Ciao Amy

4.9K 252 44
                                    

Pov's Mike
Ero seduto sul retro del mio pick-up, mi guardavo spaesato, intorno a me c'era solo erba, era tutto buio. Ma com'era possibile?!
Poco prima ero accanto a Amy, le stavo tenendo la mano. La stavo per perdere. Dovevo ritornare da lei.
Ad un tratto i miei occhi guardarono in alto e vidi un celo coperto da una miriade di stelle. Ero al lago.
-Amy?-iniziai a chiamarla, scendendo dal pick-up.
-Amy?...- urlai
Perché non mi rispondeva?!
Il mio cuore iniziò a battermi fottutamente forte.
-Mike-sentii una voce dolce dietro di me.
Mi girai e la vidi, bella non come il sole perché a parere mio quella stella non aveva niente di bello, ma era bella come tutte quelle stelle che ci sovrastavano. Aveva dei jeans stretti e una t-shirt bianca. Il vento le accarezzava i capelli e non aveva per niente l'aria di una ragazza malata.
Era stupenda.
-Amy!-sussurrai. Non sapevo che dire
-Sta calmo, è tutto apposto-disse dolcemente avvicinandosi a me
-No non è tutto apposto! Io ero vicino a te, tu eri nel letto stavi male!-dissi nervosamente
-Ma ora sto bene-disse facendomi un piccolo sorriso
Stava bene?!
Era guarita!
-Sei guarita? È tutto finito? Sei salva?!-dissi speranzoso
Scosse la testa facendomi un debole sorriso
-Sono guarita. Ma solo qui sto bene-disse
-Che vuoi dire?-chiesi
-Non ti ricorda niente questo posto?-chiese guardandosi intorno
Perché evitava la mia domanda?!
-Certo che me lo ricordo ma...-
Mi interruppe avvicinandosi a me -Il mio posto ora è qui-disse
-Quindi stai bene?-chiesi di nuovo
-Solo qui, solo ora sto bene-disse accarezzandomi il volto
-Amy ma cosa vuol dire?-chiesi esasperato
-Chiudi gli occhi e fidati di me-disse
-Amy no...non voglio-dissi
-Perché no?-chiese dolcemente
-Perché poi te ne andrai-dissi con gli occhi lucidi
-No...sarò sempre qui. Saprai sempre dove trovarmi.-
No no ti prego no!
-Come farò a saperlo?!-chiesi
-Lo sai già!-
-No Amy io non so niente-dissi
-Si lo sai, ero io che non lo sapevo.
E sai il perché?-chiese a pochi centimetri dalle mie labbra.
-Perché?-chiesi chiudendo gli occhi
-Perchè sei il mio perfetto opposto.-
Aggrottai la fronte -Cosa?-
-Shh chiudi gli occhi ora-disse dolcemente
E io lo feci, chiusi gli occhi e l'unica cosa che sentii fu la sua voce
-Ciao Mike.-

Aprii di scatto gli occhi. Era un sogno.
Mi stropicciai gli occhi, e cercai di dare un senso a quello che era successo.
Ad un tratto mi resi conto di essere in ospedale vicino a Amy. Mi ero addormentato.
Le stavo tenendo la mano calda. Ma adesso no era più calda.
La guardai e mi accorsi solo in quel momento che il monitor che monitorava il suo battito non faceva più bip, non c'erano più disegnate quelle linee curve ma solo una linea dritta.
No! No! No!!!!
-Amy-sussurrai scuotendole la mano
Ma lei aveva gli occhi chiusi, non mi rispondeva.
-Amy! Amy!-urlai scuotendola ancora
-Amy sono Mike! Ti prego svegliati!-dissi con le lacrime che mi stavano scendendo silenziose sul volto.
Ma lei non si muoveva.
-Amy...-singhiozzai -Amy ti prego svegliati...-le accarezzai una guancia e anche quella era fredda a contatto con il mio calore
-No....ti prego! Devi resistere ancora un po'! Ti prego!...dobbiamo finire la lista! Dobbiamo andare in Australia!-dissi piangendo
-Ti prego..Amy! Non mi lasciare! Ti amo-e scoppiai in un pianto isterico.
Mi chinai e le cinsi con un braccio la pancia, mentre le mie lacrime bagnavano il suo piccolo braccio freddo.
Amy se ne era andata. Per sempre.
Non l'avrei più rivista. Non avrei più potuto parlarle e dirle quanto l'amavo.
Amy era morta.
-Mike ma che..? Oh mio dio!-sentii una voce dietro di me sconvolta nel vedere ciò che stava succedendo.
-Amy....-dissi un'ultima volta per poi lasciar andare tutto il dolore.

UNA SETTIMANA DOPO
La pioggia cadeva lentamente sul campo da basket, era tutto bagnato ci si poteva riflettere in quelle pozzanghere. Il cielo era grigio scuro, rifletteva i suoi colori in tutto ciò che avevo intorno compreso me.
Più che grigio scuro in me c'era il nero, un colore profondo,cupo che fa paura ai bambini ma fidatevi fa più paura a un adulto.
Ero seduto su degli scalini che davano sul campo, ero riparato da una tettoia, ero sempre lì dove mi allenavo  prima di una partita importante. E in effetti la mia partita importante se ne era andata, l'avevo persa e non c'era possibilità di rivincita.
Avevo perso Amy.
Dopo una settimana da quel giorno maledetto ancora non potevo crederci. A volte mi svegliavo di notte di soprassalto, guardavo il cellulare sperando in un suo messaggio che mi diceva che era ritornata, che andava tutto bene.
Ma niente...il cellulare non mi faceva più sorridere come prima.
Ero buio, spento, debole e se qualcuno si fosse preso gioco di me, lo avrei lasciato fare non avevo le forze per fare niente, nemmeno per reagire.
Continuavo a fissare un punto davanti a me, con i gomiti sulle ginocchia, gli occhi spenti, non più bagnati dalle lacrime. Non ne avevo più. Ero asciutto come non so cosa, sia dentro che fuori. Mi sentivo soffocare da una settimana e quel giorno ancora di più. Allentai il nodo della cravatta nera che non avevo mai messo, e speravo di non metterla mai tranne per il giorno del mio matrimonio...
Lei non potrà sposarsi...
Chiusi gli occhi e cacciai indietro il groppo che avevo in gola.
-Mike-
Mi girai da dove proveniva quella voce e la rabbia che provavo una volta per quella figura era quasi svanita. Perché ora c'era qualcos'altro per cui ero incazzato o meglio infuriato.
-Io e tua madre ti volevamo aspettare per andare in chiesa-disse avvicinandosi con l'ombrello, che chiuse quando si trovò sotto la tettoia.
Non lo guardavo neanche, il punto davanti a me era diventato la mia ancora per non cadere.
-Non vengo-dissi
Sentii un suo respiro, e sentii la sua presenza accanto a me quando si sedette
-Amy avrebbe voluto che tu ci fossi-disse
Al suo funerale?! Bella merda.
-Non riesco-dissi spostando piano lo sguardo sulla mano che aveva tenuto stretta quella di Amy quando....
-Sai cosa penso di te?-chiese
Neanche nel giorno più brutto della mia vita riusciva a non insultarmi
-Si che sono un coglione senza cervello-dissi senza sentimento nella voce
-No al contrario..-disse
Mi voltai per guardarlo in cerca di una spiegazione
-Ti ho trattato male..si è vero! Ma quando Jhonny mi ha detto cosa stavi facendo per quella ragazza e per il tuo futuro, mi resi conto che avevo sbagliato tutto. Sei sempre stato un ragazzo forte, vivace e coraggioso adesso lo so.-disse guardandomi - Mi dispiace per tutto quello che ho fatto ma purtroppo noi genitori a volte tendiamo ad essere troppo rigidi per la paura che un giorno potreste perdervi. Ma in realtà siamo noi che ci perdiamo mentre i nostri figli ci aiutano a rialzarci.-disse
Non sapevo che dire, in realtà era meglio che stessi zitto.
-E io sono fiero di te figliolo. Per tutto quello che hai fatto per noi, per i genitori di Amy e per lei-disse posando una mano sulla mia spalla.
Era fiero di me, mi sentii di nuovo piccolo. Guardarlo e sentirgli dire quelle cose fece scattare in me una molla che era stata compressa per troppo tempo.
Fui scosso dai singhiozzi di un pianto che cercavo di trattenere da un po, soprattutto con mio padre vicino a me. Ma non ce la feci più.
-Mi manca da morire...-dissi piangendo
Mio padre mi posò un braccio intorno alle spalle e mi scosse piano come per aiutarmi a riprendere forza e mi lasciai di nuovo andare a un pianto che faceva mille volte male di una coltellata.
-Ti mancherà sempre, ma il tempo riuscirà a guarirti. Ma ora devi trovare la forza per salutarla, per dirle ancora che la ami.-dissi
Si dovevo farcela per lei.

-Siamo qui riuniti, per dire addio a una carissima persona, a una figlia, a un'amica, a un amore che ci ha lasciati per andare in un posto migliore....-il prete continuava a dire parole che a mala pena sentivo.
Eravamo tutti riuniti nel cimitero, c'era il coach Ray, la moglie, Bryan che abbracciava Cam per calmarla, Jhonny accanto a me, Riley, i miei genitori e altre persone che non conoscevo eccetto per alcuni ragazzi del campus e del locale dove Amy lavorava.
Tutti piangevano, potevo sentire i singhiozzi, eccetto noi ragazzi. Io poi ero l'incazzatura in persona.
Quando la cerimonia finì passammo tutti davanti alla tomba per lasciar cadere un po di terra sulla bara.
Quando fu il mio turno, presi un po di terra e mi avvicinai alla bara.
Ripensai a tante cose che avevamo fatto insieme, a quando mi ha detto della sua malattia e quando se ne è andata....
Lasciai cadere la terra sulla bara e la salutai per l'ultima volta
-Ciao Amy. Ti amerò sempre-

Il Mio Opposto Perfetto#LoveCoupleSeries3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora