Capitolo 25

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Io: Dov'è Sara?! - Nella mia voce c'è un misto di preoccupazione, rabbia e accusa.

Sua madre: Di sopra. Non scende da due giorni.

Io: Cooosa?!! - Ma questa è pazzaa!

Sua madre: Non vuole scendere e non vuole parlare con nessuno. Viene spesso quel tipo... come si chiama? Ma lei non vuole nemmeno a lui. - E pronuncia "quel tipo" con tale disprezzo da fare venire i brividi.

Io: Vado io.

Sua madre: No. Lasciala lì. In fondo se la merita la solitudine dopo ciò che ha fatto. Sai cosa intendo. Non ho alcuna intenzione di aiutarli. Potevano pensarci prima.

Io: Ma è tua figlia! - Mentre lo dico la scosto con forza e mi dirigo di sopra. La cerco in camera ma non c'è. Busso al bagno, non risponde nessuno ma sento l'acqua scorrere.

Io: Sara apri! Hei Sara sono io Shila apri! Ti prego! Apri!

Sento ancora l'acqua ma nessun altro movimento. Cerco in tutti i modi di aprire la porta ma niente da fare. Allora decido di romperla. Comincio a tirare calci, con la gamba buona. Dopo un bel po' la parte vicino alla maniglia si rompe, metto la mano dentro e giro la chiave. Entro. La trovo nella vasca. Nuda in un bagno di sangue e acqua. Mi avvicino. Respira. Vedo dei tagli abbastanza profondi ai polsi, devono risalire a ieri perchè il sangue si è fermato e si sono formate delle croste. Dorme.

La tiro fuori delicatamente dalla vasca, la avvolgo in un asciugamano e la porto in camera sua. La stendo sul letto, la asciugo per bene e la vesto. Ora la lascio riposare. Mi dirigo di nuovo in bagno e pulisco tutto. Non è facile, molto sangue è secco e difficile da togliere, ma dopo un po' ci riesco e torno da Sara. Prendo la sedia vicino alla sua scrivania e mi siedo accanto a lei. La guardo dormire, pensando a un modo per risolvere tutto questo.

Vorrei smettere di pensare a quel bacio.


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