Sto girando tutta questa fottuta casa da ormai 10 minuti. Non riesco a trovare Valerio.Provo a chiamarlo, niente.
Ricapitolando sono venuta qui per cercare Valerio e vedere se mi stava solo usando, sono quasi stata violentata, ho sparato a uno e ora sto cercando Valerio perché lo vogliono uccidere?
Noto una figura simile a Valerio ma è di spalle. Spero vivamente che sia lui.
Mi avvicino e lentamente poggio una mano sulla sua spalla, ho il fiatone.
"Va..Vale.." Ho il respiro troppo pesante per parlare chiaramente.
Si gira, si è lui. Nel suo sguardo passano la felicità, poi la sorpresa e la perplessità e infine la rabbia.
Mi afferra dai polsi, mi guarda. Mi prende a sacco di patate, tanto per cambiare.
"Ti prego, ascoltami." Provo a persuaderlo.
"Valerio ti vogliono uccidere mettimi giù e scappiamo, ti spiego in macchina. Anche Giorgio e Giulio devono andarsene da qui." Tiro tutto fuori.
Mi poggia a terra. Mi guarda non capendo, sta pensando. A mia sorpresa non reagisce con violenza ma chiama Giorgio e Giulio. La telefonata dura due secondi o poco più. Mi ritrovo a camminare con gli occhiali tra Valerio, Giulio e Giorgio incappucciati. Abbiamo le pistole a portata di mano, giusto in caso possano servirci. Valerio non mi ha più degnato di una parola da quando mi ha messo giù. Penso sia arrabbiato e forse ha ragione. Cosa mi è venuto in mente? Di controllarlo? Sono psicopatica.
Arriviamo in quella benedetta macchina per fortuna tutti sani e salvi. Alla guida c'è Valerio, io sto sul posto del passaggero e i due dietro.
80 km orari..100..120..130...150..170 km orari.."Valerio ti prego rallenta." Quasi urlo.
Ha gli occhi infuocati fissi sulla strada, le mani stette sul volante, muscoli tesi.
"Vale." Gli tocco la mano e per un attimo sembra rilassarsi ma subito gira a sinistra e ferma bruscamente la macchina. Per poco non finivamo tutti scaraventati fuori il parabrezza ma nessuno proferì parola. Giorgio e Giulio scendono. Porto la mano per aprire lo sportello e scendo. Aspetto che Valerio esca, ma nulla. Sta parlando con qualcuno al telefono. Mi arrendo e inzio a camminare verso casa mia, che dista tantissimo da qui a piedi ma devo. Sto camminando da poco quando vengo fermata dalla sua stretta.
"Andiamo a casa." Mi dice. Seccata inzio a camminare avanti a lui.
Arriviamo a casa e Valerio sembra calmo, sembra. Si spoglia restando in skinny. Fa un po' avanti e indietro e si ferma di colpo.
"Perché? Cosa ci facevi là?" Mi guarda dritto negli occhi.
"Beh..io..Sim.." Mi blocco quando pronuncio le iniziali di quel nome.
Si avvicina e me e mi stringe i polsi.
"Continua la frase, Eleonora." alza la voce.
"Continua la dannata frase!" Urla.
"Mi stai facendo male, lasciami." Sta stringendo troppo, ma più che altro non so come dire la verità.
Mi butta addosso al muro.
"Ora, parla." Si siede come per dirmi che sta provando di calmarsi.
"Mi ha chiamato Simone." A quelle parole stringe le mani in due pugni. "Mi ha detto che..tu stavi con la tua ex ad una festa e mi avresti detto che aiutavi in qualcosa Federico. Visto che è la seconda volta che mi dice una cosa così sono venuta a verificare di persona." Butto tutto.
"Chi voleva uccidermi? Ti ha fatto male?" Non mi aspettavo questa domanda, detta così, adesso.
"Sono entrata in parecchie stanze, cercandoti. Una porta nera ha attirato la mia attenzione ma dopo poco che sono entrata è arrivato uno. Mi ha puntato una pistola addosso, voleva..insomma." tossisco.
Sto per continuare la Valerio si alza di scatto e viene letteralmente a dosso a me.
"Stai bene? Ti ha toccata? Ti ha fatto male? Lo uccido!" Parla a raffica.
Sorrido istintivamente. Era arrabbiato con me, ma quando gli ho detto che volevano farmi male è diventato subito il mio Valerio protettivo.
"No, tranquillo. Ha detto tipo che avrebbe ucciso chiunque fosse il mio ragazzo. Con quella frase mi ha fatto salire i nervi alle stelle e ho ribaltato la situazione sparandogli alla pancia e torcendogli il collo per farlo svenire." Soffoco una risata vendendo la faccia sbalordita di Vale. "Sono andata in terrazza quando ho sentito che hanno buttato giù la porta. Hanno detto: sicuramente sarà stato Apa ,e i suoi amici, troviamolo e uccidiamolo una volta per tutte. Dopo quella frase ho inziato a correre per trovarti." Abbasso il capo.
Solo il pensiero di Valerio morto mi toglie tutte le energie. Come se d'un tratto un fiore perdesse sia colore che profumi. Come se svuotassero una persona. Ho perso così tante persone che se perdessi anche lui..No, non accadrà.
Alzo lo sguardo e vedo lui guardarmi con degli occhi tra preoccupati, dolci e pensierosi.
"Alla festa in realtà sono andato per lavoro. Dovevo prendere un carico di droga che hanno rubato ad un mio amico. Quelli della festa che hai sentito parlare sono un gruppo di ragazzini nostri nemici, se si può dire così. Quello che ha provato a..Lo uccido, ti ha toccata. Non deve azzardarsi! Nessuno può toccar.." sta inziando ad arrabbiarsi così lo blocco.
"Chi è?" Chiedo.
"Il capo, diciamo il più grande dei ragazzini. Ma tranquilla non sono pericolosi. Hai messo al tappeto quello che dovrebbe essere il più forte. Meglio per lui se è morto perché tanto la sua vita è finita." Lo guardo con disprezzo.
"Valerio ma cosa dici? Lo vuoi uccidere?" Quasi urlo e mi allontano da lui.
"Piccola.." cerca di avvicinarsi.
"No Valerio, io gli ho sparato in un posto dove non sarebbe mai morto, solo se non trovato. Io..Tu che lavori fai?" Sto impazzendo.
"Non sono una brava persona, ma non uccido se non serve. Non sono uno di quelli che stupra, si droga e uccide persone a caso. Semplicemente dirigo un po' la malavita di questa città. Io però non faccio uso di ciò che faccio girare." Confessa.
Rimango impietrita. Sapevo che Valerio non era esattamente un angelo che prega ogni giorno ma non mi aspettavo tutto ciò. Anche Sac mi ha mentito quando ha detto che non erano criminali. Mi hanno mentito tutti. Cosa ho di male? Perché non me lo hanno detto? Io odio le bugie. Senza pensarci due volte esco dalla casa.
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"Insegnami." Mi farò del male pur di far del bene a te
Fanfic"Guardami." Mi ordina ma io non riesco a sostenere uno sguardo. "Cazzo Elonora,guardami." Mi asciuga le lacrime. Lo guardo negli occhi. "Io non ti abbandono. Non lo farò mai. Non ti prometto che sarò perfetto,anzi ti farò soffrire. Ma non permetter...