Capitolo 12.-"Apa."

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Decido di uscire da quella casa e tornare nella mia.
Sempre così con Valerio. Non possiamo passare un solo giorno senza litigare. E domani è pure lunedì. Madonna mia.
Prendo la macchina e sfreccio via. Sto andando ad alta velocità ma non me ne frega nulla. Arrivo a casa e sbatto la porta dietro di me. Cazzo ho i nervi a mille.
Inzio a tirare cose sui muri e per terra. Non c'è la posso davvero fare. Ho una rabbia. Decido di prendere i calmanti perché sennò distruggo casa.
Mi avvio verso la mia camera e mi poggio sul letto con la schiena al muro e le gambe portate al petto.
Piano piano i calmanti fanno effetto e mi addormento.
Mi sveglio verso le 7 di sera e metto apposto il disatro fatto prima di preparare qualcosa da mangiare.
Opto per un panino,non ho voglia di cucinare.
C'è qualcuno alla porta e decido di aprire. È Sac.
"Ciao." Lo saluto fredda io prima di rimettermi a mangiare.

"Vuoi qualcosa?" Chiedo per non farlo sospettare che sono incazzata dopo che lui mi saluta.

"No grazie sono apposto." Risponde.

"Dove sei stata questo fine settimana?" Chiede.

"In montagna,alla casa." Rispondo.

"Con Valerio non è vero?" Chiede e io per poco non mi strozzo con il panino.

"Come..come fai a saperlo?" Domanda confusa io.

"Oggi è tornato e stava imprecando il tuo nome." Dice lui quasi ridendo per poi tornare serio.

"Ti ho detto che è una brutta persona." Continua con aria preoccupata.

"Stai tranquillo so gestirlo. A dopo." Rispondo secca.
Non ho intenzione di dirgli che abbiamo litigato perché si preocuperebbe di più. Dopo poco va via.
Visto che si è fatto più o meno tardi decido di andare a dormire,o provarci.

6.30 suona la sveglia e quasi tiro il telefono sul muro.
Mi alzo a fatica e mi vado a cambiare in bagno dopo una doccia. Decido di mettermi dei jeans blu stretti e una canottiera nera seguita da una felpa con zip.
Esco di casa dopo aver bevuto il caffè e mi dirigo a scuola.
Noto Chiara e Saccone e decido di andare da loro.
"Ei scema!" Mi saluta tutti felice Sac.

"Ciao." Ricambio più fredda io.

"Io e Chiara questo fine settimana partiamo e torniamo dopo le vacanze di natale. Questa settimana la passiamo insieme perché poi ci mancherai scema!" Continua lui e mi abbracciano.
Sono felice per loro ma sono anche triste perché non li vedrò per circa un mese. Si avvicina Natale,che ovviamente passerò da sola come ogni anno,ma ormai me ne sono fatta una ragione.
Mi dirigo in classe e noto Valerio. Ah ci mancava pure lui. È seduto al banco di fianco a me e mi fissa. Quasi quasi mi alzo e gli tiro un pugno in faccia.
A lezione finita tutti escono dalla classe,compresa io. Me ne sto vicino al mio armadietto quando un ragazzo mi viene incontro.
"Ciao Flavio!" Dico sorridendo.

"Bellissima!" Risponde lui.

Inziamo a parlare del più e del meno quando noto arrivare Valerio. Quando mi vede assume uno sguardo incazzato che subito dopo si trasforma in sfida. Prende una bionda dal polso e la tira a se prendo il suo fianco. Ah si? Vuole la guerra? Che guerra sia. Prendo Flavio e me lo abbraccio.
Ma Valerio mica smette eh,nono. Inzia a toccare appena sopra le tette della bionda. Io prendo Flavio e gli bacio le guance vicino alle labbra. Flavio ha capito male..e..mi bacia.
Mi stacco da bacio e vedo Valerio che tira un pugno a Flavio. Non può essere vero. Intanto la bionda se ne era andata spaventata. Decido di agire e urlo contro a Valerio tirandogli dei pugni sul petto,ma nulla. Mi prende a sacco di patate e mi riporta in quello stanzino. Lui sta davanti a me con un respiro irregolare e il suo petto fa avanti e indietro,troppo velocemente. Mi sento in bilico tra baciarlo come non ho mai baciato qualcuno e prenderlo a pugni. Il mio petto brucia e mi sento piccola avanti a lui. In quello stanzino quasi buio,con lui a pochi centimetri da me.
"Come ti sei permessa?" Quasi mi urla in faccia.

"Ah io? Sei tu che quando mi hai visto te sei preso la biondina sotto braccio!" Gli rispondo a tono io.

"Tu non capisci proprio un cazzo." Dice lui.

"E cosa dovrei capire? Dai dimmi." Rispondo ironicamente.

"Questo." Dice. Io rimango li per poco a pensare alle sue parole finché le sue labbra non sono sulle mie.
Il bacio si fa sempre più profondo quando lui mi stringe i fianchi ma io capisco che non può. Devo reagire.

"Non sono un giocattolo cazzo Valerio. Non puoi fare di me ciò che vuoi tu. Non so chi sei lo capisci? Mi nascondi tutto,io non mi fido. Tu non fai per me. Allontanati da me e subito Apa." Gli dico tutto d'un fiato uscendo di corsa dallo stanzino aspettandomi dei passi furiosi e magari una bella spinta per terra seguita da insulti. E invece no,non sento nessun passo,è rimasto li immobile.
Forse ho esagerato con questa mia reazione così violenta,ma insomma non so veramente chi è.
Non so nulla della sua vita. Lui mi prende e mi lascia a suo piacimento,mi fa incazzare e mi fa sorridere quando vuole lui. Lui ha,aveva quasi il comando su di me. No basta,io sono la stronza senza emozioni. Ho chiuso con Val..Apa.

Torno a casa sfinita e mi butto sul divano. Decido di farmi un bagno per scacciare un po la rabbia e i pensieri. Salgo su e riempio la vasca e mi ci immergo. Sento l'acqua calda che mi sta rilassando ogni muscolo.
Mi vesto e mi metto a dormire.

Sento dei passi avvicinarsi alla mia camera,sento la sua voce. Mi sta chiamando. Entra e si avvicina a me. "Sono io piccola va tutto bene" Mi sussurra. Mi bacia e si scusa di tutto. Valerio mio. Poi compare lui..no lui no. Valerio non deve sapere chi è Valerio no!

Mi sveglio piangendo. Un sogno inzialmente bello ma..basta così.

Scendo e mi faccio una cioccolata calda per poi mettermi sul divano a guardare la tele.
Sto li un po' senza pensare a nulla finché non mi arriva una chiamata.
"Eleonora? Sono Giulio."

"Dimmi."

"Ecco..Valerio. Come dire..."

"Parla."

"Valerio sta male."

"Male..in che sen..."

"Ti prego vieni."

"Arrivo."

Autrice.
Questi giorni non ho potuto aggiornare per via delle situazioni in cui mi sono trovata. Spero vi sia piaciuto il capitolo:)

"Insegnami." Mi farò del male pur di far del bene a teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora