34-"La mia vita è rovinata."

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"Flavio." Sbuffo.

"Eleonora, sei rimasta la solita bastarda?" Chiede.

"Certo, sempre!" Dico orgogliosa di me.

"Quanto mi fa piacere che or.." Non fa in tempo a finire che gli squilla il telefono.

Si allonano tutti e tre per rispondere e tornano da me dopo una decina di minuti. Sembrano quasi, spaventati.

"Ti odio puttana!" Scatta Flavio sbattendomi contro il muro.

Mi arriva uno schiaffo dritto in faccia che si fa veramente sentire. Mi guarda e poi sorride, ma non un sorriso qualunque. Quello da "ora ti uccido". Ho veramente paura di ciò che lui potrebbe farmi dato il nostro passato. Vorrà vendetta, e non penso che mi piacerà.

"Ora succederà quello che doveva succedere molto tempo fa." Si avvicina a me e mi prova a levarmi la maglietta. Provo in tutti modi di liberarmi, di bloccarlo, e ci riesco ma non ci riuscirò per molto. Inzio a correre per la stanza e lui mi guarda divertito perché non so più dove andare. Inzio a sentire le gambe pensanti, non riesco a respirare. Inzio a tremare mentre si avvicina ancora a me molto lentamente.

"Sei stato tu a farmi portare qui, per cosa? Per vendetta?" Chiedo tremante.

"Lo hai capito, bene." Mi prende per il polsi per poi buttarmi a terra.

Nel momento in cui penso sia arrivato il peggio esce dalla stanza.
Le sensazioni che sto provando sono un miscuglio tra rabbia, paura e ansia. Sono stata tanto stupida da farmi rapire in una scuola?
Vorrei uscire da qui ma non ho il telefono e ci sono quei due che sono sempre con gli occhi puntati su di me.
Dopo una decina di minuti rientra Flavio, con un sorriso furbo. Si avvicina a me piano, scambiandosi sguardi d'intesa con i suoi "amici". Con un gesto brusco mi posa un fazzoletto viso. Un fazzoletto? Quando mi accorgo di che si tratta è troppo tardi, sto già perdendo i sensi..

Mi trovo a casa mia, da sola ,sul mio letto. L'ultima cosa che ricordo è che Flavio mi ha messo un fazzoletto sulla bocca e sono svenuta. Sembrano essere passati mesi, e io nemmeno ricordo come ci sono arrivata a casa. Ho provato a chiamare Valerio, ma ha sempre la segreteria. Chiara non mi risponde, e nemmeno Sac. È come se fossero spariti.

Decido di uscire e andare a casa di Valerio per raccontargli tutto. Chiudo a chiave e salgo in macchina.
E se fosse stato Valerio a liberarmi? Perché nessuno mi risponde?
Troppe, troppe domande. Mentre sti guidando vicino la gelateria della zia di Chiara, Stefania, decido di scendere. Entro in gelateria dove trovo Stefania intenta a pulire il bancone.

"Buongiorno!" Saluto la donna.

"Buongiorno a te cara, come mai sei di qua?" Mi sorride.

"Per Chiara, sai qualcosa di lei?" Spero di si.

"Oh, non lo sai? Lei e i suoi genitori sono partiti per la Germania. Al padre è stato offerto un lavoro fantastico!"

Cosa? Chiara è partita e non so nulla? Non mi ha detto niente? Ho un brutto presentimento.

"Ah, okay..buona giornata." Esco scossa dalla gelateria.

Ho guidato così veloce verso casa di Valerio che è un miracolo che sia ancora viva. Sono davanti alla sua porta e sto bussando, forse, un po' troppo forte. Dopo pochi secondi si apre la porta.

"Luca..non sai cosa è successo. Ti ricordi di.." Vengo interrata da una frase che non avrei voluto sentire da, lui.

"Oh, che vuole quella puttana?" Urla dalle scale Valerio.

Come una furia mi scaravento dentro la casa e su di lui.

"Puttana? Come ti permetti! E per cosa sarei una puttana sentiamo!" Urlo.

"Ti sei scopata il tuo ex che guarda caso mi ha mandato il video, mi fai schifo." Il mio ex, Flavio? Omioddio no..

"Valerio no, no ma cosa dici. Mi rapita!" Ho le lacrime agli occhi mentre lui, davanti a me, è vuoto.

"Dal video le tue urla di piacere non sembravano per niente di terrore, sai?" Ride nervoso.

"Tu veramente pensi che sia successo questo? Che io ti abbia tradito con uno che ha provato a stuprarmi due anni fa'? Chiara lo sa benissimo che io non lo farei mai. Ah, e dopo che sono stata rapita,picchiata, e da quanto ho capito stuprata e filmata, torno e la mia migliore amica è partita e il mio ragazzo pensa che io sia una puttana. Benissimo!" Ormai sono in lacrime, lacrime di vero dolore.

"Esci da casa mia e non farti vedere mai più. Per me sei solo una puttana e una bugiarda, vattene." Il suo tono di voce mi ha pugnalata. Non li avevo mai visti così i suoi occhi, così vuoti che non sono riuscita a capirci nulla. Mi volto per cercare lo sguardo di Luca che appena incontra il mio mi fa' sentire uno schifo.
Esco da quella casa correndo e in lacrime.
Una volta entrata in macchina inzio ad urlare prendendo a pugni tutto, tirandomi i capelli. Non può essere vero, no è solo un incubo, un bruttissimo incubo. Non ho più nessuno. Ho perso Valerio. Il suo sguardo così freddo nei miei confronti mentre piangevo mi ha uccisa. Una volta, quando piangevo, era lui a farmi tornare il sorriso. Mi accarezzava i capelli e mi guardava dolcemente. In quella casa lì davanti, in quel letto, ci siamo fatti una promessa. Lui doveva insegnarmi tutto. E ora sono stata cacciata da quella casa, dalla sua vita, e da lui. La mia vita è distrutta, per la seconda volta.

Autrice.

Ei, come state? Mi scuso un'altra volta per l'attesa ma devo recuperare molte cose a scuola e ho anche gli esami. Tornando a noi, questo è l'ultimo capitolo. Tranquille che non finisce così. Farò la seconda parte di "insegnami", ma non so dirvi quando la pubblicherò.
Vorrei sapere se vi è piaciuta questa storia, in cosa posso migliorare e magari cosa vorreste o immaginate per la seconda parte! Ringrazio tutte voi che avete letto questa storia e mi avete sostenuta dal inzio. Certi commenti mi fanno veramente stare bene, danno soddisfazione, perché mi rendo conto di fare qualcosa che a quella persona che ha commentato piace. Grazie anche alle persone che hanno letto senza farlo sapere.
Aspetto i vostri commenti qua sotto, a presto!

"Insegnami." Mi farò del male pur di far del bene a teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora