Sono le 6 del pomeriggio e decido di prepararmi. Vado a fare una doccia,mentre l'acqua scorre penso ad un piano per stasera. So dove andare ma non cosa fare e non ho idee. Perfetto non ho un piano. Esco dalla doccia e vado verso l'armadio. Prendo dei pantaloncini bianchi e un maglione largo,nero. Ai piedi metto delle vans nere. Scendo per mangiare qualcosa prima di partire verso la mia meta. Stavo per prendere qualcosa dal frigo quando suonano alla porta.
Valerio.
"Ei piccola,dai vieni ti porto in un posto!" Dice il ragazzo sfoggiando un sorriso.
"Perché dovrei venire?" Chiedo.
"Non era una domanda,dai su!" Risponde trascinandomi fuori di casa per un braccio. Chiudo la porta ed entro nella sua auto. I miei piani sono stati rovinati. E io non dovevo neanche avvicinarmi a Valerio.
"Allora dove andiamo?" Chiedo.
"Sorpresa." Risponde.
Dopo un ora di auto arivammo al mare. Di notte e in inverno è stupendo. Si sente il silenzio che tanto amo. L'odore del freddo e l'odore del mare,di quel salato,del fresco. La gente mi mette ansia,la città in generale. Troppa confusione. Gente che urla,macchine,ambulanza,polizia,
costruzioni,urla,bambini. Troppo rumore. Troppe persone. Preferisco stare sola d'inverno al mare magari di notte. O in montagna. In campagna. Dove ci si può godere il silenzio. Solo quel silenzio che tanto amo mi toglie il peso che ho sul petto. Valerio mi ha portata nel posto migliore. Il ragazzo prende qualcosa dalla sua macchina e non capisco cosa sia. Dopo un po capisco. È una tenda da capeggio. Vuole dormire qui? Insieme a me? Al mare? Oddio.
"Perché la tenda?!" Chiedo curiosa.
"Dormiremo qui stanotte." Risponde.
"Ma a te non hanno insegnato a chiedere?" Ribatto io.
"No,ottengo sempre ciò che voglio. Ricordi?" Risponde lui.
"Preferisco di no." Lo sfido io.
"Bambina non sfidarmi finisce male!"
Dice lui pensando di farmi paura.
"Guarda che io non mi tiri indietro eh. Non ho paura,ti sfido eccome." Dico ridendo.
"Ah si?" Lui si avvicina a me,sempre di più. Mi prende in braccio. Oddio che vuole fare? Si avvicina sempre più al mare. Mi butta dalle sue braccia e un freddo mi gela. Mi aveva buttata nell'acqua di fine novembre. Io lo uccido. L'acqua era freddissima. Lui ride. Mi devo vendicare.
"Vale vale! Qualcosa mi ha morso aiutami ti prego!" Fingo di essere disperata lui si avvicina e mi porge la mano. Io la tiro forte fino a farlo cadere nell'acqua con me.
"Non dovevi farlo!" Urla lui uscito con la testa da sott'acqua ridendo.
"Ora siamo pari!" Rispondo ridendo a mia volta.
"Oh no bimba!" Dopo queste parole inzia una lotta con l'acqua tra me e Valerio. Dopo una buona mezz'ora usciamo congelati dall'acqua. Dentro la grande tenda c'era una stufa e Valerio aveva dei vestiti sia per me che per lui. Entrati dentro lui si toglie la maglietta. Ha un fisico perfetto. Io mi perdo nel guardarlo. Non mi era mai successo. Poi si toglie i pantaloni e da li inzia l'imbarazzo. Sarò diventata tutta rossa..
"Lo so che sono bello piccola ma non devi arrossire!" Dice lui con un tono ironico che mi da un leggero fastidio. Così mi butto su di lui ridendo cercando di vendicarmi. Lui però è molto più forte e ribalta la situazione. Adesso sono io sotto di lui. L'imbarazzo si fa veramente sentire. Lui quasi nudo sopra di me,senza via d'uscita.
"Esci mi devo cambiare." Dico io cercando di uscire dalla situazione.
"Io mi sono spogliato davanti a te,che c'è ti faccio schifo?" Chiede lui sorridendo.
"Ma io sono una donna." Dico autoritaria io.
"Per questa volta va bene bambina." Rispose lui dandomi un bacio vicino alla bocca. Io ero ormai un peperone. Una volta che Valerio era fuori mi cambiai. Ero vestita con una sua maglietta che mi stava il triplo e dei suoi pantaloni che mi stavano più o meno bene.
"Dai entra!" Lo richiamo dentro la tenta.
"Ti stanno bene." Mi squadra lui.
"Magari!" Rispondo io.
Lui si avvicina a me sempre di più.
È ad due millimetri dalla mia bocca. Io sento il cuore che mi batte a mille. Nel mio stomaco c'è una sensazione che non ho mai provato,qualcosa di strano. E delle scosse mi percorrono il corpo. Che cosa mi stava succedendo?
Valerio mi fissava.
"Non dire così. Sei bella." Dice lui. Le sue parole erano state pronunciate quasi sulle mie labbra. Non volevo baciarlo,non potevo. Così lo abbraccio. Lui sembra sorpreso ma ricambia l'abbraccio.
Dopo poco ci mettiamo sdraiati per dormire.
Come mai Valerio si stava comportando in modo tanto gentile nei miei confronti? È stato veramente carino oggi. E poi quelle sensazioni che mi ha fatto provare. Io non le avevo mai sentite. Dai miei pensieri mi risveglia un braccio che mi avvolge la vita e mi stringe forte a se. Valerio mi stava abbracciando. Ci addormentiamo così.Sono le 6.50 di lunedì mattina. Scuola. Che palle. Vado in bagno e mi lavo. Uscita scelgo i vestiti. Dei jeans e un maglioncino nero un po corto nero. Le timberland bianche abbinate a una borsa dello stesso colore. Ormai sono le 7.30. Scendo in cucina mangio qualcosa alla svelta ed esco per andare a scuola. Prendo la macchina e dopo poco arrivo. Arrivata trovo davanti a me una scena orrenda. Valerio mentre baciava e toccava il culo ad una rosica del cazzo. Che schifo,il solito puttaniere. Mi dirigo verso la mia aula e mi siedo infondo. Accanto a me si siede un ragazzo biondo con gli occhi verdi abbastanza carino. Il capitano della squadra di calcio della scuola. Abbiamo passato le prime due ore a parlare,devo ammettere che è simpatico. Suonò la campanella del pranzo e lui mi chiese di pranzare con lui. Arrivati in mensa ci sediamo e cominciamo a mangiare.
Lo sguardo del ragazzo cambia guardando qualcosa alle mie spalle.
"Eleonora devo parlarti." Dice Valerio dietro di me con un tono di voce che mette paura. Mi girai verso di lui il suo sguardo era di fuoco. Era arrabbiato.
"Invece tu biondino,stai lontano da lei. Non te lo ripeto una seconda volta." Quasi urla Valerio al ragazzo seduto davanti a me.
"Certo. Scusami Eleonora,il fatto è che..nulla..ciao." Mi dice il ragazzo prima di andarsene di corsa.
"Che cazzo vuoi?" Dico mentre Valerio mi guarda infuriato.
"Alzati." Ordina lui.
"No." Ribatto io.
"Ho detto alzati." Quasi urla lui.
"No!" Urlo io.
"Vabe,mi hai costretto." Dopo queste sue parole sento due braccia prendermi e finisco con la testa in giù. Sono sulla spalla di Valerio. Urlo insultandolo dicendogli di lasciarmi andare. Dopo pugni e calci nessuna risposta. Lui neanche mi rispondeva.
Entriamo in uno stanzino e lui mi mette giù.
"Allora,cosa vuoi?" Dico infuriata io.
"Non devi parlare con quello." Dice avvicinandosi a me.
"E perché sentiamo."
Mi prende i fianchi e mi accompagna verso il muro. Mi sfiora una guancia con la mano.
"Perché lo dico io baby." Sussurra lui sul mio collo provocandomi brividi.
"Tu puoi baciarti le puttane e io non..."Balbetto io.
"Shh." Dice lui baciandomi il collo.
"E se io gli parlo?" Dico cercando di uscire da questa situazione perché mi stava creando troppi brividi e sentivo di nuovo quella sensazione strana nella pancia.
"Non lo farai." Dice lui mettendo una mano sotto il mio maglione sfiorandomi la schiena. Inutile dire che stavo morendo in quel momento. Mi fa impazzire.
"Che ne sai?" Chiedo.
"Guarda l'effetto che ti faccio piccola." Dice lui con un sorrisetto avvicinandosi alla mia bocca. Per fortuna la campanella mi salva. Grazie scuola per una volta mi sei stata utile.
"Dobbiamo andare." Dico correndo via da quello stanzino.
L'effetto di un solo tocco di Valerio mi preoccupava. Quel ragazzo mi ha fatto scoprire cose che non pensavo esistessero. E io avrei dovuto anche stargli lontana..Ma ormai. Dovevo però scoprire cosa nascondeva.
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"Insegnami." Mi farò del male pur di far del bene a te
Fiksi Penggemar"Guardami." Mi ordina ma io non riesco a sostenere uno sguardo. "Cazzo Elonora,guardami." Mi asciuga le lacrime. Lo guardo negli occhi. "Io non ti abbandono. Non lo farò mai. Non ti prometto che sarò perfetto,anzi ti farò soffrire. Ma non permetter...