Andare via

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Pov's Amy
Merda, merda,merda!
Mike stava venendo qui! Non era possibile, no non doveva accadere.
Merda.
L'hai già detto!
Zitta tu!. Perché stava venendo qui? Perché voleva parlarmi? Insomma gli avevo detto che non poteva esserci niente tra di noi e lui continuava?!
E poi che ne sapeva di dove abitavo?!
Magari perché conosce tuo padre?!
Cazzo!
No dovevo andare via da li, non potevo rimanere. Avevo appena rimesso tutta la colazione e di sicuro ero uno straccio, non potevo vederlo e no solo per il mio aspetto ma perché non potevo
Non puoi o non vuoi?
Non posso.
Cazzate!
No è la verità.
Camminai debolmente fuori dal bagno e andai al piano di sotto dove vidi mia madre in cucina che stava preparando il pranzo per il ringraziamento.
Alzò lo sguardo e vide il mio aspetto, corse subito verso di me
-Tesoro va tutto bene?-chiese reggendomi per un braccio.
Ok il mio aspetto faceva decisamente schifo. E no! Non andava tutto bene, stava per venire a casa mia il ragazzo che stavo cercando di allontanare in tutti i modi con scarsi risultati.
-Certo mamma tranquilla-le risposi debolmente
-Ti va di aiutarmi qui?-chiese con un sorriso dolce sul viso.
Dovevo andarmene da lì altro che aiutare mia madre,ma non sapevo come!
-Volevo fare una passeggiata-dissi torturandomi le mani
-Beh la possiamo fare dopo anche perché tuo padre sta cercando di aggiustare quel rottame della sua bici-disse facendo una smorfia.
Ok addio passeggiata.
Potevo andare a dormire!
Ma andiamo!
O magari potevo...
-Come sei cresciuto!-sentii dire da mio padre che stava entrando dalla porta d'entrata.
La mia pelle divenne gelida tutto a un tratto, sembravo pietrificata come se sotto i piedi avessi avuto la colla.
-Beh meno male-al suono di quella voce calda e profonda un brivido mi percorse la schiena.
-Margaret guarda chi c'è!-disse mio padre entrando in cucina.
Io e mia madre ci voltammo e sentii un gridolino di felicità provenire da mia madre
-Non ci credo! Mike! Ma sei proprio tu?!-disse correndogli incontro e abbracciandolo come se fosse stato suo figlio.
Eh?
-Tesoro questo è Mike T....-incominciò mio padre ma lo interruppi subito
-Ci conosciamo già-dissi con una voce debole ma allo stesso tempo acida
I miei genitori ci guardarono come se si aspettassero delle spiegazioni
-Già andiamo nella stessa università-spiegò Mike incontrando il mio sguardo.
Per diversi secondi entrambi ci perdemmo negli occhi dell'altro e stranamente mi sentii al sicuro e a mio agio, non mi guardava come mi guardavano i miei genitori
Certo perché lui non sa...
E non lo saprà.
-Beh è fantastico-disse mio padre posando una mano sulla spalla di Mike
-Sto preparando il pranzo per il ringraziamento vuoi unirti a noi?-a quella domanda di mia madre sgranai gli occhi.
Pregai ogni divinità esistente lassù perché non accettasse
Ti prego dì di no.
No.
No.
-No in realtà sono venuto solo per parlare un attimo con Amy-disse scrutandomi in volto
Mamma aiutami! Ti prego di che ora non posso, digli che devo aiutarti con...vabbè ti devo aiutare.
-Oh certo nessun problema-disse mia madre facendomi un sorrisetto furbo.
-Ti va di fare una passeggiata?-mi chiese dolcemente.
No, non posso!
Ma lo vuoi!
Certo che lo voglio!...no non lo voglio!
Sei bipolare!
-Che splendida idea! Amy voleva giusto appunto farne una!-disse mia madre
Ma quando mai mia madre non si fa i cavoli suoi?!
-Ehm..ok..torno subito-dissi guardando mia madre e mio padre e ci avviammo fuori dal mio nido protettivo.

-Allora come va?-chiese mettendosi le mani in tasca mentre stavamo camminando per il vialetto vicino a casa mia.
-Bene...e tu?-chiesi guardando sempre davanti a me
-Bene-disse
Ci fu un silenzio infinito e potevo sentire il suo sguardo su di me.
Ad un tratto mi fermai di colpo e quando si accorse che non ero più al suo fianco si girò e guardarmi
-Perché sei qui Mike?-dovevo saperlo.
Si portò una mano dietro il collo e potei vedere l'elastico dei suoi boxer spuntare sotto ai jeans.
Maledizione!.
-Volevo vederti....e..volevo parlarti-disse in imbarazzo
-Di cosa?-chiesi
Ad un tratto si avvicinò pericolosamente a me e in tono serio disse -Di noi-
Noi?
Perché c'era un noi?
Lo vorresti
No per niente
Bugiarda patentata!
-Non vedo cosa ci sia da dire-dissi guardandomi le scarpe.
Sentii due dita posarsi sotto il mio mento per guardarlo negli occhi e quel tocco fece scoppiare in me fuochi d'artificio.
-C'è molto di cui parlare. Come del perché sei venuta qui senza dire niente a nessuno-disse togliendo le dita da sotto il mio mento e infilandosela in tasca.
Feci un respiro profondo e poi parlai
-Te l'ho detto-dissi freddamente senza guardarlo
-Guardami-disse determinato
Non lo feci
-Amy cazzo guardami!-disse con voce profonda
Alzai lo sguardo su di lui con fare scocciato.
Fece una piccola risata amara
-Dimmi perché sei venuta qui. E non raccontarmi la balla del ringraziamento perché con me non attacca-disse allontanandosi di qualche passo da me.
Scordatelo, non te lo avrei mai detto.
-Beh non è una balla! Ora se non ti dispiace devo ritornare a casa-dissi e mi voltai.
-Cazzo Amy! Ma che ti prende eh?! Si può sapere che ti ho fatto?! Perché mi tratti così?!-disse alzando la voce.
Chiusi gli occhi e scossi lievemente la testa.
Tu non avevi fatto niente. Ma il problema sono io!.
Avrei voluto cadere a terra e piangere e sfogare tutto quello che stavo tenendo dal giorno del ricovero, ma non lo feci mi girai e lo guardai freddamente
-Non so perché pensi che tu mi abbia fatto qualcosa! Ti ho detto che sono venuta qui per stare con i miei genitori. Fine della discussione! Non ti sto evitando-dissi ad alta voce.
-Ah non mi stai evitando?! Cristo Amy ma che cazzo di discorso eh?!-disse gesticolando
Un discorso di merda!
Non é vero.
-Senti credimi, non credermi fai quello che vuoi-dissi
-Io voglio sapere perché cazzo non mi parli più!-disse orami urlando
Basta non potevamo continuare così.
-Perché non mi piaci!-urlai.
Ad un tratto tra di noi calò il silenzio più totale, ci guardavamo come se non ci fossimo mai conosciuti.
-Amy va tutto....-
Mi girai e senza volerlo fulminai con lo sguardo mio padre che rimase lì immobile e sicuramente aveva capito che qualcosa non andava..anche più di qualcosa.
-Devo andare, scusi per il disturbo coach Rey-disse superandomi e dirigendosi verso la sua macchina.
Lo guardai andare via e ad un tratto sentivo una stretta allo stomaco perché già potevo sentire la sua mancanza, ma sapevo anche che ciò che avevo detto non poteva più essere cambiato...era stata la goccia che aveva fatto traboccare il vaso.

Il Mio Opposto Perfetto#LoveCoupleSeries3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora