L'inzio della fine

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Pov's Mike
Era quasi la fine di maggio, l'aria praticamente non esisteva, riuscivi a respirare solo davanti a un ventilatore. Eravamo tutti presi tra allenamenti, esami, studio disperato, e amore.
Un amore che non avevo mai provato fino a quando non avevo incontrato Amy.
Amy....lei e i suoi occhi profondi, colore oceano dopo una tempesta.
Lei era la mia tempesta. Poteva sembrare una fottuta frase fatta ma era la verità. Da quando era entrata nella mia vita, beh...mi aveva sconvolto, mi aveva portato in alto per poi farmi cadere in basso e infine mi aveva aiutato a risollevarmi.
Però era metà maggio.
Dubito che possa arrivare a giugno.
Le parole del medico che l'aveva soccorsa poco tempo prima mi rimbombavano nella mente come un trapano che non si zittiva mai.
Tutti la vedevamo dimagrire a vista d'occhio, a volte era pallida come la neve e altre era più rosea. Cam a volte diceva che talmente era stanca che passava uno o due giorni senza mangiare, ma non potevo biasimarla, nessuno di noi poteva immaginare che dolore stava sopportando e avrei tanto voluto soffrire io per lei. Ma non potevo.

Dopo aver terminato il mio penultimo esame, mi fiondai in macchina, accesi l'aria condizionata e misi in moto per andare dalla mia ragazza. Non la vedevo da due giorni e già mi mancava.
Quando arrivai parcheggiai sotto il loro appartamento e mi diressi da lei.
Suonai alla porta e stranamente mi aprì Cam.
-Ciao Mike-disse con un tono che non mi piaceva affatto
-Cosa succede?-chiesi spaventato, lasciando da parte i convenevoli.
Cam mi fece segno di entrare e non me lo feci ripetere due volte.
-Dov'è?-chiesi
Mi indicò il bagno e corsi subito in quella direzione.
-E da venti minuti che è lì dentro-mi disse Cam
-Che cos'ha?-chiesi sussurrando
-Ha male, tanto male Mike-disse con voce tremante
Guardai la porta e cercai di prendere tutto il coraggio che avevo
-Amy sono Mike! Che succede?-chiesi gentilmente
Sentii dei colpi di tosse che non mi piacquero affatto
-Sto..sto bene Mike. Tranquillo-disse la sua voce flebile e dolorante che si trovava dall'altra parte della porta
-Mike dobbiamo chiamare i suoi?-chiese Cam
Scossi la testa
-Amy posso entrare?-
Non sentii nessuna risposta per qualche secondo, fino a quando non sentii la chiave della porta fare uno scatto. Guardai Cam come per dirle di stare fuori e lei capii subito. Entrai piano fino a quando non la vidi appoggiata con la testa sulla tavoletta del wc. Chiusi la porta e andai vicino a lei, le posai una mano sulla schiena e l'altra sulla spalla
-Ehi-dissi dolcemente
-Mike...-riuscii a dire solo il mio nome per poi riniziare a rimettere.
Cam mi aveva accennato che non stava mangiando quindi non sapevo neanche cosa poteva più vomitare. Quando mi sporsi a controllare rimasi pietrificato.
Sangue!.
Stava rimettendo sangue è qualcosa di scuro che non mi piacque per niente.
-Mike forse è meglio se vai via-disse con una voce così debole che pensavo potesse cadere tra le mie braccia da un momento all'altro.
Andarmene? Mai.
-No resto. Però Amy dobbiamo andare all'ospedale! Sai cosa sta succedendo?-le chiesi.
Speravo tanto che potesse rispondermi un "non è niente" oppure "scherzetto!" Ma niente.
-Si...lo so-disse staccandosi dal wc e andando ad appoggiarsi con la schiena alla vasca.
Rimasi scioccato. L'avevo vista solo due giorni prima è già non la riconoscevo più. Era bianca, le guance paffutelle non c'erano più, avevano lasciato posto solo alle ossa, aveva il mento macchiato di sangue. Cercai di restare calmo, presi un pezzo di carta e le andai vicino per pulirle il mento.
-Grazie-disse chiudendo gli occhi
-E di che?!-chiesi cercando di restare calmo.
-Mike?-mi chiamò
-Dimmi-le andai vicino
Appoggiò la testa sulla mia spalla ed emise un leggero sospiro
-Sono stanca-disse chiudendo gli occhi
L'abbracciai e le posai il mento sulla testa, chiusi gli occhi per cercare di trattenermi.
-Dormi. Io rimango-dissi e rimasi.

-Mike! Mike svegliati-sentii qualcuno scuotermi il braccio.
Amy!
Mi svegliai di scatto ma Cam mi tranquillizzò subito
-Tranquillo sono io-disse sotto voce
Mi girai e vidi Amy ancora appoggiata a me e trassi un sospiro di sollievo
-Come sta?-chiese guardandola
-Bisogna portarla all'ospedale-dissi guardando Cam
Capii subito la gravità della situazione e annuì
-Ha rimesso ancora vero?-chiese
Annuì -Si ma non cibo...-dissi sperando che capisse
-Oh santo cielo!-disse con le lacrime agli occhi
-Ora la porto in camera sua, poi quando si sveglia le parlo dell'ospedale-dissi alzandomi e cercando di fare il più delicatamente possibile.
La presi fra le braccia, e rimasi di sasso constatando che era più pesante una bambina di otto anni rispetto a lei.
L'adagiai sul letto e la coprì, non si mosse neanche di un millimetro, potevo sentire solo il suo respiro debole che si diffondeva nella stanza.
Mi sdraiai vicino a lei e la guardai per non so quanto tempo. Era così fragile e debole che avrei solo voluto stringerla a me e non permettere a nessuno di toccarla o di farle del male.
-Ti prego resisti ancora un po'-le sussurrai.

Quando mi svegliai, mi girai subito a controllare se Amy era ancora lì.
Stava ancora dormendo, non so per quale motivo ma cercai di capire se stava ancora respirando e per fortuna fu così.
Mi alzai e andai in cucina cercando di fare il meno possibile casino.
Quando aprii la porta vidi i genitori di Amy seduti sul divano insieme a Cam
-Mike!-disse il padre alzandosi
-Salve-dissi
-Li ho chiamati io pensavo che insieme a loro saremmo riusciti a portare Amy in ospedale-disse Cam
Annuì debolmente. Sapevo che Amy non avrebbe più voluto andare in ospedale, ma dopo quello che avevo visto...l'avrei portata anche di peso se fosse stato necessario.
-Sta male vero?-chiese la madre
Feci un respiro profondo, e annuì.
Quando me li trovavo davanti le parole sparivano sempre. Come facevo a dire che per più di un'ora la loro piccola Amy era stata accovacciata vicino al wc a rimettere l'anima.
Ad un tratto sentii la porta della camera aprirsi e tutti ci girammo, vedendo Amy. Camminava molto lenta, e con una mano si teneva lo stomaco
-Ciao-gracchiò
Non appena i genitori la videro rimasero di sasso e anche Cam.
Cercai di essere il più naturale possibile E mi avvicinai a lei con uno stupido è falso sorriso
-Ehi! Come ti senti?-chiesi
-Meglio grazie. Mamma, papà che ci fate qui?-chiese
Il padre si avvicinò
-Cam ci ha chiamati perché non stavi bene e....abbiamo deciso che forse bisogna andare all'ospedale-
Mi voltai verso Amy, che alzò gli occhi al cielo e capivo il perché ma non poteva andare avanti così. Aveva bisogno di un medico. Subito.
-Non c'è ne bisogno-disse
Accidenti a volte era più testarda di un asino!
-Amy hanno ragione i tuoi, almeno andiamo a fare un controllo-dissi dolcemente
Lei guardò prima i suoi, poi Cam e infine me.
-Ok andiamo-disse
Ci dirigemmo verso la porta e sia io che il padre l'aiutammo a mettersi il giubbotto, dato che a malapena si reggeva in piedi.
-Mike non devi venire per forza-disse guardandomi
Le diedi un dolce bacio sulle labbra
-Voglio venire con te-dissi
E lei fece un debole sorriso che a malapena mi riscaldava il cuore.

Eravamo tutti fuori dalla stanza in cui Amy era stata accolta dal medico. Nel frattempo erano arrivati anche Jhonny e Riley che era ritornato per qualche giorno.
Stavo andando nel pallone, era da più di venti minuti che era chiusa la dentro e ancora non si sapeva niente
-Mike sta calmo vedrai che andrà bene-disse Riley
Mi voltai verso di lui, lo aveva detto per tranquillizzarmi ma sapevamo entrambi che non sarebbe andato tutto bene
-Riley, sta morendo! Non andrà tutto bene-sussurrai a denti stretti
Nel momento in cui mi voltai vidi il dottore uscire dalla studio. Ci alzammo tutti in piedi e capimmo tutti, dal volto di quel fottuto medico, che era una cosa grave.
-Siete parenti della ragazza?-chiese il medico
No coglione siamo dei serial killer! Ma che cazzo di domanda era?!
Calmo
Impossibile.
-Si-disse il coach Ray
-Allora?-chiesi in tono sgarbato
Odiavo queste attese di merda!
-Amy mi ha appena detto tutto quello che pensavo sarebbe accaduto e mi dispiace dirlo ma abbiamo deciso di ricoverarla-disse
Cosa?!
-Perché?-chiese la madre
Il medico la guardò e in tono gentile ci disse...
-Perché le sue condizioni devono essere tenute sotto controllo fino a quando non finirà tutto-disse
Ma che cazzo?!
-Finire cosa?!-chiesi
Il medico mi guardò e disse delle parole che mi congelarono all'istante
-Ragazzi la vostra amica è arrivata a quello che si dice "l'inizio della fine". Purtroppo è questione di poco tempo. Il suo organismo la sta abbandonando. Mi dispiace, davvero-e se ne andò
L'inizio della fine...che tradotto sarebbe stato l'inizio della sua morte.
Vaffanculo!.

Il Mio Opposto Perfetto#LoveCoupleSeries3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora