Resta

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Pov's Mike
-Sicuro di voler restare tu sta notte?-mi chiese il coach Ray, dopo che ero essere ritornato da un momento di pazzia che avevo avuto nel reparto maternità. Per quella notte e sicuramente anche per le notti dopo, sarei stato al fianco di Amy ad ogni costo. Avevamo mandato tutti a casa e convinsi anche i genitori di Amy ad andarsene a casa a riposare, ne avevano bisogno. E forse anche io ne avrei avuto bisogno, dovevo prepararmi al peggio ma non volevo staccarmi un attimo da lei.
-Sicuro-dissi serio
-Mi raccomando se succede qu..-disse la moglie del coach ma conclusi io la sua frase
-Sarete i primi che chiamerò. Ora andate a riposare-detto questo li salutai e mi avviai verso la stanza dove era Amy.
Da quando l'avevano portata in sala operatoria non l'avevo più vista e sinceramente in quel momento avevo paura di vederla in quelle condizioni.
Quando fui davanti alla porta, avvicinai la mano alla maniglia ma la ritrassi subito, non riuscivo ad entrare. Forse l'idea di rimanere lì tutta la notte non era stata una buona idea, non sapevo che cosa avrei potuto dirle, come consolarla o altre cose...
Ma le parole in quel momento forse non servivano perché come aveva detto Jhonny , lei ora aveva bisogno di me e io ora e per sempre avrei avuto bisogno di lei.
Feci un profondo respiro ed entrai.
Fui invaso da un odore forte di medicine, la stanza era buia, illuminata solo dalla luna che filtrava tra le fessure della veneziana, e a destra c'era lei.
Era coperta fino allo stomaco da una coperta bianca, potevo vedere il suo profilo rilassato per quanto lo poteva essere, stava dormendo e sembrava una bambina, in un letto enorme rispetto alle sue dimensioni.
Mi avvicinai piano e vidi una flebo attaccato alla sua mano e sentivo un fastidioso bip che controllava il battito del suo forte cuore.
Presi la sedia e l'avvicinai al letto e mi sedetti senza fare rumore. Le presi la mano tra le mie e potei constatare che ora erano calde.
Ad un tratto vidi il suo volto girarsi verso di me molto piano. Appena mi mise a fuoco mi fece un debole sorriso che ricambiai subito
-Ehi-sussurrai dolcemente
-Ehi-disse quasi senza voce
-Come ti senti?-chiesi disegnando dei piccoli cerchi sulla sua mano
-Come se fossi stata investita da un tir-disse debolmente
-Beh allora stai benissimo-dissi cercando di sollevarle il morale
Fece una debole risata che soffocò subito per il dolore che sicuramente provava allo stomaco.
-Cosa mi hanno fatto?-chiese
Feci un profondo respiro. Dovevo dirle la verità o no? Avrei dovuto aspettare che fossero i medici o i suoi genitori a dirglielo?
No fanculo! Da me lei voleva sincerità e fiducia e io gliel'avrei data al cento per cento.
-I medici dicono che il tumore si sta estendendo velocemente....molto velocemente-dissi dicendo quelle ultime parole in un sussurro
Mi guardò un attimo e poi mi fece la fatidica domanda a cui ancora non riuscivo a rispondere, perché ancora non volevo crederci.
-Sto...sto morendo?-chiese
Chiusi gli occhi cercando di trattenere un altra crisi.
-Non ti preoccupare, ora riposa-dissi accarezzandogli una guancia e io suoi occhi si chiusero all'istante.
-Mike...-iniziò ma la interruppi subito
-No!-dissi chiudendo gli occhi e scuotendo la testa -Non pensarci e poi...-dissi ingoiando il groppo che avevo in gola -poi dobbiamo ancora finire la nostra lista-dissi facendo un debole sorriso
-Mike io...-disse con voce soffocata per le lacrime che stava trattenendo
-No Amy..non te ne andrai-dissi determinato -dobbiamo finire la nostra lista e poi dobbiamo andare in Australia! Ricordi?-dissi ampliando il mio sorriso anche se dentro stavo morendo
-Certo ma...-
-Bene quindi ora ti rimetterai e poi partiremo finita l'università-dissi accarezzandole una guancia
-Sarebbe bello-disse guardandomi
-Sarà bello-dissi
Si sarà bello. Io e lei andremo in Australia e niente mi potrà fermare.

Pov's Amy
Era passata una settimana da quando ero svenuta al locale. Mi sentivo terribilmente stanca e debole ma cercavo ancora di essere forte soprattutto per Mike. Vedevo quanto cercava di trattenersi dall'impazzire, non voleva neanche pensare a ciò che mi sarebbe successo. Me ne stavo andando ma lui cercava con tutte le forze di non lasciarmi andare e questo mi faceva ancora più stare male non perché volevo andarmene ma perché se sarei rimasta ancora lì in quelle condizioni Mike sarebbe impazzito letteralmente.
Ripeteva che avevamo una lista da finire, dovevamo ancora andare in Australia e sicuramente lui ci sarebbe andato ma io...
-Hai preso tutto?-disse una voce dietro di me
Stavo preparando il borsone per ritornare a casa, stavo meglio e non volevo rimanere lì un giorno di più
-Si ho finito-dissi facendo un debole sorriso a Cam
-Sei sicura di voler ritornare a casa?-chiese sedendosi sul letto
Annuì -Si, certo non potrò più lavorare ma...almeno potrò ancora studiare-dissi anche se il medico mi aveva consigliato di riposarmi il più possibile,volevo comunque finire un qualcosa che avevo iniziato .
-Ok...-disse abbassando lo sguardo sul pavimento
-È tutto ok?-chiesi sedendomi accanto a lei
Scosse la testa -No...tu..tu stai per...-chiuse gli occhi scuotendo la testa
-Non pensarci ora, sono ancora qui no?!-le dissi facendo un debole sorriso che lei ricambiò
-Si sei ancora qui-disse per poi abbracciarmi.
Stava soffrendo anche lei, come tutti del resto, ma dovevo essere forte.

-Perché siamo davanti a casa dei miei?-chiesi mentre Cam spegneva la macchina
-Perché ho dimenticato di portare a tua madre una cosa-disse slacciandosi la cintura
-Che cos...-ma non riuscì a concludere la frase che scese dalla macchina facendo il giro per venirmi ad aprire la portiera.
Mi aiutò a scendere piano anche perché i punti che avevo allo stomaco protestavano ancora.
Ci dirigemmo verso la porta di casa mia  con Cam che mi teneva per un braccio
-Che cosa devi portare a mia madre?-chiesi
Lei fece un sorrisetto furbo, aprì la porta e trovai strano che fosse aperta dato che mio padre la chiudeva sempre
-Ho dimenticato di portare te!-disse e mi fece entrare
-BUON COMPLEANNO AMY!!!-gridarono delle voci che provenivano da ogni parte del salotto.
Mi ero completamente dimenticata che
Era il mio compleanno! Oggi avrei fatto 20 anni!
Diventai tutta rossa quando tutti applaudirono compresa Cam. Vidi tutti i miei amici e parenti, c'erano i miei,mia zia, mio nonno, Cam, Jhonny, Riley, Bryan, il mio capo, e Mike.
Quando incontrai i suoi occhi vidi quanto era felice della mia reazione, io un po meno apprezzavo che se ne fossero ricordati tutti ma odiavo essere al centro dell'attenzione.

Dopo aver festeggiato e aver spento le candeline con tutti che mi dicevano di esprimere un desiderio, un senso di angoscia mi pervase la mente.
Non avevo desideri per me ma più che altro per tutti loro e così feci. Espressi un desiderio per ognuno di loro.

Erano tutti seduti in salotto a ridere e
a scherzare,mentre io decisi di rintanarmi per pochi minuti nel garage, avevo bisogno di stare un po' da sola e  fare mente locale su ciò che sarebbe stato il mio breve futuro.
Quando entrai in quel posto che sin da piccola avevo sempre adorato, incominciai a guardare le foto di me con mio padre e mia madre, di quando avevo vinto il primo saggio di danza e poi mi soffermai su una foto che mi aveva scattato mia madre. Avevo 9 anni e stavo giocando a Basket con mio padre, indossavo una salopette di jeans con sotto una t-shirt bianca e un berretto blu in testa, entrambi stavamo ridendo anche se non mi ricordavo bene il perché, mi sembrava comunque di star rivivendo quel momento.
-Eccoti qua!-disse una voce profonda alle mie spalle
Mi girai di scatto per lo spavento. Era Mike, si stava chiudendo la porta alle spalle senza mai togliermi gli occhi di dosso.
Gli feci un debole sorriso -Grazie per la sorpresa-dissi un po imbarazzata
-Non devi ringraziarmi!-disse senza staccarsi dalla porta. -Sei tu?-disse indicando la foto che avevo in mano.
Annuì riportando lo sguardo verso la foto -Si avevo 9 anni-dissi
Lui si avvicinò e la guardò insieme a me -Avevi una tecnica niente male-disse
Feci una piccola risata -Ti devo ricordare che sono la figlia del tuo ex coach?!-
Ricambiò la risata -Già...quanti caziettoni che mi sono preso da tuo padre! Però mi sono serviti-disse andando a sedersi sul cofano della macchina
-Eri così terribile al liceo?-dissi posando la foto
Fece una risata amara -Non è hai idea! Tu hai conosciuto solo una parte di me forse quella migliore anche se non ne sono convinto-disse fissandosi le mani
Mi avvicinai a lui, avrei voluto sedermi accanto a lui ma i punti me lo impedivano
-Perché dici questo?-chiesi. Pensava di essere veramente un cattivo ragazzo
-Perché è vero-disse guardandomi
-No non è vero Mike-sussurrai
-Amy...al liceo ero tutto tranne che un ragazzo diligente! Facevo a botte, ero un puttaniere, bevevo, mi ubriacavo alle feste...-
-Lo hanno fatto tutti-dissi posandogli una mano sul ginocchio
-Non tutti-disse guardandomi negli occhi
-Beh io preferirei aver provato queste esperienze e aver imparato da esse, che non averne fatte'!-dissi. Anche io avrei voluto non so...bere, ubriacarmi o semplicemente divertirmi!
-Si ma dopo ci sono i rimorsi! È quello il brutto-disse
-Mike non hai fatto nulla di male! Eri piccolo e quasi tutti fanno esperienze del genere-dissi.
Ad un tratto scese di colpo dalla macchina e mi prese tra le braccia senza una spiegazione, e amavo come mi stringeva a se.
-Ti amo-disse
Chiusi gli occhi al suono di quelle parole, avevo paura che non sarei più riuscita a sentirle
-Anch'io Mike-dissi
-Ok allora è aggiudicato-disse tra i miei capelli.
Aggiudicato che?!
Mi scostai guardandolo senza capire
-Che cosa è aggiudicato?-chiesi
-Che rimani-disse
Oh Mike! Perché doveva essere così difficile?!
-Mike...non lo decido io-dissi abbassando lo sguardo.
Sentii le sue dita sollevarmi il mento
-Tu resti-disse determinato per poi abbracciarmi di nuovo.
Tu resti
Avrei tanto voluto che fosse vero.

Il Mio Opposto Perfetto#LoveCoupleSeries3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora