pettinare le bambole?" Sento la voce di Valerio..che..che punta una..una pistola contro un ragazzo. Guardo meglio anche se i miei occhi si stanno legermente bagnando. Il ragazzo a cui Valerio punta è Davide. Porcaputtana. Senza pensarci due volte mi avvicino.
"Fermo o sparo." Mi urla Valerio notando un ombra che si avvicina. E mi punta la pistola contro. Il suo amico punta ancora la pistola contro Davide. Ma..Valerio mi sta veramente per sparare? Io non..
Mi nota. Nota che sono io e abbassa l'arma correndo per venire da me.
"Piccola mi dispiace. Non ti avevo vista." Dice lui mentre mi prova a sfiorare una guancia ma io mi scanso bruscamente.
"Non..toccarmi. Apa." Non lo chiamo mai per cognome ma ora provo schifo per lui.
"Oh è arrivata la fidanzatina!" Urla Davide.
"Davide sono Eleonora." Dico e vado verso di lui prima che Valerio gli spacchi la faccia.
"Oddio,stai insieme a questo?" Chiede.
"No." Affermo mentre vedo Valerio decisamente ferito dalla situazione.
"Perché Valerio? Perché? Cosa ti ha fatto Davide? Eh?" Chiedo a Valerio.
Lui mi guarda confuso.
"Ah ma tu non sai nulla,vero Eleonora?" Dice.
"Beh il tuo bel amichetto.." prova a dire prima che Valerio lo colpisca dritto in faccia e in un attimo Davide si trova a terra privo si sensi.
"Sei terribile! Mi fai schifo! Non devi più avvicinarti a me. Io..io ti odio. Che vuoi fare vuoi sparare anche a me? Dai su forza fal.." provo a dire prima che lui mi tappi la bocca con le sue labbra. Un bacio a stampo giusto per farmi perdere le idee dalla mia mente e in un attimo sono in spalla a lui. Dopo vari minuti senza che io riesca a pensare mi trovo quasi in macchina sua.
"No Valerio! Non voglio salire! Non mi toccare!" Urlo. Ma lui ovviamente non mi da retta. Per niente. Sono ormai in macchina e lui blocca le porte e alza i finestrini. Oscurati.
Valerio chi sei?
"Piccola ti posso spiegare." Dice.
"Parla." Rispondo fredda.
"Lui è un coglione." Continua lui.
"Ah quindi per questo gli punti una pistola alla testa?" Chiedo ironicamente.
Lui ferma la macchina e mi guarda fisso negli occhi.
"Io non voglio che tu stia male. O che tu sia in pericolo. Eleonora,non posso dirtele certe cose." Sì ferma per perdere aria. È nervoso.
"Hai detto che sai capirmi,beh ecco guardami negli occhi. Voglio che tu sia al sicuro. Non sono un mal fattore Ele. Te lo giuro,anzi il contrario. Perfavore perdonami,lasciamoci questa storia alle spalle e andiamo da qualche parte insieme." Finisce lui. Io lo guardo perplessa. Poi distolgo lo sguardo,non so cosa pensare. Questo ragazzo ha davvero troppi segreti.
"Ti dirò le cose poco alla volta,ora pensiamo a conoscerci noi due." Dice per poi mettere una mano sulla mia coscia e allora io perdo il controllo. Una serie di emozioni mi attraversa il corpo. Quando mi giro per guardarlo lo trovo a pochissima distanza da me. I miei battiti accelerano. Sento il suo respiro caldo sulle mie labbra. Posso sentire il suo profumo e giuro che averlo così vicino mi fa stare bene come mai. Appoggia delicatamente le sue labbra sulle mie. Un bacio dolce che si tasforma un passione. Lui mi stringe forte a se e io massaggio il suo collo che sto tenendo stretto. Questo bacio lo aspettavamo da tanto. Da quella volta nello stanzino.
Siamo così diversi e così simili. Avvolte sembriamo il giorno e la notte. Ma si sa che il giorno senza la notte non resiste a lungo. Avvolte ci detestiamo,litighiamo ma poi vogliamo incontrarci. Io ho sinceramente paura che lui sarà quel 'soffrire' di cui ho tanta paura. Deciderò più tardi se allontarmi da lui o no. Ora voglio solo stare tra le braccia di Valerio Apa.
STAI LEGGENDO
"Insegnami." Mi farò del male pur di far del bene a te
Fanfiction"Guardami." Mi ordina ma io non riesco a sostenere uno sguardo. "Cazzo Elonora,guardami." Mi asciuga le lacrime. Lo guardo negli occhi. "Io non ti abbandono. Non lo farò mai. Non ti prometto che sarò perfetto,anzi ti farò soffrire. Ma non permetter...