Troppo lontana

4.3K 243 17
                                    

Vi consiglio di leggere questo capitolo sentendo Far away dei Nickelback. Un bacio e buona lettura.❤️

Pov's Amy
Ero stesa su un letto scomodo, duro peggio di un materasso ortopedico, avevo male a tutti i muscoli come se avessi appena corso la maratona di New York. Tutto intorno a me era bianco eccetto per la coperta rosa, che mi copriva fino a metà pancia.
Sulla mano sinistra avevo una flebo color verde acqua che avrei tanto voluto togliermi.
In tutta la mia vita avevo adorato il silenzio, quel silenzio che si può sentire in una biblioteca oppure di notte quando tutti stanno dormendo. Ma quel silenzio lo odiavo, non sentivo niente tranne quel bip fastidioso che proveniva da un monitor a fianco del letto.
Mi avevano ricoverato.
Le miei peggiori paure si erano avverate, ero arrivata quasi al traguardo della mia breve vita. Le mie condizioni erano peggiorate rapidamente e come mi aveva detto il dottore, durante la visita, sarebbero andate sempre peggio.
Non avevo paura del dolore, certo faceva male, ma mai come il dolore che provavo quando guardavo i miei cari che mi vedevano in quelle condizioni. Bastava guardarli negli occhi per capire il loro dolore, che puntualmente si rifletteva su di me e faceva tanto male.
L'unica persona che non riuscivo a capire era Mike. Ogni volta che lo guardavo negli occhi non riuscivo mai a capire cosa gli passava per la testa. Stava male, ovvio, ma sembrava che stesse ancora sperando in un miracolo.

Fissavo costantemente il soffitto bianco sopra la mia testa, pensavo a tante cose fino a quando non sentii il rumore di una porta che si apriva
-Ehi campionessa!-disse una voce dolce e profonda
-Ciao papà-gli feci un debole sorriso.
I medicinali che mi davano mi stordivano sempre di più, giorno dopo giorno e la voglia di sorridere diminuiva.
-Stavi dormendo?-chiese prendendo una sedia per mettersi accanto a me
Scossi la testa -No...stavo solo pensando. La mamma come sta?-chiesi
-Sta...-fece un respiro profondo -non so come sta.-
-Capisco-dissi guardandolo
-Hai male?-chiese
-Un po' ma è sopportabile-dissi
Ad un tratto vidi qualcosa spuntare dalla tasca della sua giacca, era rossa ma non capivo cos'era
-Che cos'hai li?-chiesi indicando la tasca
Abbassò il capo e fece una piccola risata. Lo estrasse fuori e rimasi stupita
-Te lo ricordi?-chiese porgendomelo
-Si...-feci una piccola risata, presi tra le mani quel cappellino che indossavo sempre quando io e mio padre ci sfidavamo a basket
-Dove l'hai trovato?-chiesi
-Non l'ho trovato! L'ho sempre tenuto nel mio comodino-confessò
-Grazie-dissi mettendomelo in testa ed entrambi ridemmo
-Mi sta ancora bene?-chiesi con finta sufficienza
-Perfettamente bimba-disse dandomi un buffetto sulla guancia
Sentimmo,poi, la porta della stanza aprirsi di nuovo e subito incontrai il suo sguardo.
-Scusate disturbo?-chiese Mike dalla porta
-No tranquillo! Me ne stavo giusto andando-disse mio padre alzandosi
Mike si avvicinò al mio letto mentre mio padre mi diede una bacio sulla fronte
-Mi raccomando risposati-mi disse
-Lo farò papà-
Mi fece un piccolo sorriso e uscì dalla stanza
-Bel cappello-disse scherzosamente
-Grazie-dissi togliendomelo dalla testa.
-Come va?-chiese
-Bene...-
Restammo in silenzio per qualche minuto fino a quando presi coraggio e iniziai a parlare
-Mi dispiace...-dissi
Aggrottò la fronte prendendomi la mano -Per cosa piccola?-
-Per non essere riuscita a completare la lista insieme a te-dissi
Mi posò una mano sulla guancia e vidi una strana luce nei suoi occhi, quasi maliziosa.
-Te la senti di camminare?-chiese
Ma che?
-Si..-dissi titubante -Perché?-
-Ti ricordi la lista quando hai scritto "ballare sotto la pioggia"?-chiese tirando fuori il suo cellulare
E come potevo dimenticarmene?!
-Certo ma...Mike primo non piove e secondo come faccio a ballare con l'asta della flebo?-chiesi
Fece un piccolo sorriso
-Primo nelle tue condizioni non ti porterei neanche se mi pregassi in ginocchio, sotto la pioggia! E secondo l'asta della flebo non darà problemi. So che non è esattamente ciò che c'era scritto nella lista ma...fuori è buio, ci sono le stelle quindi possiamo farlo.-disse alzandosi
Ma come faceva ad avere tutte queste idee?!
Mi aiutò ad alzarmi dal letto. Quando posai i piedi per terra mi sentii molto debole ma lui riuscì a non farmi cadere.
Ci dirigemmo verso il balcone che c'era nella mia stanza.
Mike apri la portafinestra ed uscimmo all'aria aperta. Chiusi subito gli occhi beandomi dell'odore della primavera.
Mike mi posò la vestaglia sulle spalle. Mise il suo cellulare sul davanzale e partì una delle mie canzoni preferite "Far Away" dei Nickelback.
Mike mi tese una mano
-Mi concede questo ballo signorina Amy?-
Feci una piccola risata e annui. Gli posai la mia mano sulla sua e mi attirò a se. Mise una mano sul mio fianco e l'altra invece intrecciò la mia mano. Iniziammo a muoverci lentamente, e mi sentii finalmente a casa.
-Le senti le parole di questa canzone?-chiese al mio orecchio.
Mi concentrai e le capii subito
"Che ti amo. Ti ho amato tutto il tempo e mi manchi. Così troppo lontana per troppo tempo"
Ora capivo come si sentiva. Pensava che non sarei più stata al suo fianco, pensava che lo avrei abbandonato, l'avrei lasciato da solo, mi sarei allontanata per sempre e lui non avrebbe avuto più la possibilità di rivedermi.
-Mike io ci sarò sempre per te! Non dovrai mai dubitarne-dissi con gli occhi lucidi
-Mi darai un segnale quando sarai vicino a me?-chiese con voce tremante
-Si assolutamente-dissi facendo un debole sorriso
-E quale sarà?-chiese curioso
-Lo saprai...lo saprai al momento giusto-dissi
Non sapevo se avrei potuto veramente fargli un segnale ma speravo di riuscirci. Il mio amore per lui era forte come il suo per me e niente mi avrebbe impedito di fargli capire che io gli sarei sempre stata accanto e mai lontana.

Dopo aver ballato e parlato un po' il dolore cominciava a farsi sentire sempre più forte. Mike se ne accorse e mi accompagnò subito nel bagno della stanza. Il tempo di arrivare vicino al wc iniziai a rimettere tutto. Avevo mangiato poco o niente ma la cosa che mi terrorizzò fu la vista del sangue e di pezzi scuri che probabilmente Mike non aveva capito cosa fossero ma io si...
Era il mio fegato.
Il dottore mi aveva detto che lo avrei rimesso, ma non pensavo che fosse così dannatamente orribile e così tremendamente doloroso. In quel momento andai in panico e chiesi a Mike quello che non avrei mai pensato di chiedere
-Mike...-dissi tossendo
-Sono qui Amy. Sono qui-disse accanto a me
Era lì...ma io avevo bisogno di qualcun altro
-Chiama...chiama il medico-dissi prima di rimettere altro sangue.
Sentii i suoi rapidi passi uscire dalla stanza, fino a quando sentii il suono di un altra voce
-Amy fammi vedere?-disse il medico accanto a me
Mi girai per guardarlo e lui capii subito.
Mi prese in braccio e mi fece stendere sul letto. Chiamò l'infermiera e capii subito che mi stavano iniettando una dose molto alta, rispetto alle volte precedenti, di morfina.
Mi sentii subito rintronata, le voci erano lontane, ma ancora riuscivo a capire
-Che è successo?-chiese Mike terrorizzato
-Sta scadendo il tempo-disse il medico
Il tempo....
Ad un tratto sentii la mano calda di Mike sulla mia
-MiKe...-riuscii solo a dire
-Sono qui Amy...ti amo, resisti-disse
Anch'io lo amavo...ma ero troppo lontana per riuscire a parlare.
Ero troppo lontana da lui.

Il Mio Opposto Perfetto#LoveCoupleSeries3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora